Spesso con una battuta sento dire agli amici che per ottenere (o conservare) un lavoro oggi siano necessari dei superpoteri (i più sessisti e beceri in caso di colleghe carine sostengono la necessità di altre doti). Il futuro è fatto di tante cose, ed un tema importante è proprio quello dello human enhancement, il miglioramento delle prestazioni fisiche e mentali che potrà nascere dall'utilizzo di nuove tecnologie o procedure mediche: in questo articolo voglio offrirvi alcuni spunti su cui riflettere.
Detto questo, ecco quali saranno i possibili apporti dello human enhancement nel mondo del lavoro:
Avanzamento cognitivo
Ci sono molti modi di aumentare le capacità cognitive negli esseri umani. Educazione, cultura ed esercizio fisico ovviamente non sono considerati in questo elenco. Nel prossimo decennio una popolazione sempre più anziana considererà con molta attenzione nuovi mezzi di avanzamento. Gli approcci più innovativi sono:
Sostanze inizialmente adoperate nel trattamento dei disordini psichiatrici (Ritalin e in genere al Metilfenidato[endnote http://it.wikipedia.org/wiki/Metilfenidato]. Atomoxetina[endnote http://it.wikipedia.org/wiki/Atomoxetina], un inibitore selettivo del meccanismo di trasporto pre-sinaptico della noradrenalina. Modafinil[endnote http://it.wikipedia.org/wiki/Modafinil], stimolante atipico) possono anche migliorare memoria e concentrazione in soggetti sani, aiutandoli a lavorare in modo più efficiente e più a lungo. Il prossimo futuro potrebbe portare a formulazioni 'sdoganate' e prive di effetti indesiderati di farmaci che migliorano la 'risposta' sul lavoro. Allo stesso modo potranno essere migliorate anche la capacità di concentrazione ed il mantenimento delle prestazione.
Avanzati softwares di apprendimento possono migliorare il modo in cui il nostro cervello risponde agli stimoli ed assorbe le informazioni, specie per compiti specifici: nuovi modelli computazionali 'addestrati' ad assecondare meglio i ritmi del nostro apprendimento e la nostra attenzione selettiva potranno cambiare radicalmente i metodi di formazione aziendale e rendere le conoscenze necessarie al nostro lavoro più facili da acquisire e ricordare.
La stimolazione cerebrale, specie quella effettuata con tecniche non invasive[endnote La stimolazione magnetica transcranica: http://it.wikipedia.org/wiki/Stimolazione_magnetica_transcranica], potrà migliorare i tempi e i modi di apprendimento: i metodi di stimolazione transcranica comprendono attualmente impulsi magnetici o elettrici inviati ad un soggetto attraverso un casco per modulare l'eccitabilità neuronale di alcuni tratti del nostro cervello, per aumentarne le prestazioni.
Internet e la conoscenza collettiva verranno impiegati (con la diffusione sempre più capillare di dispositivi mobili) per migliorare l'approccio al lavoro e lo scambio di conoscenze, specie in relazione a problemi complessi: il modello di Wiki e dei Social potrebbe fondersi fino a creare un sistema di conoscenza misto tra informazioni 'stabili' ed informazioni in grado di aggiornarsi virtualmente in tempo reale.
Avanzamento fisico
Ad oggi, l'avanzamento fisico è stato sviluppato essenzialmente in relazione al recupero delle funzioni: nel prossimo decennio molte nuove applicazioni estenderanno il campo.
Con la crescita dell'età media nella forza lavoro, sempre più persone saranno alla ricerca di sistemi in grado di conservare a lungo le capacità percettive ed invertire il declino delle funzioni. Impianti uditivi di nuova generazione miglioreranno la capacità di ascolto e comunicazione (prima in scenari militari, poi in quelli civili). Anche le nuove tecniche di riparazione e miglioramento della vista conosceranno una buona diffusione: attualmente in sviluppo impianti retinali, trasferimenti di geni e trapianto dei fotoricettori dell'occhio.
Conosciamo tutti la tecnologia alla base degli esoscheletri, sistemi motori in grado di ripristinare e migliorare la funzionalità delle gambe e la mobilità individuale: l'applicazione su vasta scala di questi sistemi coinvolgerà senz'altro anche il lavoro manuale. Le nuove generazioni saranno più automatizzate, indossabili e flessibili, e permetteranno alle persone di superare con facilità ed efficacia i limiti della motilità umana.
L'ingegneria dei tessuti e la medicina rigenenativa stanno offrendo nuove importanti possibilità di rimpiazzare parti danneggiate del nostro corpo, ed aiuteranno i lavoratori a conservare l'operatività anche a seguito di infortuni. Applicazioni ed impianti di ossa e giunture attualmente in fase di test clinici diventeranno sempre più diffusi e comprenderanno parti del corpo (come la trachea) oggi ancora escluse. In pochi anni si arriverà alla produzione di interi organi[endnote A ben vedere sta già avvenendo: https://www.futuroprossimo.it/realizzato-dal-nulla-organo-sintetico-con-cellule-staminali/899/], ma dovremo attendere un po' di più per valutarne l'effettiva compatibilità con il nostro corpo. Un altro importante traguardo del prossimo decennio potrebbe derivare dalla combinazione di cellule staminali e impianti cardiaci.
Una corretta alimentazione sarà sempre alla base del benessere e della salute di un individuo: molti cibi potranno concentrarsi sul fornire benefici a specifici aspetti delle performances (come resistenza, tempi di recupero, rapidità). Applicazioni future potranno essere sviluppate quando si conosceranno i meccanismi neuronali alla base della fatica.
E dopo i Plus, mettiamoci anche i Minus
Le potenziali implicazioni di tutti questi avanzamenti umani non possono essere naturalmente esenti da rischi o da possibili battute a vuoto, e ci saranno di certo delle difficoltà nella diffusione: ecco qualche riflessione che ho appuntato (se ve ne vengono in mente altre, commentatene pure qualcuna):
- Gli avanzamenti possono dare benefici all'efficienza degli impiegati ed anche al bilancio delle ore lavorate, ma potrebbero anche portare a un maggiore sfruttamento dei lavoratori, e a una competitività sfrenata che certo potrebbe non giovare al benessere dei lavoratori.
- Il lavoro necessario per considerare i potenziali rischi delle nuove tecnologie necessita di decisioni basate su dati che ancora non conosciamo fino in fondo.
• L'utilità delle nuove tecnologie varierà molto in base al contesto di applicazione. Gli avanzamenti porteranno vantaggi a differenti professioni e in differenti modi, e questo sarà problematico sul lungo periodo: il vero avanzamento umano sarà possibile quando una singola tecnologia, un singolo apparato potrà adattarsi singolarmente ad ogni individuo, producendo miglioramenti e risposte differenti sul singolo.
• Molte difficoltà verranno sollevate in ordine all'adozione di avanzamenti umani nelle professioni che comprendono responsabilità verso terzi: sarà davvero difficile vedere chirurghi o passeggeri di automezzi adottare soluzioni tecnologiche o farmacologiche per migliorare le prestazioni. Occorreranno molto tempo e diverse risposte politiche, etiche, filosofiche.
• Se gli avanzamenti raggiungeranno la massa della forza lavoro c'è il rischio che molti dipendenti siano forzati da contratto ad adottarli per raggiungere standard qualitativi o di produzione: questo potrebbe portare a grosse conseguenze e rischi etici sulla libertà individuale.
Disabilità: una speranza concreta.
Un ultimo corollario su cui sto riflettendo (e deriva dall'ultimo ragionamento in elenco tra i 'Minus') e che mi fa sorridere di contentezza nell'immaginare il futuro è una possibile conseguenza dello human enhancement che riguarda la quota di lavoro gestito da persone con disabilità: il numero dei disabili in grado di svolgere un lavoro con modalità e tempistica pari alla media aumenterà in modo significativo. Secondo l'ISTAT i disabili in Italia sono più di 3 milioni: di questi, oltre un milione ha significativi problemi di mobilità, coordinazione motoria, resistenza al peso. Il 50% di loro è in età da lavoro. I miglioramenti della tecnologia ci permetteranno di averli tutti come colleghi di lavoro, sperando che il futuro ci permetterà di averlo, un lavoro :)