Alla bella età di 64 anni (in verità portati male), il secondo uomo più ricco del mondo, Bill Gates non finisce di lavorare. Pardon, volevo dire William Henry Gates III, uomo già noto per via di quel suo programma che gira su alcuni computer, non so se avete presente.
Siamo ancora freschi delle sue dichiarazioni sulla necessità di “nuvole chimiche” (le scie sono roba vecchia) per contrastare il clima. Poco prima ci ha sorpreso sui finanziamenti che ha affidato ad una startup che vaporizza i rifiuti. Oggi dichiara che dopo decenni di incentivi statali, energia eolica e solare si sono già sufficientemente distribuite sul pianeta. Sono ben supportate dalle aziende, hanno un prezzo in fin dei conti accessibile e possono probabilmente continuare sulle loro gambe senza più ricevere aiuti dai governi.
È quanto Bill Gates ha detto in tv ieri, in una lunga e cordiale intervista a Bloomberg Television.
“I benefici fiscali dovrebbero essere dirottati su cose che oggi hanno maggiori problemi. Penso alla conservazione di energia attraverso le batterie, o alle fattorie eoliche offshore, che sono tutte da sviluppare,” dice il fondatore di Microsoft. Il suo rinnovato impegno nel contrasto ai cambiamenti climatici lo porta da due anni sulle tracce delle maggiori innovazioni ambientali, e lui prende molto sul serio la cosa.
Diverse aree marine prospicienti la costa degli stati di mezzo mondo potrebbero beneficiare dell’energia da wind farm posizionate in mare. I costi della loro costruzione sono attualmente doppi rispetto ad analoghe strutture sulla terra ferma.
Anche lo sviluppo delle batterie è cruciale per permettere a impianti eolici e solari di distribuire più energia. Di farlo soprattutto anche in orari notturni o in periodi con poco sole (anche se i recenti progressi nel campo del raffreddamento radiativo lasciano diverse speranze).
“Il progresso nel campo di energia solare ed eolica richiede molti aiuti, se necessario anche pubblici,” precisa Gates. “Il sole non splende 24 ore al giorno”.