Dean Kamen, l’inventore del Segway, ha cambiato decisamente il suo core business e oggi è la persona che potrebbe rivoluzionare il mondo della medicina. Dura sfida, ma ha al suo fianco diversi “soci”: Dipartimento USA della Difesa, Istituto Nazionale di Tecnologia (NIST) e Istituto degli Ingegneri Elettrici ed Elettronici (IEEE).
L’obiettivo di ARMI, la nuova creazione di Dean Kamen, è ambizioso: creare una “fabbrica di organi”. Un’industria in grado di realizzare ogni sorta di tessuto e organo compresi polmoni, fegato e reni, con un processo noto come biofabbricazione. Considerate che nel mondo sono più di 200.000 le persone in attesa di un organo (nei soli USA quasi 120.000), e molti muoiono ogni giorno in attesa di un trapianto, e capirete che l’obiettivo è molto importante per “the inventor”.
La nostra prospettiva è quella di fare cose che nelle ultime generazioni sembravano fantascienza. Clonazione, uomo bionico. Oggi sono realtà.
Dean Kamen
Kamen’s non è uno scienziato: è un inventore a tutto tondo. È noto per aver creato il famoso mezzo di locomozione Segway Uno, ma ha realizzato anche un innovativo sistema di erogazione dei farmaci per diabetici. Molte delle sue creazioni di pazzesca utilità non sono ancora in commercio per mancanza di infrastrutture di supporto. Per questo prima di realizzare ARMI, (Advanced Regenerative Manufacturing Institute) si è assicurato di avere fondi e una robusta sede: a Manchester, nel New Hampshire.
“Stiamo imparando a realizzare organi in tempo reale,” annuncia. “Stiamo scommettendo che la comunità scientifica possa ottenere questo risultato con tecnologie che abbiamo già sviluppato”.
Non è neanche un medico, ma ha visione da vendere
“Non so niente di medicina rigenerativa,” dice Kamen. “Non sono un medico, né un biologo, né un biochimico. Qualcun altro ha competenze e compiti di supervisione, e segue questo processo. Io aggiungerò disciplina ingegneristica in molte fasi del processo, fino a portare all’interno del corpo umano degli organi ‘fabbricati’ qui”.
ARMI è la prima società del suo genere. Altre si concentrano non sulla biofabbricazione Il Dipartimento della Difesa ha finanziato con 80 milioni di euro il progetto, vincolando la spesa non alla ricerca, ma alla costruzione dell’infrastruttura. Per la ricerca, dicevano, Kamen avrebbe dovuto arrangiarsi chiedendo soldi al settore privato.
Lo ha fatto. Ne ha raccolti 214, di milioni, dalla Rockwell Automation ed altre aziende con cui collabora abitualmente.
Un dream team
Dalle stesse aziende che lo hanno finanziato e che collaborano da anni con lui, Dean Kamen ha tratto diversi esperti che compongono la squadra di ARMI. Il CEO di Rockwell, Blake Morett, fa parte della dirigenza. Altri esperti vengono da Harvard e Stanford.
Il traguardo è importante e richiede tempo, ma ARMI ha assicurato al Dipartimento della Difesa che entro 5 anni avrà le capacità per realizzare su scala significativa i primi organi essenziali alla sopravvivenza delle persone in attesa di trapianto.
“Inizieremo probabilmente da ossa e cartilagini,” dice Dean Kamen. “Sul medio termine avremo cuore, fegato e altro. Su lungo termine cose più complesse come quelle che afferiscono al sistema nervoso, o alla muscolatura”.