Pesa un quinto dell’acciaio ma è cinque volte più resistente: la nanofibra di cellulosa a base vegetale (CNF) offre alle case automobilistiche l’opportunità di costruire auto in legno forti e leggere.
Non c’è da storcere il naso, le auto sono in fibre ricavate dal legno, ma non somiglieranno certo ad un pianoforte. E c’è di più: le nanofibre di cellulosa rimuovono in modo sostenibile fino a 2.000 kg di carbonio dal ciclo di vita dell’auto.
Nanofibre di cellulosa, un materiale che sorprende tutti
Le proprietà della nanofibra di cellulosa sono a dir poco straordinarie: uno studio dello scorso anno ha stimato che hanno una resistenza media superiore finanche a quella della seta di ragno.
Essenzialmente è legno tritato e macerato in sostanze che rimuovono la lignina e l’emicellulosa.
È un procedimento perfezionato da un team di ricerca dell’Università del Maryland, ve ne ho parlato di recente in questo post.
Questo iter (basato sul trattamento con perossido di idrogeno) permette di ottenere un materiale altamente condensato, leggero, incredibilmente resistente e sopratutto assolutamente riciclabile.
Il plus? Può essere stampato
Le nanofibre di cellulosa hanno grandi potenzialità anche nella produzione. Le sue caratteristiche permettono loro anche di essere stampate per realizzare forme complesse.
Il Ministero dell’Ambiente giapponese Yoshiaki Harada (in cerca di riscatto dopo le infelici uscite su Fukushima) promuove l’impiego di queste nanofibre come un modo sostenibile per i produttori di ridurre sia il peso che l’impatto sull’ambiente delle loro vetture.
Potrebbe essere un modo per cambiare la filosofia di costruzione delle automobili, e il futuro dei veicoli autonomi si gioverà anche di questo materiale.