Esiste un mondo prima di Internet e un mondo dopo. In Italia si è consumato tutto in 5 anni, dal 1996 al 2001. Un attimo prima tutti con quei cordless pesanti, un attimo dopo tutti in chat e a scaricare su Napster.
Internet è tra le tecnologie che hanno cambiato il mondo? In un certo senso si. Le nostre giornate, il nostro modo di vedere la vita, di socializzare, le nostre abitudini.
Si avvicina la fine anche di questo decennio e da allora non c'è stata ancora un'invenzione dall'impatto così significativo sulle nostre vite. Cionondiméno, negli ultimi 10 anni sono emersi fattori di massa che pure hanno cambiato in modo consistente le nostre abitudini.
Ecco almeno tre tecnologie che hanno cambiato il mondo nell'ultimo decennio, oltre a uno sguardo su come le cose potrebbero cambiare mentre passiamo al prossimo.
Netflix e servizi di streaming

Lo dico subito: OK, Netflix è tecnicamente più vecchio di dieci anni, ma la sua ascesa alla gloria è il tipo di servizio sono arrivati in questo decennio.
Netflix è stata fondata nel 1997, quando l'idea di trasmettere in streaming un film integrale su Internet era solo un sogno irrealizzabile. All'epoca offriva noleggi postali di DVD, un concetto abbastanza nuovo e conveniente per gli standard degli anni novanta.
È noto che Blockbuster ebbe la possibilità di acquisire la società all'inizio, per 50 milioni di dollari, ma ha rifiutato l'offerta. Sembra ridicolo adesso, ma all'epoca un colosso come Blockbuster, con negozi in tutto il paese, non percepiva affatto Netflix come una minaccia, con soli 300.000 clienti.
Oggi, ovviamente, Blockbuster è praticamente annichilito con una manciata di negozi nei soli USA, mentre Netflix ha circa 60 milioni di abbonati a livello nazionale e 140 milioni in tutto il mondo.
L'ormai famigerato servizio di streaming di Netflix è stato lanciato nel 2007: i progressi sono stati lenti e solo dal 2010 il servizio iniziò a camminare con le sue gambe. Ci ha messo 6 anni a prendere piede e solo nel 2013 ha implementato il servizio più o meno come lo conosciamo adesso.
I contenuti realizzati direttamente, come House of Cards e Orange is the new Black (roba per i ragazzi di CoseSerie tranne Toni che non sa scrivere), film prodotti in proprio con talenti di Hollywood tra cui Will Smith e Sandra Bullock, un'offerta più ampia. Oggi i contenuti originali costituiscono più della metà della sua biblioteca. E nel frattempo ha visto la nascita di molti "fratellini": Hulu, Amazon, Apple, Disney e altri.
Con migliaia di ore di contenuti a portata di click, la passeggiata al negozio di videonoleggio è preistoria.
Siri & Company

Chi di noi non ha da qualche parte un assistente vocale AI, che si tratti del Siri di Apple, del Cortana di Microsoft, di Alexa Amazon, dell'assistente senza nome di Google o del … ehm … Bixby di Samsung? Siri è stato senza dubbio il primo amore. Arrivò su iPhone nel 2010 come app autonoma. Apple ha successivamente acquistato la tecnologia e l'ha integrata nei suoi telefoni, a partire da iPhone 4.
Oggi ovviamente consideriamo ovvio starnazzare i comandi sui nostri dispositivi per ottenere una risposta immediata. Con la capacità di controllare musica, illuminazione, TV e forni con una semplice frase, è facile sentirci come in un telefilm di fantascienza. Abbiamo anche altoparlanti intelligenti, il che significa che molti di noi hanno assistenti virtuali sempre in ascolto e pronti a rispondere alle nostre richieste.
Certo, questo ha portato ad alcuni problemi. Le preoccupazioni sulla privacy hanno perseguitato gli assistenti intelligenti, con le rivelazioni che le aziende stanno usando lavoratori umani per ascoltare alcune registrazioni.
In futuro gli assistenti vocali verranno aggiunti a un numero ancora maggiore di dispositivi, diventando ancora più diffusi, più intelligenti e più radicati nella nostra vita quotidiana. In molti, purtroppo, parleranno con Siri e Alexa più che con i membri della loro famiglia. E le aziende lo sanno, per questo (copiando esperienze passate finite male) preparano nuove generazioni di assistenti più empatici. O meglio, che sembrino più empatici. Se questa non verrà annoverata tra le tecnologie che hanno cambiato il mondo, foss'anche in peggio, davvero poco ci manca.
Uber e Servizi di guida

Fino al decennio 2000-2010 prendere un taxi significava chiamare una compagnia di Taxi e parlare con una voce in ufficio prenotazioni, o sbracciarsi per strada e sperare che un autista avrebbe avuto pietà di te permettendoti di salire a bordo. Se avevi problemi con l'autista, le tue opzioni erano limitate: fermare il taxi, uscire e sperare di poterne trovare un altro, oppure rimanere in silenzio fino a quando non si raggiungeva la destinazione.
In questo decennio, l'industria è stata ribaltata da attori del calibro di Uber e Lyft che offrono servizi a basso costo guidati da app che hanno brutalmente ridotto le tradizionali tariffe per spostarsi su mezzi privati. Ora puoi chiamare un'auto con pochi click e guardare in tempo reale mentre l'auto si dirige verso la tua posizione. Puoi anche valutare un autista contribuendo alla sua reputazione (e quindi ai suoi affari). Lui può fare la stessa cosa con te.
Non è tutto rose e fiori, ovviamente: L'ascesa di questa nuova generazione di aziende non è stata facile. Lamentele per la bassa retribuzione, pochi diritti dei dipendenti (o nessuno) e la lotta contro le autorità di tutto il mondo (solo questo mese, ad esempio, la licenza di Uber per operare è stata revocata a Londra). Insomma, per qualcuno è un problema, in Italia per gli stessi tassisti che lamentano (in molti casi anche giustamente) una concorrenza sleale.
I prossimi dieci anni saranno un vero banco di prova per Uber & C, che continuano a schiacciare le vecchie compagnie di taxi. Resta da vedere se il loro modello di business sia sostenibile e possa sopravvivere alla minaccia dell'auto a guida autonoma.
Pagamenti digitali

Potrebbe non sembrare, ma tra le tecnologie che hanno cambiato il mondo i cambiamenti apportati al modo di pagare le cose negli ultimi dieci anni hanno probabilmente il maggiore impatto sul mondo finanziario. Le carte contactless hanno accelerato i pagamenti in negozio, le app bancarie hanno reso facile il trasferimento di denaro e la criptovaluta ha sconvolto le istituzioni finanziarie tradizionali, arrivando a mettere in discussione (come per il caso Libra di Facebook) anche le istituzioni monetarie tradizionali.
Il matrimonio tra tecnologia e banche ha anche minacciato l'antica saggezza di "Cash is king". Piccoli sistemi POS ora permettono anche alle aziende più piccole di accettare facilmente i pagamenti con carta, anche venditori ambulanti o artisti di strada. In Italia "sarebbe anche obbligatorio", nevvero? Improvvisamente il campo di gioco è stato livellato, il che è una buona notizia per i consumatori che non vogliono portare denaro e i proprietari di piccole imprese che non vogliono allontanare le persone.