Star Trek: Picard segna un nuovo traguardo nel cammino della saga ideata da Gene Roddenberry, e si preannuncia come una delle serie più amate, se non più seguite.
Non vedo l’ora di vedere cosa farà il buon Jean Luc Picard su Amazon Prime Video, a leggere le recensioni sembra una serie imperdibile. A titolo di ripasso, inorgogliamoci per 5 tecnologie di Star Trek finite nel nostro presente: saranno presto nel nostro futuro.
Il replicatore

Star Trek, anno 2367: non c’è bisogno di un caffè sull’USS Enterprise (intendo ovviame te la NCC-1701-D). Sulla mitica astronave, proprio quella del Capitano Picard, si possono materializzare cibi e bevande grazie alle meraviglie della scienza.

Vita reale, anno 2020: da queste parti il cibo non nasce dal nulla, né modificato a livello molecolare. Però abbiamo un aggeggio che a guardarlo si direbbe proprio un replicatore. Dal 2009, quando la società olandese Fllow ha presentato una stampante chiamata Focus in grado di estrarre cibo e formare piatti 3D, altri produttori sono entrati in gioco. I leader di settore si chiamano ChefJet di 3D Systems e Foodini di Food Machines. Gli alimenti stampati in 3D non hanno ancora raggiunto i ristoranti. Le cose potrebbero iniziare a cambiare quest’anno con l’avvento del sushi stampato al Sushi Singularity di Tokyo.
Lo sviluppo proviene da Open Meals, la società che ha portato il sushi stampato in 3D nel 2018 con un processo chiamato “teletrasporto di sushi”. Da allora ha sviluppato i suoi cubi 3D di tonno in coltura cellulare e altri in piatti iper-personalizzati on demand che incorporano dati biometrici raccolti da test del DNA, delle urine e dell’intestino. Hmmm. Non mi suona poi così appetitoso.
Sul versante carne, invece, abbiamo Novameat, con sede in Spagna, e la start-up israeliana Redefine Meat. Entrambe utilizzano una stampante per costruire prodotti a base di pollo e pollo, con capsule contenenti ingredienti grezzi di proteine di riso o carne coltivata in laboratorio. Una sorta di Nespresso per la carne. Entrambe le aziende si affacciano sul mercato dei ristoranti britannici. Potremmo vedere macchine focalizzate sui consumatori nei supermercati a partire dal 2022.
Il Tricorder

Star Trek, anno 2245: Il tricorder medico è il gadget di punta del dott. Leonard McCoy sull’Enterprise guidata dal Capitano James T. Kirk. Il piccolo dispositivo che sta sul palmo di una mano può diagnosticare istantaneamente molte malattie e disturbi negli esseri umani (e non solo). Più avanti, sulla nave di Picard, il dispositivo è stato miniaturizzato e ha acquisito funzioni, ma l’obiettivo è lo stesso.

Vita reale, anno 2020: il concetto di strumento diagnostico non invasivo è un Santo Graal per i medici, ma per gli astronauti non è più solo fantascienza. La NASA utilizza un dispositivo palmare di scansione del corpo chiamato Locad (Lab-On-a-Chip-Application Development) per rilevare microrganismi indesiderati come E. coli, funghi e salmonella sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Per noi rimasti qui sulla terra ci sono i dispositivi presentati al recente CES 2020 e disponibili da metà del 2020. MedWand unisce la telemedicina alla valutazione portatile, consentendo ai medici di effettuare controlli remoti e in tempo reale in qualsiasi parte del mondo. Basta tenere semplicemente il dispositivo sul petto e ascolterà il tuo cuore o polmoni. Lo si passa sulla fronte e prenderà la tua temperatura. Misurare anche i livelli di ossigeno nel sangue.
Ancora: gli scienziati del MIT stanno lavorando su un cerotto vaccinale che incorpora microscopici nanocristalli invisibili con informazioni utili agli operatori sanitari. Note biometriche fondamentali: in paesi dove i registri sanitari non sono affidabili possono salvare vite umane accelerando le operazioni mediche ed evitando equivoci. L’inventrice della soluzione, Ana Jaklenec, ha dichiarato di essere stata ispirata dal signor Spock.
Traduttore universale

Star Trek, anno 2151: è nato come un mezzo per unire il mondo e cementare gli equipaggi multilingua del Flotta Stellare. Col tempo ha permesso di capire perfino cosa dicono gli abitanti di altri pianeti. Il dispositivo, in uso già dalla prima Enterprise NX-01, traduce ogni linguaggio in inglese e Picard lo utilizza spesso per le sue tirate diplomatiche, che sono invero le migliori della serie.

Vita reale, anno 2020: grazie al riconoscimento vocale, alla sintesi vocale e al machine learning, ci avviciniamo via via a “parlare” una sola lingua universale. Google è in prima linea: nel 2019 ha implementato traduzioni in tempo reale da 14 lingue con Google Lens. Ma è su Pixel Buds 2 (che arriverà entro la fine dell’anno) che la traduzione simultanea sarà perfetta.
A sfidare Google per una tecnologia simile a quella del traduttore di Star Trek è Waverly Labs. La società con sede a Brooklyn lavora su auricolari per la traduzione fin dal 2014. Il suo ultimo tentativo è Ambassador, che sarà lanciato in primavera negli USA. Il dispositivo può rilevare fino a 20 lingue e tradurle in testo (che appare anche su un’app per smartphone), che viene ripetuto nell’orecchio di chi lo indossa.
Il ponte ologrammi

Star Trek, anno 2364: il ponte ologrammi (Holodeck per i puristi) offre ai membri della Flotta Stellare la possibilità di esplorare ambienti di realtà virtuale. Rappresenta zone storiche, addestra al combattimento, mantiene in forma. Non tutte le navi stellari ne posseggono uno: la USS Defiant, ad esempio, né è priva. L’Enterprise-D invece ne ha ben 7. È per questo che tutti sono così tonici e allenati nonostante la sedentarietà del viaggio: è bello avere un Capitano come Picard bello sgarzolino e atletico.

Vita reale, anno 2020: siamo ai primissimi passi verso l’imaging olografico in 3D senza l’ausilio di apparecchiature VR o AR.
Annunciato nel 2018, Looking Glass è presentato come “il display olografico più venduto al mondo”. Da allora è stato aggiornato a un modello di schermo 8K più sottile che vanta 33,2 milioni di pixel e un campo luminoso di 45 elementi, che si combinano per produrre un effetto olografico animato. La start-up Looking Glass Factory sta esplorando applicazioni di consumo come la chat video.
Parallelamente a questo: il progetto di “umani artificiali” Samsung Neon crea avatar digitali, con una l’AI più umana di sempre, capaci di tenere conversazioni e mostrare emozioni. Presentata al CES 2020 come una sorta di “nuova forma di vita”, la tecnologia sarà probabilmente utilizzata per realizzare concierge e receptionist virtuali. Un giorno però potrebbe portare anche ad ologrammi indipendenti come “il dottore” della USS Voyager.
L’inglese VividQ ha aggiornato proprio quest’anno la sua tecnologia olografica. Il software VividQ potrebbe tradurre in proiezioni olografiche le videochiamate.
Occultamento

Star Trek, anno 2286: la tecnologia usata per piegare la luce e rendere invisibile un’astronave è un pilastro della Flotta Stellare. Benedetti siano i Romulani: come faremmo altrimenti con quei fetenti dei Klingon? Escluso Worf, ovviamente.

Vita reale, anno 2020: i benefici dell’occultamento sono evidenti sulla Terra dal 1988, quando gli USA hanno lanciato il B2 Spirit Stealth. Il bombardiere ha una funzione che permette ai segnali radar di rimbalzare via in diverse direzioni, rendendo il velivolo non rilevabile dalle forze ostili.
Insomma, a suonare la carica ora ci sono aziende tecnologiche militari come la Hyperstealth Biotechnology. L’anno scorso ha richiesto il brevetto di Quantum Stealth, un materiale che piega la luce attorno a un obiettivo, lasciando visibile solo lo sfondo. Immaginate una truppa di soldati che indossano tutti il mantello dell’invisibilità di Harry Potter, e avrete più o meno idea di cosa si tratta.
Phaser

Star Trek, anno 2233: niente di più comune o diffuso. A partire dalla USS Kelvin, il phaser è la principale arma ad energia diretta, lo trovi praticamente ovunque. Nelle pistole in dotazione o sulle navi stellari, non c’è niente che non possa essere arrostito da quei mortali raggi. Picard e gli altri possono abbattere i nemici a distanza senza neanche sporcarsi i guantini, se ne indossano.

Vita reale, anno 2020: il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha sviluppato l’Active Denial System (ADS), un’arma non letale per il controllo della folla che prende di mira la pelle dei soggetti riscaldandola. Creato per la guerra in Afghanistan, non è mai stato schierato in combattimento, ma potrei scommettere che prima o poi sederà qualche tumulto.
Hypospray

Star Trek, anno 2150: l’Hypospray è un sistema di somministrazione di farmaci senza iniezione con cui si fa prima a curare un paziente che a dire “dannazione, Jim”. Dai primi modelli visti sulle navi di classe inferiore a quelli più avanzati (quello che vedete in foto è del 2360), Hypospray è garanzia di igiene e qualità.

Vita reale, anno 2020: qui ci siamo, eh. Al MIT hanno prodotto Prime, una siringa a getto senza ago in grado di iniettare un flusso ultra-sottile di liquido (stiamo parlando di flussi più sottili di una ciocca di capelli) attraverso la pelle alla velocità di Mach 0.7.
Comunicatore

Star Trek, anno 2151: le frequenze subspaziali vengono “invase” di segnali. Tutti possono comunicare tra loro usando questo comodo aggeggio che localizza con comandi vocali il collega con cui parlare, o permette di parlare col computer centrale. E non vi dico quando è stato integrato direttamente nell’uniforme, con una spilla comodissima. Le cazziate di Picard ci raggiungono in ogni dove.

Vita reale, anno 2020: basta premere un pulsante sul trasmettitore medico Vocera, pronunciare il nome di una persona da raggiungere e Vocera la individuerà. L’azienda afferma che il dispositivo riduce le risposte del personale in roaming da due minuti a nove secondi.