Verso la fine del 2018 un piccolo ma tenace gruppo di ricerca della Nanyang Technological University di Singapore scoprí un conservante alimentare a base vegetale. Tutti i risultati di questo studio passato un po' in sordina furono pubblicati nel gennaio 2019 su Food Chemistry.
Da allora, negli ultimi due anni il team ha preso a sviluppare ulteriormente le sue scoperte a beneficio dell'industria alimentare. Il principale obiettivo era quello di migliorare efficacia e sicurezza di questi conservanti alimentari a base di piante, per poterlo utilizzare in tutti i prodotti alimentari confezionati.

Conservanti alimentari a base vegetale: come li hanno scovati?
Le ricerche del team di Singapore (nazione molto avanti sul piano alimentare, basti pensare allo straordinario lavoro sugli orti verticali) si sono concentrate sui flavonoidi.
I flavonoidi sono sostanze chimiche presenti in natura in piante come cipolle, fragole, cavoli e uva. Proteggono erba, frutta e verdura dagli agenti patogeni e parassiti, e contribuiscono a dotarli di colori brillanti.
Il gruppo di ricerca guidato dal professor William Chen, il gruppo di ricerca ha ingegnerizzato il lievito di birra per produrre flavonoidi dalle piante. Flavonoidi naturali, ma speciali, con grandi proprietà antimicrobiche e antiossidanti.
Durante le prove, gli scienziati hanno scoperto che i conservanti alimentari a base di piante così ottenuti "hanno mantenuto i campioni freschi per due giorni senza refrigerazione. Questo li rende superiori ai conservanti alimentari artificiali di livello commerciale".
Quale futuro per i conservanti alimentari a base vegetale?
Una scoperta del genere è vincente per molti motivi. Genera un indotto "virtuoso" che collega agronomia e filiera alimentare senza passare per la chimica. Conserva i cibi in modo naturale, e accorcia anche la filiera.
Nella stessa sede di raccolta di verdure e ortaggi, ad esempio, si potranno produrre anche i conservanti alimentari a base di piante e necessari alla conservazione della merce.