Gli sviluppatori del BioUltra vogliono sostituire i tram e i treni urbani con il loro design più ecologico, che funziona con una alimentazione a biometano.
La ricerca sta anche valutando quali piccole tratte strategiche possano essere utilizzate come terreno di sperimentazione per questo tipo di tram a biometano. Una delle maggiori opportunità è quella di collegare con questo sistema i piccoli centri urbani.
Un carburante dai rifiuti

Il biometano è un derivato da diversi prodotti di scarto. Tra questi, residui di colture agricole, fanghi di depurazione, letame animale e rifiuti alimentari. Tutti vengono scomposti dai batteri per produrre il gas.
I suoi sostenitori affermano che il carbonio rilasciato nell'atmosfera dalla combustione del biometano sarebbe stato comunque emesso dalla decomposizione naturale dei suoi componenti, mentre la combustione di gas naturale o altri combustibili fossili aggiunge carbonio al sistema.
Ultra Light Rail Partners, la società dietro il treno, ha ricevuto una sovvenzione di 60.000 sterline dal Fondo per l'innovazione sostenibile del governo inglese.
I prossimi passi del tram a biometano
Ora l'azienda sta progettando di sviluppare un vagone ferroviario in grado di trasportare 120 passeggeri, con particolare attenzione alla sicurezza del Covid-19.
Saranno incluse luci ultraviolette e flusso d'aria fortemente filtrato, secondo una dichiarazione della Camera di Commercio.
Prospettive tangibili dal biometano
Beverley Nielsen, presidente di Ultra Light Rail Partners, dichiara: "Questo è davvero un atto di fiducia nella nostra attività. Da tempo è focalizzata sulla fornitura di vagoni ferroviari leggeri e convenienti come un'alternativa comoda, moderna, affidabile e sicura al viaggio in automobile.
Vogliamo essere in grado di offrire questa opzione di tram a biometano alle città più grandi e più piccole del Regno Unito in modo che possano realisticamente portare i veicoli inquinanti fuori dalle loro città e dai centri urbani migliorando la qualità della vita per tutti."
Un recente monitoraggio recente dall'ente Sustainability West Midlands ha rilevato che la riduzione dei livelli di un solo inquinante, PM2,5, del 50% eviterebbe fino a 952 morti l'anno nelle sole Midlands occidentali inglesi.
E da noi?
L'iniziativa italiana per finanziare il biometano produce risultati anche in Italia, anche grazie al decreto biometano bis del 2018. Diversi impianti già partiti e buone prospettive. Il sistema incentivante ha un bilancio indicativo di 4,7 miliardi di euro e si applica a tutti nuovi impianti per la produzione di biometano e biocarburanti ottenuti da rifiuti, residui agricoli e alghe. Abbiamo altri due anni di tempo per fare il massimo possibile, i fondi attuali vanno agli impianti a biometano che entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2022.