Il MOXIE della NASA potrebbe trasformare in realtà la respirazione su Marte. La nuova invenzione dell’agenzia spaziale può ricavare ossigeno su Marte: può essere un importante punto di svolta per le future esplorazioni sul pianeta rosso.
L’atmosfera di Marte rende impossibile la respirazione: è densa appena l’1% di quella presente sulla Terra. Non è un buon inizio per i progetti di colonie sul pianeta rosso, tra quelli disegnati dai gruppi indipendenti (con tanto di città) a quello cui sta lavorando Elon Musk.
E se fosse possibile ricavare in qualche modo ossigeno su Marte?
L’importanza di chiamarsi MOXIE
“Cosa respira di più in una missione su Marte? Non le persone “, dice Michael Hecht, Principle Investigator del progetto NASA MOXIE. E cosa, allora? Ci chiediamo. Pronta arriva la risposta: “È il razzo che ti porterà a casa da Marte”. Giusto.
È per questo che il MOXIE della NASA (che vi ho introdotto per la prima volta lo scorso dicembre) sarà essenziale una volta completato. Gli astronauti che viaggiano su Marte hanno difficoltà a portare circa 25 tonnellate di ossigeno su Marte dalla Terra. Anche perchè, a parte questo, l’equipaggio spaziale ha bisogno anche di quasi 7 tonnellate di carburante.
Come fa MOXIE a ricavare ossigeno su Marte?
Anzitutto, le presentazioni: buonasera, mi chiamo MOXIE, e sono stato sviluppato dal MIT. L’acronimo, molto semplice, viene da “MARS OXIGEN IN SITU“. Ossigeno su Marte. Sono essenzialmente una cella a combustibile inversa specializzata che consuma principalmente elettricità per produrre ossigeno su Marte. La NASA ha spiegato che utilizzo un metodo chiamato elettrolisi dell’ossido solido, ed a conti fatti è proprio questo ciò che faccio.
Nell’immagine che vedete qui sopra, fornita dalla NASA, il rover Perseverance accende i motori dello stadio di discesa mentre si avvicina alla superficie marziana per atterrare nell’area nota come cratere Jezero su Marte. Un obiettivo chiave per la missione di Perseverance su Marte è l’astrobiologia, inclusa la ricerca di segni di antica vita microbica.
Durante la prima fase, MOXIE filtrerà e pomperà anidride carbonica marziana in un compressore. Il compressore farà ciò che deve: comprimerà l’aria alle pressioni del livello del mare della Terra. Successivamente, l’apparecchiatura della NASA invierà l’anidride carbonica compressa allo stack di elettrolisi dell’ossido solido a 10 celle. Risultato? Ossigeno su Marte.
Il fulcro di MOXIE: lo stack di elettrolisi
Asad Aboobaker, collaboratore del progetto MOXIE e ingegnere di sistemi strumentali, spiega che il sistema di elettrolisi di MOXIE è la chiave per trasformare l’aria di Marte in ossigeno. Lo stack di elettrolisi di MOXIE è costituito da varie celle specializzate in metallo-ceramica. Conducono elettricità utilizzando ioni di ossigeno quando l’apparecchiatura viene riscaldata a temperature elevate. Aboobaker ha spiegato che una tensione applicata consente a MOXIE di guidare selettivamente gli ioni di ossigeno. Dopo questo processo, verrà generato ossigeno.