L’Alqueva Reservoir è il più grande lago artificiale dell’Europa occidentale, e la diga di Alqueva si trova sul fiume Guadiana, uno dei più lunghi della penisola iberica. Per essere precisi ad Alentejo, nel sud del Portogallo, vicino al confine spagnolo.
Il parco solare galleggiante, costruito dal colosso energetico EDP, ha le dimensioni di quattro campi da calcio. Avrà 12.000 pannelli fotovoltaici che produrranno 7,5 gigawattora all’anno e sarà accoppiato con batterie al litio con la capacità di immagazzinare 2 gigawattora. Sarà in grado di fornire energia a circa 1.500 case.
Galleggiante, versatile, utilissimo
La cosa interessante dei parchi solari galleggianti sui bacini idroelettrici è che possono essere collegati ai collegamenti esistenti alla rete elettrica. L’energia in eccesso generata nei giorni di sole può pompare acqua nel lago: energia immagazzinata poi per l’uso nei giorni nuvolosi o di notte.
Il parco solare galleggiante di Alqueva in Portogallo fa parte integrante del piano di EDP di raggiungere lo zero netto entro il 2030. Le energie rinnovabili, inclusa l’energia idroelettrica, rappresentano ora il 78% dei 25,6 gigawatt (GW) di capacità installata di EDP.
Portogallo e parchi solari galleggianti, un amore sempre più forte
Lo stesso parco solare galleggiante di Alqueva sarà ampliato. Di più: raddoppiato. Proprio lo scorso mese il governo portoghese ha varato un piano per costruire lì un secondo parco solare galleggiante da 70 MW di capacità installata.
Sarebbe il terzo in assoluto per i lusitani: nel 2017, EDP ha installato un parco solare galleggiante pilota da 840 pannelli sulla diga dell’Alto Rabagão. È stato il primo progetto in Europa a testare l’abbinamento di energia idroelettrica e solare. A quanto pare, un matrimonio ben riuscito.
Che aiuterà anche la riuscita di un “divorzio”: il Portogallo attualmente fa affidamento sulla Russia per circa il 10% del suo gas naturale.