Pur essendo riciclabile all’infinito, il vetro non viene valorizzato a dovere in ogni parte del mondo. In Europa si: oltre il 90% di quello utilizzato vive una seconda vita attraverso il riciclo. Negli USA (che sono deficitari anche per la plastica) la percentuale di vetro riciclato è di appena il 33%. Il resto? In discarica, perchè gli americani non sanno separare i rifiuti, e rendono impossibile la raccolta: esasperanti.
La Carlsberg, azienda danese produttrice di birra, vuole tagliare la testa al toro sperimentando una nuova bottiglia che non contiene affatto vetro. Si chiama “Fiber Bottle”, è stata presentata questa settimana e sarà distribuita in tutta l'Europa occidentale (anche se noi con il vetro siamo a posto). Secondo l'azienda, la bottiglia è dotata di un guscio esterno in fibra di legno proveniente da fonti sostenibili.


Fiber bottle, bottiglie in fibra di legno
Bello, bottiglie in legno. E dentro come sono rivestite? Qui le cose si fanno un po’ più complicate. Leggo:
“La bottiglia in fibra di legno è rivestita con un polimero PEF di origine vegetale sviluppato da Avantium, azienda chimica partner di Carlsberg. È fatto interamente con materie prime naturali, è compatibile con i metodi di riciclaggio della plastica e può decomporsi nell'ambiente se gettato al di fuori dei sistemi di riciclaggio nazionali. Oltre ai vantaggi di essere un packaging sostenibile, il PEF funge da barriera tra la birra e il guscio in fibra di legno, proteggendo iI gusto della birra meglio della plastica PET”.
Che dite? Vi convince? Non c’è alcun cenno sul come si degrada questo rivestimento interno: scompare magicamente o si riduce in microplastiche? Non so se mi spiego.
Fibre di legno, faccia di bronzo
In ogni caso, Carlsberg sottolinea che la produzione delle bottiglie in fibra di legno comporta minori emissioni di carbonio. Il rapporto sarebbe addirittura di uno a cinque: con la CO2 che serve a produrre una bottiglia di vetro se ne produrrebbero cinque in fibra di legno.
Bene. Però la bottiglia di vetro è virtualmente eterna. E il vetro attualmente è l’imballaggio con le migliori prestazioni in assoluto quando viene raccolto. Non facciamo prima ad educare i bambini americani fin dalla tenera età a riciclare (anche) il vetro? Meglio, anziché rincorrere la loro pigrizia producendo bottiglie in fibra di legno che vanno comunque raccolte e riciclate (con altre insidie).
Tutto fa brodo, se si aggiunge ”green” alla propria comunicazione. Occhio, però, perchè il greenwashing è dietro l’angolo: io intanto mi faccio una birra. In vetro.