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Medicina

Primi topi al mondo clonati da cellule della pelle liofilizzate

La conservazione a lungo termine di cellule liofilizzate per la clonazione è una grande notizia per le specie a rischio estinzione.

7 Luglio 2022
Gianluca RiccioGianluca Riccio
⚪ 3 minuti
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topi clonati

Dorami, il topo nero a sinistra, è il primo topo clonato dalle cellule della pelle liofilizzate e dalla sua prole. Il topo bianco è un normale topo maschio per l'accoppiamento, ei piccoli topi marroni sono i cuccioli di topo di Dorami. Fotografia: Università di Yamanashi

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Un team giapponese di ricerca ha sviluppato dei topi clonati a partire da cellule cutanee liofilizzate: il successo di questa tecnica aumenta la possibilità di salvezza per tutte le specie in via di estinzione. Immagazzinare cellule della pelle di qualsiasi animale potrà permettere di portare in vita dei cloni in caso di pericolo per una specie.

La consanguineità è diffusa in molte specie in pericolo di estinzione: questo aumenta ovviamente il rischio che i nuovi esemplari abbiano difetti alla nascita. Attualmente gli scienziati utilizzano cellule congelate per sviluppare programmi di clonazione. Le cellule sono conservate in azoto liquido, con un processo costoso e complicato. In caso di guasti alla rete elettrica o di cattiva conservazione, le cellule diventano inutilizzabili e si perdono per sempre.

topi clonati da cellule liofilizzate

Cellule liofilizzate sempre disponibili

"Mantenendo queste cellule liofilizzate senza necessità di azoto liquido è possibile conservare le risorse genetiche di tutto il mondo in modo economico e sicuro", dice il prof. Teruhiko Wakayama, che ha guidato il lavoro presso l'Università di Yamanashi in Giappone. “Nelle specie in via di estinzione in cui sopravvivono solo i maschi, questa tecnologia potrà essere utilizzata per creare femmine e far rivivere la specie".

Nell'ultimo lavoro pubblicato su Nature Communications (ve lo linko qui), i ricercatori hanno congelato cellule cutanee essiccate dalle code di topo e le hanno conservate per nove mesi prima di provare a creare cloni da esse. I processi di liofilizzazione hanno ucciso le cellule, ma gli scienziati hanno scoperto che potevano ancora creare embrioni clonati in fase iniziale inserendo le cellule liofilizzate morte in uova di topo a cui erano stati rimossi i propri nuclei.

L'articolo prosegue dopo i link correlati

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Questi embrioni di topo in fase iniziale, noti come blastocisti, sono stati utilizzati per creare stock di cellule staminali che sono state sottoposte a un altro ciclo di clonazione. Il primo topo clonato, chiamato Dorami (in onore di un robot nella serie Doraemon che i miei coetanei degli anni 70 conosceranno), è stato seguito da altri 74. 

Per esaminare la fertilità dei cloni, nove femmine e tre maschi sono stati allevati con topi normali. Ogni femmina ha avuto una normale cucciolata.

C'è ancora un po' di strada da fare

Il risultato è straordinario, ma il processo è ancora inefficiente. La percentuale di successo per la creazione di cuccioli di topo femmine e maschi sani è stata solo dello 0,2-5,4%. Questo però non toglie nulla all'importanza della scoperta: per salvare una specie in via di estinzione, pur facendo molti tentativi, il successo è sicuro.

Essere in grado di immagazzinare materiale genetico è straordinariamente importante per mantenere in vita le specie e anche la loro diversità genetica. Il prossimo passo è dimostrare che le cellule liofilizzate possono essere conservate a tempo indeterminato, per una soluzione a lungo termine.

Tags: clonazione


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