Non ci rendiamo conto di quanto possiamo influenzare l’ambiente anche nella quotidianità. Per ogni metro percorso su gomma e ad ogni passo delle nostre scarpe, un piccolo pezzo di plastica si aggiunge all’ambiente. Questi micro frammenti, invisibili all’occhio umano, sono una silenziosa minaccia per il nostro pianeta e la nostra salute. Finiscono dappertutto, anche nel nostro sangue, e nella placenta di una mamma. Che succederebbe se, invece di contribuire al problema, ogni nostro passo potesse diventare parte della soluzione? Ecco dove entra in gioco Kuori, una startup cleantech che sta trasformando scarti alimentari come bucce di banana e gusci di noci, in suole di scarpe compostabili. Un passo avanti, letteralmente, verso un futuro più sostenibile.
Un problema sottovalutato
Le suole delle nostre scarpe sono un piccolo ma significativo contributore alla produzione di inquinamento nel mondo. La maggior parte di esse sono basate su plastica derivata dal petrolio. E questo significa, lo sapete, che ogni volta che camminiamo o corriamo stiamo involontariamente disperdendo microplastiche nell’ambiente circostante, contaminando suolo, aria e acqua.
La startup svizzera Kuori vuole sostituire le plastiche tradizionali con versioni biobased e biodegradabili. E la prima applicazione di questa visione parte da un piccolo passo: quello che fanno le suole delle nostre scarpe, ovviamente. La bioplastica sviluppata per loro, ottenuta da scarti alimentari, è compostabile in soli 90 giorni. Un risultato straordinario che potrebbe ridurre significativamente l’inquinamento da microplastiche.
Oltre le suole: un futuro di possibilità
Kuori ovviamente non si ferma alle suole delle scarpe. Ha da poco ottenuto un finanziamento di 2,3 milioni di euro che le permetterà di espandere la sua portata e rafforzare le sue catene di approvvigionamento. La tecnologia sviluppata dall’azienda ha un potenziale enorme. Immaginate un mondo in cui gli scarti alimentari non sono più un problema, ma una risorsa preziosa. Dove ogni pezzo di rifiuto può avere una seconda vita, trasformandosi in qualcosa di utile e sostenibile.
Al netto dei casi di greenwashing, peraltro, questi brillanti svizzeri non sono gli unici a cercare soluzioni sostenibili nel mondo della moda. Altri innovatori stanno creando prodotti sorprendenti usando rifiuti: pelle “vegana” realizzata da imballaggi, o borse fatte (in Italia, yeah!) con vecchie reti da pesca. È un momento creativo davvero interessante per chi crede in un futuro più verde e sostenibile.
Dagli scarti alimentari al valore di domani
Quando si tratta di futuro, è chiaro che ogni piccolo passo conta. Grazie a innovazioni come quelle di Kuori, possiamo iniziare a camminare con maggiore consapevolezza, sapendo che stiamo contribuendo a un mondo migliore. E ricorda, ogni volta che scegli una soluzione sostenibile, stai facendo la differenza. La prossima volta che scegli le scarpe, pensa a dove potrebbero portarti.
E a come ci arriverai.