Riuscire a tenere il passo con le veloci e scattanti monoposto di Formula 1 nel circuito è da sempre un’impresa riservata solo ai migliori piloti del mondo. Eppure, un team di ingegneri ha deciso di sfidare questa legge non scritta dell’automobilismo con un approccio decisamente inaspettato: costruire un drone in grado di inseguire un’auto da corsa come una telecamera in soggettiva nei videogiochi. Il risultato? Un drone. Ma che dico. Un MISSILE, che potrebbe stravolgere il modo in cui milioni di appassionati guardano le gare di F1. E non solo.
Un drone scheggia per riprese in altissima velocità
Il progetto prende vita dalla collaborazione tra il noto marchio di energy drink Red Bull e il gruppo olandese di appassionati di droni FPV Dutch Drone Gods. L’obiettivo? Creare un drone abbastanza veloce e maneggevole da riuscire a stare al passo con la monoposto Formula 1 di Max Verstappen sulla pista di Silverstone. E sfruttare la prospettiva ravvicinata per riprese spettacolari e immersive.
Un compito ai limiti delle leggi della fisica, considerando che le Formula 1 possono sfiorare i 400 km/h con brusche virate. Eppure, dopo lunghi mesi di test e iterazioni (tra componenti fusi o addirittura esplosi per il calore estremo) il team è riuscito a sfornare questa scheggia volante.

L’arma segreta del drone da Formula 1: tecnologia e materiali da primato
La chiave del successo è stata un lavoro di alta ingegneria. Il risultato? Un drone con struttura interamente in metallo lavorato, componenti interni ultra-veloci e un guscio esterno in composito FRP leggerissimo ma incredibilmente robusto e resistente alle sollecitazioni.
Questo mix di soluzioni ingegneristiche d’avanguardia ha permesso al drone di raggiungere la sbalorditiva velocità massima di 350 km/h. È il doppio del precedente primato di 150 km/h. Una vera e propria impresa che ha sfidato ogni legge della fisica e dell’aerodinamica.
Ma a cosa servirà nella pratica questo gioiellino della tecnologia? Non solo Formula 1
Grazie alle prestazioni da record del missile volante di Red Bull, le trasmissioni televisive delle gare di Formula 1 potrebbero diventare molto più emozionanti ed immersive per gli spettatori. Finora le riprese classiche vengono effettuate da elicotteri in volo sopra il circuito, o con droni statici che riprendono panoramiche e carrellate. Ma seguire davvero una monoposto da una distanza ravvicinata, catturando in presa diretta tutta la velocità supersonica, le brusche staccate e i riflessi dei piloti, è stato fino ad ora irrealizzabile.
Col nuovo drone da 350 km/h questo diventa finalmente possibile. Le spettacolari immagini di inseguimento daranno agli appassionati la sensazione di essere loro stessi al volante, regalando un punto di vista senza precedenti sull’ebbrezza della Formula 1. Un cambio di paradigma rispetto alle classiche riprese aeree da lontano.
Ma le potenziali implicazioni di questa tecnologia non si fermano qui. Un drone capace di raggiungere velocità del genere potrebbe aprire le porte a nuove modalità di ripresa cinematografica mai viste prima, con possibilità inedite per inseguimenti ad alta velocità, inquadrature estreme e molto altro ancora.
Allo stesso tempo, però, una tecnologia del genere presenta anche dei rischi e sfide etiche da non sottovalutare.
I lati oscuri del drone “supersonico”
Sebbene il missile volante di Red Bull nasca con intenti pacifici per l’intrattenimento, un dispositivo tanto veloce e maneggevole potrebbe essere sfruttato per attività poco lecite.
Una volta nelle mani sbagliate, questo drone potrebbe permettere di eludere facilmente sistemi di sorveglianza e sicurezza in aree ad accesso limitato come basi militari o aeroporti.
Un vettore tanto veloce potrebbe teoricamente essere utilizzato per consegnare piccoli carichi pericolosi o illeciti ovunque in modo praticamente incontrastabile.
È quindi fondamentale che il rilascio di tecnologie dirompenti come questa sia accompagnato da rigorose norme di sicurezza e regolamentazioni. In caso contrario, un dispositivo nato per migliorare l’intrattenimento potrebbe trasformarsi in una potenziale minaccia.
In un mondo sempre più “veloce”, l’incredibile drone da Formula 1 di Red Bull è una delle tante invenzioni che ci obbliga a riflettere sui risvolti negativi del progresso tecnologico, bilanciandoli con le meravigliose opportunità che può offrirci. Una sfida etica cruciale per il futuro.