Nel mondo del trasporto aereo succede raramente che un progetto civile attiri l’attenzione dei militari con tanta intensità. Eppure è esattamente quello che sta accadendo al WindRunner della Radia. Mentre l’Europa “piange” ancora la distruzione dell’An-225 Mriya in Ucraina, gli americani preparano il suo successore spirituale. Un gigante da 356 piedi che promette di trasportare non solo pale eoliche, ma “carichi militari critici”. L’accordo appena firmato con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti apre scenari inediti per questo mostro dei cieli che dovrebbe alzarsi in volo nel 2027.
Un colosso con due anime
Il WindRunner era nato con un obiettivo nobile: rivoluzionare il trasporto delle pale eoliche giganti. Con i suoi 108 metri di lunghezza e un volume di carico 12 volte superiore a un Boeing 747, questo aereo è stato progettato per risolvere un problema concreto dell’industria eolica. Le pale moderne, sempre più grandi ed efficienti, sono diventate un incubo logistico. Mark Lundstrom, CEO di Radia, aveva immaginato un futuro in cui il suo aereo avrebbe accelerato la transizione energetica portando turbine da 100 metri nei luoghi più remoti del pianeta.
Ma il Pentagono ha visto oltre. La capacità del WindRunner di atterrare su piste semi-preparate di soli 1.800 metri ha acceso lampadine nelle stanze del Dipartimento della Difesa. Un aereo capace di trasportare “le cose più grandi del mondo nei posti più difficili da raggiungere” non poteva sfuggire all’attenzione militare.
L’ombra del Mriya
Il confronto con l’Antonov An-225 Mriya è inevitabile. L’aereo ucraino, distrutto durante l’invasione russa del 2022, era lungo 84 metri. Il WindRunner lo supererà di 24 metri, diventando il nuovo primatista assoluto. Ma mentre il Mriya era nato per il programma spaziale sovietico, il gigante americano ha un DNA ibrido: metà ambientalista, metà guerriero.
L’accordo prevede la valutazione del WindRunner per il trasporto di materiali per lanci spaziali, equipaggiamenti di grandi dimensioni e persino aiuti umanitari. Tradotto: il confine tra uso civile e militare diventa sempre più sfumato.

WindRunner, futuro a doppio uso
Il 2027 si prospetta come l’anno della verità. Se Radia rispetterà i tempi, vedremo questo colosso alzarsi in volo con il suo caratteristico muso apribile. Ma quale sarà il suo carico? Pale eoliche per salvare il pianeta o equipaggiamenti strategici per proiettare la potenza americana nel mondo?
Forse entrambi. In un’epoca di crescenti tensioni geopolitiche e crisi climatica, la distinzione tra tecnologie verdi e applicazioni militari si fa sempre più labile. Il WindRunner incarna perfettamente questa ambiguità: un gigante nato per servire la transizione energetica che potrebbe finire per trasportare ben altro che pale eoliche.