“Non riesco più a trovare Ozempic in farmacia”, “Wegovy costa troppo”, “Gli effetti collaterali sono insopportabili”. Avete mai sentito queste frasi? Se la risposta è sì, sapete bene di cosa sto parlando. I farmaci dimagranti di ultima generazione hanno creato aspettative enormi, ma anche frustrazioni altrettanto grandi. Tra carenze croniche, costi proibitivi e nausee che rendono impossibile la vita quotidiana, sempre più persone stanno cercando alternative per la loro perdita di peso.
E la buona notizia è che esistono. Esistono procedure innovative che promettono di ridurre lo stomaco e bloccare la fame senza bisturi e senza dipendenza da medicine.
Quando i farmaci miracolosi diventano un miraggio
La realtà dei farmaci anti-obesità è molto diversa da quella dipinta sui social. Nonostante Ozempic, Wegovy e Mounjaro abbiano mostrato risultati straordinari negli studi clinici, con perdite di peso che vanno dal 15% al 26% del peso corporeo, la vita reale presenta ostacoli significativi.
Gli abbandoni nei trial clinici variano dal 37% all’81% nel primo anno, e quando il trattamento si interrompe, il peso perso spesso ritorna. Vivek Kumbhari della Mayo Clinic e Christopher McGowan della True You Weight Loss hanno pubblicato su Gastroenterology uno studio che apre nuove prospettive per chi cerca alternative durature.

Come spesso capita nella medicina moderna, quando un approccio raggiunge i suoi limiti, la ricerca trova strade alternative. E stavolta le strade portano tutte allo stesso posto: procedure endoscopiche che modificano lo stomaco senza aprire l’addome.
Gastroplastica endoscopica: lo stomaco si trasforma senza chirurgia
La gastroplastica verticale endoscopica (ESG) rappresenta forse l’alternativa più promettente alla dipendenza farmacologica. Questa procedura riduce il volume gastrico del 70%, portandolo alle dimensioni di una banana, attraverso suture interne che creano una sorta di manica gastrica.
Cristiano Spada del Policlinico Gemelli ha osservato che quasi la metà dei pazienti sottoposti a ESG nel 2024 aveva precedentemente assunto farmaci GLP-1. Un dato che la dice lunga sulla crescente domanda di soluzioni post-farmacologiche.
La procedura dura circa 45 minuti, si esegue in anestesia generale e richiede solo due notti di ricovero. Ma la vera rivoluzione sta nella combinazione: al Gemelli stanno sperimentando l’associazione dell’ESG con l’ablazione laser della mucosa del fondo gastrico. Ivo Boškoski ha spiegato che questa tecnica combinata porta a una perdita di peso del 26% a sei mesi, mantenibile per cinque anni.
L’ablazione della mucosa gastrica: bruciare la fame alla radice
La procedura più innovativa si chiama ablazione della mucosa gastrica (GMA) e rappresenta un approccio completamente nuovo alla perdita di peso. Utilizzando gas argon e corrente elettrica, la tecnica crea un danno termico controllato che riduce la secrezione di grelina, l’ormone che stimola l’appetito.
Nel primo studio sull’uomo pubblicato su Gastroenterology, Christopher McGowan ha trattato 10 pazienti con obesità ottenendo risultati sorprendenti. La capacità gastrica si è ridotta del 45% e i pazienti hanno perso in media 9 chili in sei mesi, ma soprattutto hanno sperimentato una drastica riduzione della fame e delle voglie alimentari.
La procedura ambulatoriale costa circa 6.000 dollari negli Stati Uniti, ma non ha mostrato complicazioni significative nei due trial clinici completati. A differenza dei farmaci, l’effetto sembra permanente perché modifica fisicamente la struttura dello stomaco.
Chirurgia bariatrica: il ritorno della soluzione definitiva
Mentre l’attenzione si concentrava sui farmaci miracolosi, la chirurgia bariatrica veniva relegata al secondo piano. Eppure rappresenta ancora lo standard per risultati duraturi, con tassi di complicazioni comparabili a quelli della rimozione della cistifellea.
Ricardo Cohen della International Federation for the Surgery of Obesity sta conducendo uno studio randomizzato che confronta tre approcci: continuare la semaglutide, sottoporsi a chirurgia bariatrica, o combinare entrambi i trattamenti. L’obiettivo è capire quale strategia offra i migliori risultati a lungo termine per chi ha già perso peso con i farmaci.
Le nuove linee guida del 2022 hanno abbassato le soglie di BMI per l’accesso alla chirurgia, rendendola disponibile a più persone che potrebbero beneficiarne. Paolo Sbraccia dell’Università Tor Vergata sottolinea che la chirurgia bariatrica rimane l’unico trattamento con evidenze di efficacia a 15 anni.
Perdita di peso duratura: la lezione del futuro
I dati emergenti suggeriscono che il futuro della perdita di peso non sarà monopolizzato da un singolo approccio. Come abbiamo evidenziato in passato, l’obesità è una condizione complessa che richiede soluzioni personalizzate.
Timothy Gill dell’Università di Sydney aveva ragione quando avvertiva sui limiti di considerare i farmaci come soluzioni istantanee. L’obesità non è un difetto da riparare con una pillola, ma una condizione che richiede interventi mirati sui meccanismi biologici sottostanti.
Le nuove molecole in arrivo come CagriSema e UBT251 promettono risultati ancora migliori, ma il problema rimane lo stesso: funzionano solo finché li assumete.
Il futuro della perdita di peso è multidisciplinare
Già, come sarà il futuro della medicina dell’obesità? Beh, credo che sarà un approccio che combina diverse strategie in base alle esigenze individuali. Dopo aver attraversato le fasi del bendaggio gastrico, dei vari farmaci GLP-1 e delle procedure endoscopiche, ciascuno troverà il suo equilibrio.
A margine di tutto, però, la ricerca pubblicata sull’European Journal of Endocrinology conferma che gli interventi comportamentali rimangono fondamentali, indipendentemente dall’approccio scelto. Non esistono soluzioni magiche, ma esistono strategie efficaci quando applicate correttamente.
La perdita di peso duratura richiede un cambiamento di paradigma: dall’illusione del farmaco miracoloso alla realtà di interventi mirati che modificano permanentemente i meccanismi biologici dell’appetito e della sazietà. E forse, in fondo, è proprio questo il vero miracolo della medicina moderna.