Questa storia inizia con una domanda semplice: cosa succede quando una multinazionale farmaceutica che fattura decine di miliardi decide di investire in un computer quantistico? La risposta di Novo Nordisk quantistico è arrivata sotto forma di un assegno da 80 milioni di euro, scritto insieme al governo danese per acquistare quello che Microsoft e Atom Computing chiamano il computer quantistico commerciale più avanzato del pianeta. Magne (questo il nome scelto) dovrebbe essere operativo entro il 2027 e rappresenta qualcosa di più di un investimento tecnologico: è il tentativo di conquistare un vantaggio competitivo permanente nel settore farmaceutico.
Novo Nordisk quantistico, perché ora
La Novo Nordisk Foundation non ha preso questa decisione a caso. Dietro l’investimento nel computer quantistico c’è una strategia industriale molto precisa: rimanere davanti alla concorrenza quando il calcolo quantistico cambierà per sempre il modo di scoprire e sviluppare nuovi farmaci. Il problema è che la ricerca farmaceutica tradizionale sta raggiungendo i suoi limiti computazionali. Simulare il comportamento di una molecola complessa richiede anni di calcoli su supercomputer tradizionali, e spesso i risultati non sono sufficientemente precisi.
Il computer quantistico Magne, costruito da Microsoft e Atom Computing, promette di risolvere questo problema utilizzando quella che i tecnici chiamano “correzione degli errori quantistici”. In pratica, il sistema è capace di mantenere stabili i qubit logici abbastanza a lungo da eseguire calcoli complessi senza perdere informazioni cruciali. Secondo Microsoft, questa macchina rappresenta il primo esempio commerciale di sistema quantistico di “Livello 2”, caratterizzato dalla capacità di eseguire calcoli usando qubit logici invece che fisici.
La partnership non è casuale. Novo Nordisk sa bene che il futuro della medicina personalizzata dipenderà dalla capacità di simulare e comprendere sistemi biologici complessi, qualcosa che i computer tradizionali non riescono a fare in tempi ragionevoli.

Computer quantistico e medicina, la rivoluzione silenziosa
Perché un computer quantistico dovrebbe interessare a chi sviluppa farmaci? La risposta sta nella natura stessa della vita. Le molecole biologiche funzionano secondo le leggi della meccanica quantistica, e per comprenderle davvero serve una macchina che pensi come loro. Un computer tradizionale, per quanto potente, è limitato dal sistema binario: ogni bit può essere solo 0 o 1. Un qubit, invece, può essere entrambi contemporaneamente grazie al principio di sovrapposizione quantistica.
Questo significa che un computer quantistico può simulare il comportamento di una proteina o di un enzima in modo molto più accurato, esplorando tutte le possibili configurazioni molecolari simultaneamente. Mads Krogsgaard Thomsen, CEO della Novo Nordisk Foundation, ha spiegato che l’obiettivo è accelerare lo sviluppo di medicina personalizzata analizzando enormi quantità di dati sul genoma umano e sulle malattie.
I numeri del progetto Novo Nordisk quantistico sono impressionanti: il sistema sarà capace di gestire fino a 50 qubit logici, un traguardo che secondo gli esperti rappresenta la soglia minima per ottenere un vantaggio quantistico reale rispetto ai supercomputer tradizionali.
Il sistema utilizza atomi di itterbio neutri come qubit, mantenuti in posizione da fasci laser in una griglia programmabile. Questa tecnologia offre vantaggi significativi: gli atomi possono essere impacchettati densamente e spostati per permettere la comunicazione tra tutti i qubit del sistema. Ben Bloom, CEO di Atom Computing, ha sottolineato come questa architettura permetta di correggere non solo gli errori quantistici ma anche la perdita di singoli qubit durante i calcoli.
Oltre Novo Nordisk: perché la medicina ha bisogno dei qubit
L’investimento danese non è un caso isolato. Il settore farmaceutico sta vivendo una crisi di produttività: sviluppare un nuovo farmaco costa mediamente 2,6 miliardi di dollari e richiede 10-15 anni, con un tasso di successo che si aggira intorno al 10%. Il computer quantistico promette di cambiare questa equazione su più fronti.
Primo, la scoperta di nuovi farmaci. Un computer quantistico può simulare l’interazione tra migliaia di molecole candidate e i loro target biologici, identificando rapidamente i composti più promettenti. Secondo, la medicina personalizzata: analizzando il profilo genetico di un paziente, il sistema può predire quale terapia funzionerà meglio per quella specifica persona.
Terzo, la comprensione delle malattie complesse. Patologie come l’Alzheimer o il Parkinson coinvolgono interazioni molecolari così complesse che i computer tradizionali non riescono a modellarle accuratamente. Un computer quantistico, invece, può simulare il ripiegamento delle proteine in tempo reale, aprendo la strada a terapie completamente nuove.
Come vi raccontavo tempo fa, la corsa al computer quantistico più potente è diventata una questione di supremazia tecnologica nazionale. La Cina ha costruito macchine quantistiche incredibilmente veloci, Google ha dimostrato la supremazia quantistica, e ora Novo Nordisk quantistico rappresenta il primo tentativo di portare questa tecnologia dal laboratorio al mondo degli affari.
Computer quantistico e industria farmaceutica: una scommessa da miliardi
Il progetto QuNorth, questo il nome dell’iniziativa congiunta tra Novo Nordisk Foundation e il governo danese, non è solo un investimento tecnologico. È una scommessa geopolitica. Morten Bødskov, ministro danese dell’Industria, ha dichiarato che “la competizione per le tecnologie critiche è feroce” e che l’Europa rischia di rimanere indietro rispetto a Cina e Stati Uniti.
Il computer quantistico Magne sarà operativo presso QuNorth entro i primi mesi del 2027, e sarà accessibile a ricercatori e aziende di tutta la regione nordica. L’obiettivo è creare un ecosistema quantistico che attiri talenti e investimenti, posizionando la Danimarca come leader europeo in questo settore strategico.
Ma cosa rende speciale questo computer quantistico rispetto alla concorrenza? La chiave sta nei qubit logici. Secondo il comunicato ufficiale, Magne sarà uno dei primi sistemi commerciali di Livello 2, capace di correggere automaticamente gli errori quantistici e mantenere la coerenza dei calcoli per periodi sufficientemente lunghi.
Quando raggiungeremo circa 50 qubit logici, inizieremo a ottenere un vero vantaggio quantistico. Arrivati a 100, potremo iniziare a fare scienza, a 200 potremo affrontare problemi di chimica, e quando arriveremo a 1.000, potremo risolvere qualsiasi cosa.
Questa progressione, delineata dai ricercatori di Microsoft, suggerisce che siamo alle soglie di una trasformazione epocale nel modo di fare ricerca scientifica. Novo Nordisk quantistico rappresenta il primo passo di questo viaggio, ma le implicazioni vanno ben oltre lo sviluppo di nuovi farmaci.
La medicina quantistica non è più fantascienza. È una realtà industriale che sta prendendo forma nei laboratori di Copenaghen, con un investimento da 80 milioni di euro e la promessa di cambiare per sempre il modo in cui curiamo le malattie. La vera domanda ora è: chi arriverà primo al traguardo?