Quaranta per cento. È questa la percentuale del consumo energetico mondiale che va agli edifici, gran parte per riscaldamento e raffreddamento. Le nostre finestre, per quanto belle esteticamente, sono spesso dei colabrodi termici. Ma se vi dicessi che un gruppo di scienziati coreani ha trovato il modo di trasformare ogni finestra in una centrale di controllo climatico? La loro finestra termica non si limita a bloccare il calore: si adatta, cambia colore, riflette, assorbe. Ha tre modalità distinte e può passare da una all’altra con un semplice segnale elettrico.
Il professor Hong Chul Moon del KAIST l’ha battezzata RECM, e potrebbe cambiare per sempre il modo in cui viviamo negli spazi urbani.
Una finestra termica che pensa mentre lavora
Il sistema RECM (Reversible Electrodeposition and Electrochromic Mirror) è un salto evolutivo rispetto alle finestre intelligenti tradizionali. La ricerca, pubblicata su ACS Energy Letters, dimostra come questa finestra termica possa controllare simultaneamente luce visibile e radiazione infrarossa attraverso segnali elettrici in tempo reale.
Hong Chul Moon del Dipartimento di Ingegneria Chimica e Biomolecolare del KAIST spiega che questa tecnologia va oltre il semplice controllo della luce visibile, creando una piattaforma che considera tanto il controllo termico attivo quanto la sicurezza visiva dei pedoni. Il segreto sta nella combinazione di materiali elettrocromici come il Blu di Prussia e il DHV+, che permettono transizioni ottiche precise tra tre stati distinti.

Tre modalità per ogni esigenza termica
La finestra termica RECM funziona come un direttore d’orchestra che coordina diversi strumenti. In modalità trasparente (Modalità I), si comporta come un vetro normale, ideale per i mesi invernali quando vogliamo far entrare calore naturale. Come riferisce il team di ricerca, questa modalità trasmette liberamente sia luce che calore.
La seconda modalità trasforma la finestra termica in un filtro blu intenso, bloccando parte della luce visibile e del calore per garantire privacy e controllo termico. È qui che intervengono i materiali elettrocromici: il Blu di Prussia assorbe la luce mentre il DHV+ contribuisce alla colorazione blu caratteristica.
Ma è la terza modalità che rende questa finestra termica davvero speciale. Attraverso la deposizione elettrochimica dell’argento, la superficie diventa riflettente, respingendo gran parte del calore solare. Simultaneamente, i materiali colorati assorbono la luce riflessa, eliminando l’abbagliamento che normalmente tormenterebbe chi passa sotto agli edifici.
I test termici che nessuno può ignorare
I numeri dei test sono impressionanti e meritano attenzione. Il team ha costruito una casa miniaturizzata per verificare l’efficacia reale della finestra termica RECM. I risultati mostrano che con vetri tradizionali la temperatura interna raggiungeva 58,7°C, mentre con la finestra termica in modalità III si fermava a 31,5°C.
Stiamo parlando di una riduzione di 27,2 gradi celsius. Per darvi un’idea concreta: è come passare da un forno a una giornata primaverile. E questa prestazione della finestra termica non è teorica: è verificata attraverso imaging termico che conferma visivamente la differenza di temperatura.
Applicazioni urbane della finestra termica
Come sottolineo spesso, le innovazioni tecnologiche diventano davvero interessanti quando risolvono problemi reali. Questa finestra termica affronta due questioni critiche dell’urbanizzazione: il consumo energetico degli edifici e l’inquinamento luminoso che affligge le città moderne.
Secondo le analisi del settore, l’adozione di finestre intelligenti può ridurre del 12% i consumi per riscaldamento e raffreddamento.
La finestra termica RECM va oltre: elimina anche l’effetto “specchio” che trasforma i grattacieli in fonti di abbagliamento per automobilisti e pedoni. I test dimostrano una riduzione del 33% dell’intensità della luce riflessa rispetto alle finestre riflettenti tradizionali.
Il futuro termico degli edifici
La versatilità di questa finestra termica promette applicazioni che vanno ben oltre l’edilizia residenziale. Il professor Moon prevede utilizzi in edifici urbani, veicoli e treni, settori dove il controllo simultaneo di luce, calore e abbagliamento può fare la differenza tra comfort e stress termico.
Il sistema RECM è l’evoluzione da finestre passive a componenti attivi degli ecosistemi energetici intelligenti. Come emerge dalla ricerca, questo tipo di finestra termica potrebbe segnare l’avvento di edifici che non solo minimizzano i consumi ma partecipano attivamente alla gestione energetica urbana.
Ribadisco, non è un prototipo lontano dalla realtà: la finestra termica RECM utilizza tecnologie mature e già impiegate in altri settori. La novità sta nella loro combinazione intelligente per creare un sistema multifunzionale che risponde alle esigenze contemporanee di efficienza energetica e vivibilità urbana.
Non vedo l’ora di aprirla.