Centosessantasette miliardi di dollari. È l’investimento che la Cina ha deciso di destinare alla più grande centrale idroelettrica mai costruita, un progetto titanico che promette di rivoluzionare il panorama energetico asiatico.
La centrale di Motuo, avviata nel cuore del Tibet, genererà una potenza tripla rispetto alla famosa diga delle Tre Gole, ma il suo impatto andrà ben oltre la semplice produzione elettrica. Tra nuovi equilibri regionali emersi dal recente vertice Russia-India-Cina e preoccupazioni ambientali, questo megaimpianto ridisegnerà gli equilibri di potere in un continente assetato di energia.
Il progetto del secolo prende forma sul tetto del mondo
Il 19 luglio 2025, il premier cinese Li Qiang ha inaugurato ufficialmente i lavori della centrale idroelettrica più ambiziosa mai concepita. Situata sul fiume Yarlung Tsangpo nel cuore del Tibet, Motuo rappresenta un salto quantico nell’ingegneria idraulica mondiale.
Qualche numero: 60-70 gigawatt di potenza installata, 300 miliardi di kilowattora di produzione annua, energia sufficiente per alimentare 300 milioni di persone.
Per comprendere la portata di questo progetto, basta un confronto: la produzione prevista eguaglia l’intera generazione del parco nucleare francese. Secondo Il Post, la centrale supererà di tre volte la capacità della diga delle Tre Gole, attualmente la più grande al mondo con 22,5 gigawatt.
La posizione scelta per Motuo non è casuale: il Gran Canyon dello Yarlung Tsangpo offre un dislivello di 2.000 metri concentrato in appena 50 chilometri, creando condizioni ideali per la generazione idroelettrica. La China Yajiang Group, società statale creata appositamente per il progetto, coordinerà la costruzione di cinque centrali a cascata collegate da tunnel sotterranei lunghi 20 chilometri.
Nuovi equilibri diplomatici moderano le tensioni
La reazione dei paesi vicini si inserisce in un contesto geopolitico in rapida evoluzione. Il recente vertice tra Russia, India e Cina ha gettato le basi per nuovi equilibri regionali che potrebbero attenuare le storiche tensioni. Pema Khandu, ministro dell’Arunachal Pradesh, ha espresso preoccupazioni per l’impatto sul fiume Siang, affluente del Bramaputra, ma le dichiarazioni sono state più moderate rispetto al passato.
Il Bangladesh ha formalizzato le proprie preoccupazioni attraverso una lettera diplomatica a Pechino nel febbraio 2025, richiedendo maggiori informazioni tecniche sul progetto. Tuttavia, come riporta Geopop, le autorità cinesi hanno fornito rassicurazioni sui flussi idrici a valle e sull’impatto ambientale limitato.
Una centrale idroelettrica tra innovazione e sostenibilità
Il progetto Motuo si inserisce nella strategia cinese per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060. Li Qiang ha definito l’opera “il progetto del secolo”, sottolineando come contribuirà a ridurre drasticamente il consumo di carbone, che rappresenta ancora il 60% della produzione elettrica cinese.
Dal punto di vista tecnico, la centrale sfrutta tecnologie all’avanguardia per minimizzare l’impatto ambientale. Secondo uno studio europeo FIThydro, le nuove tecnologie consentono di rendere gli impianti idroelettrici più rispettosi della fauna ittica attraverso sistemi di monitoraggio a ultrasuoni e turbine eco-compatibili.
L’aspetto più rilevante? La centrale idroelettrica di Motuo sarà costruita in una zona con popolazione limitata (14.000 abitanti nella contea), riducendo significativamente i problemi di trasferimento forzato che hanno caratterizzato progetti precedenti. La bassa densità demografica rappresenta un vantaggio strategico rispetto alla costruzione della diga delle Tre Gole, che coinvolse 1,4 milioni di persone.

Impatti economici e tecnologici della centrale idroelettrica gigante
Gli investimenti privati hanno risposto positivamente all’annuncio. Durante la settimana successiva all’inaugurazione, le azioni delle società cinesi del settore costruzioni hanno registrato aumenti significativi, mentre i rendimenti delle obbligazioni di Stato hanno mostrato una crescita costante.
Uno studio dell’Environmental Defense Fund pubblicato su Environmental Science & Technology evidenzia come le moderne centrali idroelettriche abbiano emissioni globali superiori al nucleare e al solare, ma significativamente inferiori rispetto a carbone e gas naturale, soprattutto considerando l’impatto a lungo termine.
La complessità ingegneristica del progetto è straordinaria: costruire a 3.300 metri di altitudine, in una zona ad alto rischio sismico con terremoti fino a magnitudo 8,6, richiede tecnologie costruttive innovative. Le strutture dovranno resistere ai terremoti più potenti possibili, rappresentando una sfida tecnica senza precedenti.
Motuo nel contesto dell’innovazione idroelettrica globale
Il settore idroelettrico sta attraversando una fase di rinnovamento tecnologico. Come dimostra la startup InPipe Energy, esistono soluzioni innovative per sfruttare anche piccoli flussi d’acqua, trasformando la pressione delle tubature domestiche in elettricità pulita 24 ore su 24.
La centrale idroelettrica di Motuo rappresenta l’estremo opposto di questa scala: un megaimpianto che dimostra come l’idroelettrico possa ancora offrire soluzioni su larga scala per la transizione energetica. La combinazione di tecnologie tradizionali e innovazioni digitali promette di rendere l’impianto più efficiente e sostenibile rispetto ai predecessori.
Il progetto cinese conferma l’idroelettrico come pilastro della transizione energetica globale: con il 70% della produzione mondiale di energie rinnovabili, questa tecnologia matura continua a evolversi attraverso digitalizzazione e soluzioni eco-compatibili.
Motuo non è solo una centrale, ma il simbolo di come l’ingegneria idraulica possa contribuire alla decarbonizzazione su scala continentale.