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Veicoli elettrici, è giunta l’ora. La rete elettrica mondiale è all’altezza?

L'era dei veicoli elettrici è a un passo, e punta a compiersi tra i prossimi 9 e i prossimi 15 anni. Ma siamo pronti? Ci servono 4 cose, e non sono dettagli.

Gianluca Riccio di Gianluca Riccio
1 Febbraio 2021
in Energia, Trasporti
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La decisione di GM di questa settimana di eliminare gradualmente i veicoli a benzina è l’ultima di una serie di cambiamenti che comporteranno enorme richiesta di servizi elettrici. Ecco 4 cose che servono alla rivoluzione elettrica.

Le principali case automobilistiche scommettono sempre di più che milioni di nuove auto e camion nel prossimo decennio saranno collegati alle prese elettriche, non alle pompe di benzina. E questo solleva una domanda: la rete elettrica della nazione è pronta a gestire questa ondata di nuovi veicoli elettrici?

Oggi, meno dell’1% delle auto nel mondo è elettrico. Ma è in corso un cambiamento sismico.

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La General Motors ha dichiarato giovedì che punta a terminare la produzione di auto a benzina e autocarri leggeri entro il 2035 e a produrre solo veicoli elettrici. Il governatore della California gli fa eco: anche per lui solo 15 anni. Il Premier UK stessa cosa, forse perfino prima. Case automobilistiche come Tesla, Ford e VW stanno per introdurre dozzine di nuovi veicoli elettrici nei prossimi anni, spinte dal crollo dei prezzi delle batterie e dalle preoccupazioni per il cambiamento climatico.

L’era dei veicoli elettrici è in arrivo, veloce come il vento.

Questo cambiamento avrà implicazioni radicali per le aziende che producono e vendono elettricità e gestiscono la rete. Gli analisti generalmente concordano sul fatto che è del tutto fattibile alimentare molti milioni di veicoli elettrici, ma sarà necessaria un’attenta pianificazione. Ecco quattro grandi cose che secondo gli esperti devono accadere.

1 Servono più stazioni di ricarica. Molte, molte di più.

era dei veicoli elettrici

Perchè i veicoli elettrici diventino mainstream, la ricarica dovrà essere ampiamente accessibile e conveniente. Per ora, la maggior parte dei proprietari collega i propri veicoli elettrici a casa e li ricarica durante la notte, sebbene ciò possa richiedere l’installazione di apparecchiature che possono costare fino a 2.000 euro. Molti stati e aziende offrono già incentivi per aiutare a sostenere i costi.

Ma ci sono anche grandi sfide da affrontare. Sebbene sia abbastanza facile per chiunque abbia una casa unifamiliare e un garage installare un caricabatterie, può essere molto più difficile per le persone che vivono in appartamenti grandi, o che si affidano al parcheggio in strada o in condominio per trovare una presa adatta.

Alcune utility stanno cercando di espandere le opzioni di ricarica pubblica ed è iniziata una grande corsa per completare un primo “scheletro” di reti di ricarica per veicoli elettrici entro i prossimi 9 anni, per il 2030. Ma il finanziamento di queste infrastrutture è complicato, e richiederà moltissima spesa pubblica, nonchè il coordinamento dei governi mondiali.

Uno studio recente del MIT ha utilizzato modelli matematici sofisticati per vedere dove potrebbe avere più senso costruire tutta questa infrastruttura. I primi obiettivi validi sono le strade residenziali (immaginate ci siano “parchimetri” che ricaricano anche i veicoli a bordo marciapiede) e stazioni di ricarica ad alta velocità lungo le autostrade.

2 Serve più energia. Molta, molta più energia.

era dei veicoli elettrici

Se ogni italiano passasse di colpo a guidare veicoli elettrici, stimano gli analisti, il paese potrebbero finire per utilizzare circa il 25% in più di elettricità rispetto a oggi. Per far fronte a questa evenienza, le utility dovranno probabilmente costruire diverse nuove centrali elettriche e aggiornare le loro reti di trasmissione.

Non c’è dubbio che possano farlo, ma non sarà semplice. Ci vogliono tempo e denaro.

Ad esempio, se un’agenzia di trasporto vuole acquistare 100 nuovi autobus elettrici e caricarli durante la notte, avrà improvvisamente bisogno di grandi quantità di alimentazione nel deposito degli autobus. Questo richiederà nuove sottostazioni e altre apparecchiature che potrebbero significare investimenti da milioni di euro. Non è qualcosa che si possa fare entro la prossima settimana. Ci vuole molta attenta pianificazione avanzata. Ma ci riusciranno in questo decennio?

Certo, ci sono anche buone notizie. Nel 2018, i ricercatori dell’Università del Texas hanno esaminato cosa significherebbe per la rete elettrica il passaggio ai veicoli elettrici. Pagheremmo di più per l’elettricità, va detto. Le utility dovranno ammortizzare gli adeguamenti che servono. Ma nel computo finale finiremo per pagare meno, dato il risparmio sul carburante che non acquisteremo più.

“Sebbene sia difficile prevedere i prezzi futuri di benzina, elettricità e veicoli elettrici”, hanno scritto i ricercatori, “riteniamo probabile che l’uso diffuso di veicoli elettrici ridurrebbe i costi complessivi di trasporto. Questi risparmi sono ancora maggiori se si tiene conto dei vantaggi ambientali, in particolare delle minori emissioni di carbonio”.

3 Servono tempi più rapidi per le ricariche dei veicoli elettrici. Molto, molto più rapidi.

era dei veicoli elettrici
Alcuni Tesla Superchargers

Per molte utility, la sfida più grande sarà non solo la quantità di elettricità utilizzata dai nuovi veicoli, ma anche il momento in cui la stanno effettivamente utilizzando.

Possono esserci paesi con un surplus di energia solare durante il giorno, ma che diminuisce la sera quando il sole tramonta. Se milioni di persone con veicoli elettrici tornassero a casa la sera e iniziassero immediatamente a ricaricare tutte in una volta, metterebbero a dura prova la rete, provocando blackout e disastri di ogni sorta. Un fenomeno di cui ho già parlato qui, e noto come “collo di anatra”.

Una soluzione, dicono gli esperti, è che i servizi pubblici diventino più creativi nel gestire i momenti di ricarica dei veicoli elettrici, per evitare di ricaricarli tutti insieme e sovraccarichino le apparecchiature elettriche, o richiedano la costruzione di molte nuove e costose centrali elettriche. .

Alcuni fornitori di energia elettrica si stanno già muovendo in questa direzione. Negli USA la Southern California Edison offre ai proprietari di veicoli elettrici tariffe drasticamente più convenienti se ricaricano durante il giorno, quando l’energia solare è abbondante. Decine di utility hanno esplorato la possibilità di assumere il controllo dei caricabatterie stessi. In alcuni programmi, i proprietari di veicoli elettrici possono collegare la loro auto e specificare quando dovranno usarla. La batteria sarà così ricaricata quando l’elettricità è più economica e abbondante.

Questi programmi sono difficili da realizzare correttamente e spesso richiedono modifiche normative significative, ma possono fare un’enorme differenza. Uno studio del 2019 ha concluso che le utility potrebbero ridurre del 70% i costi degli aggiornamenti della rete nel prossimo decennio ottimizzando le ricariche.

4 Serve una rete elettrica più pulita. Molto, molto più pulita

veicoli elettrici

I trasporti ora rappresentano un terzo delle emissioni di gas serra ogni anno. Veicoli elettrici (auto e camion) sono ampiamente visti come una parte cruciale della soluzione al cambiamento climatico. Ma sarebbe d’aiuto se la rete elettrica che alimenta questi veicoli diventasse molto più pulita.

Oggi, i veicoli elettrici di solito producono meno emissioni complessive rispetto ai loro omologhi alimentati a benzina o diesel, anche quando collegati a una rete basata su centrali elettriche a carbone o gas naturale. Questo è in gran parte dovuto al fatto che i motori elettrici sono molto più efficienti dei motori a combustione interna.

Ma c’è spazio per miglioramenti. I veicoli elettrici sarebbero ancora più puliti se i servizi pubblici abbandonassero carbone e gas naturale, affidandosi a fonti pulite come l’energia solare, eolica o nucleare.

Una combinazione che avrebbe enorme impatto: uno studio recente della Carnegie Mellon University ha scoperto che se la rete fosse vicina alle zero emissioni e se circa l’84% di tutti i viaggi dei veicoli fosse elettrificato, le emissioni dei trasporti dei veicoli leggeri diminuirebbero del 90%. (Il calo delle emissioni potrebbe essere ancora più rapido e più ampio, rileva lo studio, se i responsabili politici intraprendessero azioni per ridurre la dipendenza dalla guida, come l’espansione del trasporto pubblico o l’incoraggiamento a camminare e andare in bicicletta.)

In sintesi

Se vogliamo decarbonizzare completamente i trasporti, dobbiamo fare tutto e farlo a tutta velocità: meno chilometri percorsi dai veicoli, elettrificare quasi l’intera flotta passeggeri e ripulire le centrali.

Siamo pronti a questa nuova era dei veicoli elettrici?

Tags: auto elettricaenergia elettricaenergie rinnovabili
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Gianluca Riccio

Gianluca Riccio

Gianluca Riccio, classe 1975, è direttore creativo di un'agenzia pubblicitaria, copywriter e giornalista. È affiliato ad Italian Institute for the Future, World Future Society e H+, Network dei Transumanisti Italiani. Dal 2006 dirige Futuroprossimo.it , la risorsa italiana di Futurologia.

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