Quest'anno le Olimpiadi del 2020 fanno davvero tristezza. Potrebbero essere le ultime come le conosciamo, ma sono iniziate con un evento molto interessante. Le Olimpiadi Virtual Series: un pre-show con giocatori che si sfidavano l'uno contro l'altro in sport virtuali ibridi come Zwift, un gioco di ciclismo giocato su una cyclette, o Virtual Regatta Inshore, un simulatore di vela. Potremmo dire che, complice il Giappone, è la prima volta che i videogiochi sono così “organici” alle Olimpiadi (a parte la splendida colonna sonora della cerimonia di apertura)
Naturalmente, questo solleva una domanda che sicuramente susciterà una risposta polarizzante: quando gli eSport faranno ufficialmente parte delle Olimpiadi?
Una facile risposta
Gli eSport saranno mai una disciplina Olimpica? È una di quelle domande che saltano fuori ogni tanto e provocano un grande scalpore. Le persone di entrambe le fazioni discutono ogni volta fino a diventare blu. Non fraintendetemi, è una domanda affascinante su cui riflettere. Ma è semplicemente un'introduzione alle due domande che dovremmo davvero porci. La prima è: cosa devono fare gli eSport per essere finalmente ammessi come disciplina olimpica?


Criteri di incontro
Affinché gli eSport vengano riconosciuti come disciplina olimpica, ci sono alcuni criteri che devono essere soddisfatti. Primo: la “disciplina” deve avere una federazione internazionale accettata dal Comitato Olimpico Internazionale. Gli eSport ne hanno una da oltre 10 anni: si chiama International eSports Federation. Serve il riconoscimento del CIÒ.
Secondo criterio importante: per diventare disciplina olimpica uno “sport” deve essere praticato in 75 paesi diversi di quattro continenti e/o donne che lo praticano in 40 paesi di tre continenti. Gli eSport vedono la partecipazione di uomini e donne in 150 paesi di tutti i continenti.
Terzo e ultimo prerequisito, il più difficile: qualsiasi sport aggiunto come disciplina olimpica deve essere, beh, uno sport. Se gli eSport possono essere classificati o meno come tali? Questo non ha ancora una risposta definitiva; tutto dipende da chi chiedi. Uno sport è definito come un'attività fisica che richiede abilità o prestanza fisica ed è spesso di natura competitiva.


Quanto sono “E” e quanto sono “Sport”?
Le abilità e la natura competitiva sono attributi ovvi per gli eSport: non saprei dire sulla fisicità. Uno studio dell'International Journal of Excercise Science mostra che i giocatori di eSport hanno in effetti un aumento della frequenza cardiaca simile a quello delle persone che praticano sport fisici. Tuttavia, un altro studio di ScienceDirect però dice che questo è insufficiente a qualificarli come sport.
In definitiva, al CIO spetterebbe l’ultima decisione, quella di considerare gli eSport una disciplina olimpica come lo sono (o lo sono stati) il badminton e il croquet. Io dico che sulla carta è semplicemente una questione di “quando”, non di “se”.
Chi ha bisogno di chi?
Gli eSport sono molto vicini al riconoscimento di disciplina olimpica, datemi retta. E in fondo la domanda sul tema è abbastanza superflua. La realtà è un fenomeno complesso: potremmo aggiustare il tiro con un’altra domanda. E la domanda è: quando le Olimpiadi si renderanno conto di aver bisogno degli eSport? Stanno già costruendo anche i “loro” stadi.
La mia risposta è: presto.
L'industria degli eSport ha riscontrato un grande successo finanziario. Secondo un rapporto di Reuters, raggiungerò oltre un miliardo di dollari di entrate nel 2021. Un aumento del 14% rispetto allo scorso anno.
Già solo la visibilità raggiunta dagli eSport dovrebbe indurre il CIO a considerare seriamente di renderlo disciplina olimpica. Durante le Olimpiadi del 2016, la NBC ha avuto circa 27 milioni di spettatori di media durante l'evento. Nello stesso anno (5 anni fa!) i Campionati mondiali di League of Legends hanno avuto una media di circa 43 milioni di spettatori.
Uno studio condotto da Newzoo afferma che il 76% degli spettatori di eSport sceglie di guardare le competizioni di eSport invece di guardare eventi sportivi tradizionali. Chiaramente, gli eSport sono una forza enorme nel mondo competitivo, e stanno mangiando vive le competizioni “in carne e ossa”.


Le Olimpiadi non fanno eccezione
I videogiochi competitivi stanno facendo grandi passi per legittimarsi agli occhi del pubblico. Il rapporto tra le Olimpiadi e gli eSport è interessante. Alcuni affermano che gli eSport hanno più da fare per legittimarsi come disciplina olimpica. Per altri, specialmente i più giovani, le competizioni di eSport hanno superato le Olimpiadi. Perché i fan degli eSport dovrebbero preoccuparsi di ciò che il CIO considera uno sport?
Da qui la (facile?) previsione: per restare competitive e attrarre le nuove generazioni, potrebbe essere necessario portare gli eSport nell'ovile. Renderli una disciplina olimpica potrebbe essere l'unico modo per le Olimpiadi di restare a galla.