Uno dei problemi più grandi dei viaggi spaziali riguarda l’assenza di ossigeno. Un team di scienziati potrebbe aver trovato un sistema efficace per permettere agli uomini di respirare su Marte ed altri pianeti da colonizzare.
La risposta, a quanto pare, si nasconde nei batteri. Sono loro che potrebbero risolvere tutti i nostri problemi di respirazione spaziale e rendere il viaggio decisamente più semplice. Per essere precisi, a quanto pare, sarebbero i cianobatteri a promettere un ”arioso” futuro dell’uomo nello spazio.
Gli scienziati pensano di poterli usare sul pianeta rosso sfruttando la loro capacità di trasformare l’anidride carbonica in ossigeno, con una ricerca avviata ormai quattro anni orsono.
Allo stato attuale, gli esperti ragionano sulla possibilità di inviare lì una prima ”avanguardia” di cianobatteri per vedere se sono in grado di fare il loro lavoro.

Respirare nello spazio è possibile?
I cianobatteri riescono a crescere in ambienti molto ostili, e hanno la potenzialità di resistere anche su Marte.
Esperimenti già portati a termine hanno dimostrato che questi batteri sono in grado di crescere in un ambiente simile a quello marziano.Lo conferma Cyprien Verseux, un astronomo che ha preso parte ad alcuni di questi esperimenti. In riferimento al progetto per respirare nello spazio, l’esperto ha affermato:
“I cianobatteri possono utilizzare i gas disponibili nell’atmosfera marziana, a una bassa pressione totale, come fonte di carbonio e azoto. I cianobatteri hanno mantenuto la loro capacità di crescere in acque contenenti solo polvere simile a Marte e potrebbero ancora essere utilizzati per nutrire altri microbi. Questo potrebbe aiutare a rendere sostenibili le missioni a lungo termine sul pianeta rosso”.
Una possibilità interessante
La Nasa è entusiasta dell’avvio del progetto e punta ad inviare presto nuovi uomini su Marte.
Il sogno è condiviso anche dalle aziende private: saprete benissimo che il CEO di SpaceX Elon Musk ha espresso il desiderio di portare sul pianeta rosso addirittura un milione di persone entro il 2050. Consentitemi di dubitare sulla tempistica dell’operazione.
L’ossigeno risolverebbe sicuramente un problema enorme: porterebbe ad un’esplorazione più sicura e più approfondita, ideale per conoscere qualcosa in più sul “Pianeta Rosso”.
I problemi da risolvere sono ancora tantissimi, ma questo nuovo progetto ci lascia grandi speranze per il futuro.