Ehilà, quattrocchi! Come sapete, gli smart glass che sono pronti a invadere il pianeta sono di diversi tipi. Abbiamo quelli con la realtà aumentata, che sovrappongono informazioni utili al mondo reale. Abbiamo gli occhiali intelligenti con gli altoparlanti bluetooth per ascoltare musica e quelli di Facebook & Ray-Ban cui immagino tutti siano contenti di far vedere cosa guardiamo, con le telecamere piazzate direttamente sulle stanghette.
E poi c’è il tipo di occhiali intelligenti che piace a me.
Display indossabili ne abbiamo, Signò?

Due piccoli schermi, uno per lente, promettono di farci avere a disposizione un sacco di monitor virtuali per guardare film, lavorare o giocare senza più distruggerci la cervicale su uno smartphone. Certo, serve ancora un pizzico di lavoro e di design per renderli perfetti: quelli attuali (tipo i ThinkReality A3 di Lenovo) richiedono ancora un collegamento ad un pc o a un cellulare, per dire.
Gli occhiali intelligenti Nimo no, e infatti mi interessano! Sono il nuovo device di un’azienda indiana chiamata Nimo Planet: le specifiche di questi occhiali gli permettono di restare leggeri e performanti, tagliando il ‘cordone ombelicale’ con i computer.
Se non avete enormi pretese, gli occhiali di Nimo Planet vogliono prendere il posto del vostro computer portatile. Invece di trascinarlo in giro potreste semplicemente inforcare gli occhiali, o nel peggiore dei casi portare con voi una piccola tastiera bluetooth. Con i vostri begli occhiali avreste a disposizione fino a sei grandi schermi.
O almeno così dice l’azienda.
Un duro lavoro
Il team di Nimo Planet sta sviluppando questi occhiali intelligenti da più di quattro anni, con una sede a Kerala, in India, e uno staff principale di 10 persone. L’azienda ha investito circa 300.000 dollari durante lo sviluppo e ora lancerà un programma Enterprise e Developer, permettendo agli sviluppatori di terze parti di ottenere l’accesso anticipato ai kit di sviluppo. I primi modelli saranno spediti entro giugno 2023, a un prezzo ancora un po’ altino: circa 800 euro.
Nimo mi convince perchè sceglie di concentrarsi su poche cose. Non cerca di realizzare tutto. Non ci sono funzioni di realtà aumentata. Non c’è una fotocamera per scattare foto. Questi occhiali intelligenti non sono costruiti per gestire applicazioni esigenti come Photoshop, ma solo app a basso impatto per l’elaborazione testi e la gestione dei progetti. È comunque un inizio o no?
“Vogliamo rendere l’hardware il più semplice possibile, e vogliamo che la produttività multischermo funzioni senza problemi”, dice Rohildev Nattukallingal, fondatore e CEO di Nimo Planet.
Tutto il resto non è importante per noi. Ecco perché non abbiamo una telecamera, un altoparlante, sensori di profondità. Altri puntano al metaverso, noi puntiamo a far lavorare le persone in agilità.
Occhiali intelligenti Nimo, un nuovo classico
Il primo vantaggio? Ovviamente l’efficienza: ho aggiunto un monitor qualche anno fa. Oggi ne ho tre. Cosa potrei fare con sei monitor? Buhahahahah (risata perfida). Secondo vantaggio: non c’è modo che qualcuno possa guardare sopra la tua spalla e vedere cosa stai facendo sul tuo schermo, che è fondamentale se stai gestendo contratti sensibili. Terzo fattore, il Nimo sarà più leggero di tutti gli altri, arrivando a pesare 90 grammi (il ThinkReality A3 ne pesa 120).
In una demo su Zoom, Nattukallingal ha mostrato la facilità del multitasking su Nimo. Su tre schermi ha piazzato Word, PowerPoint e Slack. Sugli altri qualche widget e via ad andare.
La prima cosa che ho pensato è: le app saranno cruciali. Decreteranno il successo o il fallimento di questi occhiali intelligenti. Dico sul serio.
Il sistema operativo, Nimo OS, è basato su una versione modificata di Android, e quindi è privo di Google Play Store. Non tanto bene. Certo, trattandosi di Android sarà comunque possibile scaricare tutto il resto, ma questo è un limite da non poco.
Da questi occhiali intelligenti si vede il (loro) futuro?

Nimo è uno degli occhiali intelligenti più belli mai visti, per me. Sembra ancora un modello anni ’50 alla Peppino di Capri (tutti capiranno che non avete occhiali “normali”) ma è sulla buona strada. D’altra parte le stanghette sono anche delle trackpad, che volete di più?
Capitolo schermi: la risoluzione del doppio display negli occhiali consente di vedere uno schermo virtuale grande 50 pollici circa. Sei schermi da 50 pollici posson bastare, con una carica che dura circa due ore e mezza. Due ore e mezza? Vabbè, poi si fa pausa lavoro. C’è ancora da lavorare un po’.
I miopi non avranno problemi, perchè Nimo funziona con normali vetri graduati, e ciascuno avrà i suoi prescritti dall’oculista.
Sembra tutto promettente, vero? Lo è. Al punto che gli esperti sono scettici sul fatto che Nimo Planet vincerà questa partita. Per molti, realizzare un prodotto simile sarà altamente improbabile entro la prima metà di questo decennio.