La stazione spaziale cinese ha compiuto un grande passo avanti nella gestione delle risorse. Ora, può produrre il 100% del suo ossigeno grazie a un sistema di rigenerazione a bordo.
La notizia è stata presentata durante una conferenza sulla tecnologia spaziale ad Harbin, la capitale della provincia cinese di Heilongjiang. Durante l’incontro, i partecipanti hanno ricevuto un saluto video dall’equipaggio dello Shenzhou-15, che è attualmente in orbita terrestre.
Perché si tratta di un salto di qualità importante
Bian Qiang, direttore dell’ufficio di ingegneria del controllo ambientale e del supporto vitale del Centro Astronauti della Cina, spiega che questo sviluppo rappresenta una trasformazione fondamentale.
Il controllo del supporto vitale delle navicelle spaziali cinesi è passato da un approccio basato sul “riempimento” di ossigeno ad uno basato sulla “rigenerazione” di ossigeno.

Stazione spaziale cinese. Aria ed acqua, grazie
Il sistema di rigenerazione a bordo della stazione spaziale cinese è composto da sei sottosistemi. Si occupano di: produzione di ossigeno attraverso l’elettrolisi dell’acqua, rimozione dell’anidride carbonica, eliminazione dei gas nocivi, trattamento delle urine, trattamento dell’acqua e produzione di acqua tramite anidride carbonica e idrogeno.
Bian ha riferito che attualmente i sei sistemi avanzati funzionano in modo stabile e, oltre al 100% dell’ossigeno rigenerato, riciclano anche il 95% delle risorse idriche. Questo consente di ridurre di ben sei tonnellate all’anno la quantità di rifornimenti necessari dalla Terra.
In sintesi
Bian afferma che la tecnologia del sistema è tra le migliori al mondo: si tratta, in effetti, di un balzo in avanti nell’esplorazione spaziale.
Creare un ambiente autosufficiente nella produzione di ossigeno per gli astronauti potrebbe rappresentare un punto di svolta per le future missioni e per la vita umana nello spazio.
Chapeau, Cina!