Venere, con le sue nuvole dense e il suo mistero inesplorato, ha sempre affascinato gli astronomi. Ma per Guillermo Söhnlein non è solo un corpo celeste lontano. È una visione, un sogno, una sfida. Il Co-fondatore della ormai tristemente nota OceanGate, Söhnlein è un uomo che non si lascia scoraggiare dalle avversità. Folle come i pionieri, a costo della vita.
Il disastro del Titan, nato anni fa e figlio di enormi errori, ha portato via il suo socio, ma non le sue ambizioni (e/o la necessità di rilanciarle per fronteggiare debiti e problemi legali, ma questa è un'altra storia). Söhnlein vede Venere non come un pianeta ostile, ma come una nuova frontiera, pronta ad accogliere una colonia galleggiante di mille persone entro il 2050. Bum. Vediamo un po'.
Il sogno (o la follia?) oltre la tragedia
La tragedia del Titan, dicevo, ha scosso il mondo ma a Guillermo Söhnlein non ha fatto altro che rafforzare la determinazione (o disperazione). Dove molti potrebbero vedere l'incidente come un segno per rallentare o abbandonare le ambizioni avventuriste, Söhnlein vede un'opportunità. Una possibilità di imparare, di migliorare. Di andare avanti. Questa possibilità, se possibile ancora più folle di quella colta con OceanGate, prende il nome di Humans2Venus. Si, è assurdo come sembra già dal nome.
Humans2Venus non è solo una fondazione; è la manifestazione di un sogno. Fondata da Söhnlein, ha l'obiettivo di esplorare Venere come un potenziale punto d'appoggio per l'umanità. Ma perché Venere? La risposta risiede nella sua somiglianza con la Terra. Spesso definito il "pianeta gemello" della Terra, Venere offre però condizioni molto ostili. Condizioni che per l'ex OceanGate potrebbero essere superate con la giusta tecnologia e innovazione.
Come? Realizzando delle "colonie" in grado di stazionare a 50km d'altezza rispetto alla superficie di Venere. Lí, dice Söhnlein, la gravità è praticamente identica a quella terrestre, e così anche la temperatura, la pressione e la copertura dalle radiazioni.

Oltre OceanGate e oltre le stelle, ancora e ancora
Non è la prima volta che Söhnlein punta alle stelle. Da bambino, sognava di comandare la prima comunità umana su Marte. E a quanto pare, l'esperienza di OceanGate ha rappresentato solo un primo passo (falso). L'esplorazione subacquea era vista come un trampolino di lancio, un modo per sperimentare le sfide dell'esplorazione in un ambiente ostile.
Söhnlein non è uno scienziato o un ingegnere, ma ha una fiducia incondizionata nelle capacità di entrambi. Crede fermamente che con la giusta combinazione di ingegneria e visione, le sfide di Venere possono essere superate. Sognatore, pazzo o pioniere, proprio come il suo amico Stockton Rush.
Un universo di possibilità
Non è solo Söhnlein a guardare alle stelle, come sapete. Conoscete tutti i piani di Elon Musk, l'attuale proprietario di Twit... Ehm di "X", che ha fondato SpaceX con l'obiettivo di colonizzare Marte. È una gara a chi la spara più grossa, o a chi entra nella storia? Due follie, un obiettivo: espandere i confini dell'umanità.
Là dove molti vedono stelle lontane e inaccessibili, visionari come questi scorgono opportunità. Venere e Marte potrebbero non essere rivali, ma tappe di un unico viaggio spaziale. Prepariamoci a un futuro ricco di sorprese: alcune dolorose, altre incredibili.
Dopotutto siamo gli umani, no?