Quando si parla di traumi cerebrali, il tempo è un fattore critico. Tradizionalmente, la diagnosi di queste lesioni richiede attrezzature complesse, spesso non disponibili immediatamente sul luogo dell’incidente. Oggi, grazie all’innovazione dell’Università di Birmingham, le regole del gioco potrebbero cambiare.
Il dispositivo sviluppato dall’istituto inglese (qui trovate l’annuncio) è capace di rilevare traumi cerebrali in pochi minuti. EyeD, questo il suo nome, potrebbe diventare un alleato fondamentale per i soccorritori, migliorando significativamente le possibilità di intervento e recupero.
Un passo avanti nella medicina d’emergenza
EyeD è piccolo più o meno come un telefono cellulare (e di fatto ne incorpora uno), ma consente ai medici e ai soccorritori di effettuare una diagnosi rapida e precisa in situazioni critiche.
Il dispositivo utilizza una tecnologia avanzata che include un laser e uno spettrometro per analizzare i cambiamenti molecolari nell’occhio, collegati a traumi cerebrali. Come funziona? EyeD proietta un laser sicuro sulla parte posteriore dell’occhio e analizza la luce riflessa, che contiene informazioni sulla composizione chimica dell’occhio. I dati vengono poi elaborati da un algoritmo di intelligenza artificiale per determinare la presenza di traumi cerebrali.
L’importanza della “golden hour” nei traumi cerebrali
Nei casi di trauma cranico, i primi 60 minuti, spesso definiti come la “golden hour”, sono cruciali. Un intervento rapido può fare la differenza tra una guarigione completa e conseguenze a lungo termine o persino fatali. Con EyeD, i soccorritori hanno ora uno strumento che può rilevare danni praticamente in tempo reale, consentendo un trattamento più tempestivo e mirato.
I test iniziali (su modelli oculari artificiali e tessuti oculari post-mortem di suini) hanno dimostrato l’efficacia di EyeD nel rilevare traumi cerebrali. Questi risultati, presentati in uno studio su Science Advances sono promettenti e aprono la strada a ulteriori studi clinici sull’uomo. L’obiettivo è rendere questo dispositivo uno strumento standard nel kit di primo soccorso, offrendo una soluzione rapida e non invasiva per la diagnosi sul campo.

Risonanze filosofiche e scientifiche
L’introduzione di EyeD riflette l’evoluzione continua della tecnologia medica e la sua capacità di salvare vite umane. E dimostra come l’innovazione possa trasformare radicalmente la pratica medica e migliorare la qualità della vita.
EyeD potrà salvare vite, certo, ma anche ridurre il numero di diagnosi tardive che possono portare a complicazioni gravi. Una gran bella notizia.