In un futuro non troppo lontano, le strade delle nostre città potrebbero essere silenziosamente pattugliate da robot. Questi guardiani d’acciaio, programmati per garantire sicurezza e ordine, incarnano una realtà tecnologica avanzata che sfiora i confini della fantascienza. Tuttavia, questa visione futuristica porta con sé interrogativi profondi: saremo di fronte a un’avanguardia nella sicurezza urbana o all’alba di una nuova distopia?
Il progresso della robotica nella sicurezza
La robotica ha compiuto passi da gigante negli ultimi anni, e il suo impiego nel campo della sicurezza urbana è uno degli aspetti più intriganti. Società come Knightscope stanno sviluppando robot avanzati, come LoDoMus Prime, che hanno già dimostrato di poter ridurre significativamente i crimini. In particolare i furti d’auto in specifiche aree, come alcuni parcheggi a Denver.

I robot di Knightscope rappresentano un’avanguardia nel campo della sicurezza robotica. Combinano tecnologie avanzate con applicazioni pratiche per migliorare la sicurezza pubblica, e ce ne sono già 7000 in giro negli Stati Uniti.
Quali sono le caratteristiche dei guardiani robot?
- Sorveglianza Autonoma: I robot Knightscope sono progettati per operare autonomamente, pattugliando aree designate senza la necessità di controllo umano costante. Sono dotati di sistemi di navigazione avanzati che permettono loro di muoversi in ambienti urbani complessi.
- Rilevamento Anomalie: Grazie all’intelligenza artificiale, questi robot guardiani sono capaci di rilevare comportamenti anomali o potenzialmente pericolosi. Possono identificare attività sospette come persone che si aggirano in aree proibite o veicoli fermi in zone non autorizzate.
- Raccolta Dati e Analisi: Equipaggiati con una varietà di sensori, i robot Knightscope raccolgono dati continuamente. Dati che vengono poi analizzati per identificare pattern o tendenze che possono indicare potenziali minacce alla sicurezza.
- Telecamere a 360 Gradi: I robot guardiani sono dotati di telecamere che offrono una visione a 360 gradi, permettendo una sorveglianza completa dell’area circostante. Questo aiuta a monitorare anche ampi spazi aperti, e a identificare rapidamente situazioni di pericolo.
- Comunicazione Diretta: In caso di emergenza o di situazioni sospette, i robot possono comunicare direttamente con le forze dell’ordine o con il personale di sicurezza, fornendo informazioni in tempo reale e agendo come un primo intervento.
- Riconoscimento Facciale e di Targhe: Alcuni modelli di guardiani robot sono capaci di riconoscimento facciale (questa cosa non piace all’Unione Europea) e di lettura delle targhe, aumentando ulteriormente la loro efficacia nella prevenzione e nel rilevamento dei crimini.
- Diffusione di Annunci: Possono essere utilizzati per diffondere annunci o comunicazioni di sicurezza pubblica, fungendo da sistemi di allarme o di informazione in situazioni critiche.

Implicazioni etiche e di privacy
Nonostante le loro capacità avanzate, l’uso dei robot Knightscope solleva questioni importanti riguardo alla privacy e all’etica. Il monitoraggio costante e la raccolta di dati su larga scala possono essere visti come un’invasione della privacy. Inoltre, la gestione e la protezione dei dati raccolti sono di fondamentale importanza per prevenire abusi o perdite di informazioni sensibili, come prevede questo studio del 2021.
Nel contesto di un mondo in rapida evoluzione, in cui la sicurezza è una priorità crescente, i robot di Knightscope offrono soluzioni innovative. Tuttavia, è essenziale bilanciare i vantaggi della tecnologia con i diritti e le libertà individuali. Un approccio olistico, che consideri sia i benefici tecnologici sia le implicazioni etiche, sarà cruciale per assicurare che il progresso in questo campo sia sia efficace sia rispettoso dei principi democratici e umanistici.

Ambizioni e rischi
L’ambizione di William Lee di Knightscope di rendere il mondo più sicuro con l’uso di questi robot guardiani è audace. L’idea di una rete di robot per la sicurezza suggerisce un futuro in cui la prevenzione del crimine è affidata a macchine intelligenti, operanti in ogni angolo delle nostre città.
Qualcosa di simile, per intenderci, ai robot “autorizzati ad usare anche forza letale” già in organico nella polizia di San Francisco, o i droni armati previsti già da tempo nelle leggi del Nord Dakota. Qualcuno si sentirà rassicurato, altri avranno i brividi. Come si trova il punto di equilibrio?
Guardiani robot: i dilemmi etici e la regolamentazione
Nonostante i benefici, il rapido sviluppo della tecnologia robotica solleva questioni etiche importanti. La necessità di una regolamentazione che tenga il passo con l’innovazione è cruciale per garantire che l’uso dei robot rispetti i principi di equità e non introduca nuove forme di discriminazione.
Come possiamo assicurarci che i benefici della sorveglianza robotica, magari in abbinamento ad AI e ai nuovi strumenti informatici di sorveglianza (come l’italiano Giove) non si trasformino in nuove sfide etiche?

Prevenzione dei bias dell’intelligenza artificiale
La qualità e la diversità dei dati con cui vengono addestrati i robot sono essenziali per prevenire comportamenti discriminatori. È imperativo che le aziende si impegnino a utilizzare set di dati che riflettano la diversità della società per evitare che l’intelligenza artificiale agisca con pregiudizi. Non è teoria, il problema si è già manifestato: gli strumenti di intelligenza artificiale “pre crimine” adottati in Australia, ad esempio, hanno mostrato di punire più spesso persone di colore e con reddito basso.
Dobbiamo essere proattivi nel discutere e definire il ruolo che l’AI e i robot avranno nella nostra società, per garantire che il progresso tecnologico sia in linea con i nostri valori. È fondamentale mantenere un dialogo aperto e inclusivo mentre ci avviciniamo a un futuro in cui i robot guardiani potrebbero diventare molto, molto presenti.
Diciamo anche troppo.