C’è un segreto da 100 miliardi di dollari che si nasconde nei laboratori di Microsoft e OpenAI: un segreto che può cambiare per sempre il volto dell’informatica e dell’intelligenza artificiale. Secondo fonti anonime citate da The Information, le due aziende starebbero collaborando alla costruzione di un supercomputer di proporzioni gigantesche, con l’obiettivo di addestrare le IA più potenti e sofisticate mai viste. Il suo nome in codice è Stargate e dovrebbe entrare in funzione entro il 2028. Ma con un investimento così astronomico, la vera sfida sarà trovare un modello di business che lo renda sostenibile.
Stargate, un portale verso il futuro dell’IA
Effettivamente Stargate è un nome evocativo per un progetto che ha del visionario. Un supercomputer da 100 miliardi di dollari, cifra che supera il PIL di molti paesi, dedicato esclusivamente all’addestramento di intelligenze artificiali di nuova generazione. Una potenza di calcolo senza precedenti, al servizio dell’ambizione di ridefinire i confini del possibile nell’era dell’IA.
Per darvi la misura dello sforzo economico, l’utile netto di Microsoft nel primo trimestre del 2024 è di circa 22 miliardi. Certo, la capitalizzazione è di 2000 miliardi, ma ha poco a che vedere con l’investimento.
Il progetto Stargate arriva (e non per caso) in un momento di fermento senza precedenti per il settore. GPT-4, l’ultimo modello linguistico di OpenAI, ha stupito il mondo con le sue capacità di comprensione e generazione del linguaggio. Oggi, seppur “minacciata” dai competitor (Claude 3 su tutti), l’AI della ciurma di Sam Altman sembra essere solo sul punto di spiccare un salto più alto (con GPT-5, Sora per i video, Voice Engine per l’audio).
Stargate promette di spingere ancora oltre la frontiera. Con una potenza di elaborazione nell’ordine degli exaflop (miliardi di miliardi di operazioni al secondo), questo supercomputer potrebbe addestrare modelli di IA di dimensioni e complessità finora inimmaginabili. Modelli in grado di apprendere da dataset sterminati, di cogliere sfumature e contesti sempre più sottili, di generare output di qualità sempre più alta.

Un investimento da capogiro
L’ho detto? Più di una volta, altroché. Ma non posso pensarci. 100 miliardi di dollari. Se le fonti non sbagliano è un investimento colossale: cento volte superiore a quello che Microsoft ha fatto in OpenAI appena 5 anni fa. Dieci volte superiore a quello che ha fatto qualche mese fa.
E il ritorno sull’investimento è tutt’altro che garantito, almeno nel breve periodo. Finora, la strategia dominante di ChatGPT, Gemini, Claude e altri è stata quella di offrire servizi di IA gratuiti o a basso costo, nella speranza di attrarre una massa critica di utenti e sviluppatori.
Ma è difficile immaginare che questo approccio possa scalare al livello di un investimento come Stargate. E la concorrenza tra piattaforme rischia di erodere ulteriormente i margini, in una corsa al ribasso delle tariffe.
Le incognite sul cammino di Stargate
A parte il nodo della concorrenza, ci sono almeno due grandi ostacoli a rendere ancora più improba la scommessa di Stargate. C’è quello dei dati utilizzati per addestrare i modelli di IA: dati che, come dimostra la recente battaglia legale tra OpenAI e i fornitori di dataset come Shutterstock, hanno un costo non trascurabile in termini di acquisizione, gestione e tutela della privacy. Un costo che rischia di crescere esponenzialmente con l’aumentare delle dimensioni e della complessità dei modelli, come quelli che Stargate mira a sviluppare.
E vogliamo parlare delle incognite normative che gravano sul settore dell’IA? Dall’Unione Europea agli Stati Uniti, passando per la Cina, i regolatori di tutto il mondo stanno mettendo a punto quadri legislativi per governare lo sviluppo e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Norme sacrosante per tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la trasparenza e la responsabilità delle aziende, e prevenire usi distorti o discriminatori dell’IA. E che potrebbero rivelarsi particolarmente onerose per progetti mastodontici come Stargate, che per loro natura attirano l’attenzione e la preoccupazione dell’opinione pubblica e dei decisori politici.
Sognare in grande, con i piedi per terra
In sintesi, la strada che porta a Stargate è lastricata di sfide tecnologiche, economiche e normative. Ma se Microsoft e OpenAI riusciranno nella loro impresa, le ricadute potrebbero essere immense.
Non solo per le due aziende, che si troverebbero in una posizione di incredibile vantaggio nella corsa all’IA. Ma per l’intera umanità, che potrebbe beneficiare di intelligenze artificiali di livello superiore in ogni campo: dalla scienza alla medicina, dall’istruzione all’intrattenimento, dalla lotta al cambiamento climatico alla scoperta dello spazio.
Stargate, con tutti i suoi rischi e le sue promesse, potrebbe essere una delle scelte “civili” più importanti cui assisteremo in questi anni. Un portale che ci porta direttamente nel cuore del XXI secolo.