Il nostro latte ha sostanze microbicide e antinfiammatorie che nessun altro latte al mondo può vantare.
Lo mostra una ricerca pubblicata ieri su Nature. La quantità di un acido grasso, il Glicerolo Monolaurato (GML) nel latte materno comparata a quello di latte vaccino e latte in polvere è enorme.
Dopo lunghi dibattiti legati all’opportunità di allattare i bimbi al seno, la scienza cala un asso difficile da confutare.
Il latte umano contiene circa 3000 µg/ml di GML contro i 150 μg/ml del latte vaccino e 0 μg/ml, ZERO, nel latte in polvere.
Testato su diversi batteri (tra cui Staphylococcus aureus ed Escherichia coli) il latte materno ha mostrato molta più capacità protettiva di latte vaccino e latte in polvere. La rimozione del GML ed altre molecole lipofile ha portato ad una perdita del potere antibatterico.
In particolar modo la protezione del latte materno è particolarmente efficace contro asma, allergie alimentari, dermatiti atopiche ed altri disturbi connessi all’azione dello Staphylococcus aureus.
La ricerca è stata realizzata da Patrick Schlievert e Samuel Kilgore del Dipartimento di Microbiologia e Immunologia al Carver College of Medicine dell’Università dell’Iowa negli Stati Uniti.
È un fatto: il GML è ciò che rende il latte protettivo contro i batteri.
In sintesi, la ricerca conferma senza più alcuna ombra di dubbio la preminenza del latte materno su qualsiasi altro latte. Può portare alla realizzazione di prodotti alternativi al latte materno (come ad esempio il latte vegano) che abbiano molta più capacità di proteggere i bambini da microbi e malattie.
La prossima fase della ricerca punterà infatti a capire se aggiungendo GML a latte di mucca e latte in polvere si ottengono risultati paragonabili al latte materno.
Pur essendo un fattore determinante “c’è la possibilità,” dicono i ricercatori, “che da solo il GML non basti. Potrebbe non riuscire a potenziare il latte in polvere e quello di mucca, per via di interazioni con sostanze presenti solo nel latte materno”.