I più grandicelli ricorderanno il “paragnosta” Uri Geller che piega un cucchiaino. Per i meno boomer, invece, il riferimento è Matrix, nella scena in cui un bambino insegna a Neo a piegare un cucchiaio con la sua mente.
Differenze? Nessuna. Entrambe le telecinesi che cito sono finzioni. In quella del film, però, c’è anche un pezzetto di spiegone.
Il bambino sottolinea al personaggio di Keanu Reeves che la realtà è solo informazione, come un codice informatico che può essere manipolato.
Prima comprendiamo che non esiste alcun cucchiaio, poi che i pensieri possono controllare le informazioni alla base della realtà, infine con la telecinesi pieghiamo il cucchiaio. Facile, no?
No.
E infatti abbiamo bisogno di un aiuto per riuscirci. Per imparare a spostare oggetti col pensiero, dico. No, non basta il semplice esercizio. Mentre continuiamo ad approfondire il mondo delle interfacce cervello-computer (BCI), il raggiungimento di poteri telecinetici nel mondo digitale cambierà la nostra stessa idea di cosa sia la telecinesi.
La telecinesi delle interfacce cervello-computer
Nella fantasia, muovere oggetti con la mente è una cosa da nulla. Con la telecinesi Undici lancia demogorgoni in giro (tecniche? Basta un gesto della mano), gli X-Men non ve lo dico proprio: perfino George Clooney uccide una capra con la mente, pardon: con la psicocinesi (quest’ultima cosa è molto vagamente basata su eventi reali).
Nella realtà sono stati condotti studi militari per esplorare la legittimità della telecinesi.
Nessun marcatore genetico biologico o evolutivo indica un tale potere nel nostro DNA.
Non esiste alcuna prova scientifica solida a sostegno del fatto che qualcuno possa addestrare la propria mente a fermare il cuore di una capra, né alcuna altra manifestazione di telecinesi.
Nella scienza e nella tecnologia, il mondo delle interfacce cervello-computer ha già cambiato il modo in cui percepiamo la mente e la sua influenza su oggetti esterni e realtà.
Le BCI stanno dando alle persone poteri telecinetici
Probabilmente lo sapete: la telecinesi, con l’aiuto della tecnologia BCI, è una roba piuttosto vecchia.
Nel giugno del 2008, gli scienziati dell’Università di Pittsburgh hanno impiantato sonde nella corteccia motoria del cervello di una scimmia. Usando quell’impianto, la scimmia può usare la sua mente per controllare un braccio robotico che le porta dei marshmallow.
Nel 2012, un team ha pubblicato su Nature un lavoro che descrive l’uso riuscito di BCI in individui paralizzati. Utilizzando un sistema chiamato “BrainGate”, due persone sono state in grado di usare la mente per fare in modo che un braccio robotico fornisse loro un caffè da sorseggiare con la cannuccia.
Nel 2014, la scienziata Nataliya Kosmyna ha progettato un’interfaccia cerebrale che ha permesso a qualcuno di pilotare un drone quadricottero con la mente. Diverse aziende hanno utilizzato la sua idea per sviluppare questi droni per la vendita privata già nel 2019.
All’inizio del 2020, gli scienziati della Johns Hopkins hanno sviluppato un sistema BCI che utilizzava l’AI per consentire a un uomo tetraplegico di nutrirsi. Questo aprile, la Neuralink di Elon Musk ha permesso ad una scimmia di giocare a Pong con la mente.
Servono altri esempi per capire che esiste la telecinesi?
La telecinesi elettronica
La telecinesi, in termini semplici, è l’atto di usare i pensieri per influenzare gli oggetti fisici nel mondo. In poche parole, le interfacce cervello-computer consentono che ciò avvenga.
Che si tratti di robotica o esoscheletri e di un sistema in grado di leggere i segnali cerebrali, le persone paralizzate saranno in grado di camminare, pilotare droni e molto altro ancora.
Questo è sia magico che reale, molto più reale che piegare un cucchiaino in TV.
Oltre all’AI e all’uso delle onde cerebrali per manipolare oggetti nel mondo reale, l’utilizzo di BCI nei paesaggi digitali potrà creare ambienti virtuali immersivi. Nell’era delle criptovalute e delle opere virtuali NFT, l’uso di BCI porterà la telecinesi anche negli universi al di fuori del nostro mondo fisico.
Culturalmente avremo bisogno di cambiare la nostra definizione generale di cosa sia la telecinesi nel 21° secolo. Quel secchio continuerà a restare fermo, e Troisi continuerà ad implorarlo invano. Non essendoci prove che si possa fare “magicamente”, inizieremo a farlo tecnologicamente.