Tony Kofy aveva 16 anni quando cadde dal terzo piano di un edificio: mentre cadeva, il tempo sembrava andare lentamente, e molte immagini si materializzavano davanti ai suoi occhi.
Per come lo descritto, prima di morire Tony ha visto figli che non aveva ancora avuto, amici che non aveva ancora incontrato, e sé stesso mentre suonava uno strumento musicale.
Poi è finito al suolo e ha perso i sensi.
Ho detto ‘prima di morire’? Beh, sbagliavo.
Quando, quasi per miracolo, Tony si è risvegliato ed è tornato a casa, sentiva di essere una persona diversa. Non voleva tornare alla sua vita “prima di morire”. Nelle settimane successive, le immagini continuarono a riaffiorare nella sua mente. Sentiva che gli veniva “mostrato qualcosa” e che quelle immagini mostravano il suo futuro.
Un giorno, Tony vide l’immagine di un sassofono e lo riconobbe come lo strumento che si era visto suonare: per questo usò i soldi del risarcimento dell’incidente per comprarne uno.
Oggi, Tony Kofi è uno dei musicisti jazz di maggior successo in Inghilterra. Eccolo.
Cosa ha visto Tony “prima di morire”?
Tra i resoconti di persone scampate alla morte, è raro trovare persone che abbiano detto di aver visto il futuro prima di morire.
Non è affatto raro, invece, che le persone riferiscano di aver assistito a più scene del loro passato. Dopotutto, è da questo che viene la frase “la mia vita mi è passata davanti agli occhi”.
Ma cosa spiega questo fenomeno? Gli psicologi hanno proposto una serie di spiegazioni. Steve Taylor, psicologo dell’Università di Leeds, crede che la chiave per comprendere l’esperienza di Tony sia in una diversa interpretazione del tempo stesso.
Quando prima di morire la vita passa davanti ai nostri occhi
L’esperienza della vita che scorre davanti agli occhi viene riportata da oltre un secolo. Nel 1892, un geologo svizzero di nome Albert Heim cadde da un precipizio mentre scalava una montagna. Nel suo resoconto della caduta “prima di morire” scrisse: “era come se su un palcoscenico lontano, tutta la mia vita passata stesse svolgendosi in molte scene”.
Più recentemente, nel luglio 2005, una giovane donna di nome Gill Hicks era seduta vicino a una delle bombe esplose sulla metropolitana di Londra. Nei minuti dopo l’incidente, è rimasta sospesa tra la vita e la morte dove. Come lei stessa descrive : “la mia vita mi scorreva davanti agli occhi, guizzava attraverso ogni scena, ogni momento felice e triste, tutto quello che avevo fatto, detto, vissuto”.
In alcuni casi, le persone non vedono proprio “tutta” la loro vita, ma una serie di esperienze ed eventi che hanno un significato speciale per loro.
Capiremo la causa di queste immagini?
Considerato quanto sia comune, è curioso che questa esperienza sia stata studiata così poco. Sono state avanzate alcune teorie, ma sono comprensibilmente vaghe.
Le teorie
Ad esempio, un gruppo di ricercatori israeliani ha suggerito nel 2017 che gli eventi della nostra vita di ripetono in sottofondo, come un continuum nelle nostre menti e possono venire alla ribalta prima di morire, o in condizioni estreme di stress psicologico e fisiologico.
Un’altra teoria è che, prima di morire, i nostri ricordi si “scarichino” improvvisamente, come il contenuto di un cestino che viene svuotato. Un fenomeno che potrebbe essere correlato alla cosiddetta “disinibizione corticale“. Si tratta di un’interruzione dei normali processi regolatori del cervello che in situazioni altamente stressanti o pericolose, causano una “cascata” di impressioni mentali.
Ma questo fenomeno viene solitamente riportato come un’esperienza serena e ordinata, completamente diversa dal tipo di caotica cascata di esperienze associate alla disinibizione corticale.
E nessuna di queste teorie spiega come sia possibile che una così grande quantità di informazioni (in molti casi, tutti gli eventi della vita di una persona) si manifestino prima di morire in un lasso di tempo di pochi secondi, e spesso ancora meno.
Pensare nel tempo ‘spaziale’
Una spiegazione alternativa è pensare al tempo in senso “spaziale”. La nostra visione del tempo è quella di una freccia che si muove dal passato attraverso il presente e verso il futuro: ma la fisica moderna ha messo in dubbio questa semplice visione lineare del tempo.
Infatti, a partire dalla teoria della relatività di Einstein, alcuni fisici hanno adottato una visione “spaziale” del tempo. Sostengono che viviamo in un “universo a blocchi” statico in cui il tempo si disperde in una sorta di panorama in cui il passato, il presente e il futuro coesistono simultaneamente.
Anche il fisico moderno Carlo Rovelli (autore del bestseller L’ordine del tempo) sostiene che il tempo lineare non esista come fatto universale. Un’idea riflette quella del filosofo Immanuel Kant, il quale sosteneva che il tempo non fosse un fenomeno oggettivamente reale, ma un costrutto della mente umana.
Questo potrebbe spiegare perché alcune persone “prima di morire” sono in grado di rivedere gli eventi di tutta la loro vita in un solo istante. Molte ricerche precedenti, compresa quella di Taylor, hanno suggerito che la nostra normale percezione del tempo è semplicemente un prodotto del nostro normale stato di coscienza.
In molti stati alterati di coscienza, il tempo rallenta in modo così drammatico che i secondi diventano minuti, ore. Forse mesi o anni, chissà.
Questa è una caratteristica comune delle situazioni di emergenza , così come degli stati di profonda meditazione, delle esperienze con droghe psichedeliche e altro.
I limiti della comprensione
Torniamo all’inizio del post, ora. Che dire delle apparenti visioni di Tony Kofi sul suo futuro? Ha davvero intravisto scene della sua vita futura prima di morire? Si vedeva suonare il sassofono perché in qualche modo il suo futuro di musicista era già stabilito?
Ci sono ovviamente alcune interpretazioni banali dell’esperienza di Tony. Forse è diventato un sassofonista semplicemente perché si è visto suonare nella sua visione.
Ma non possiamo neanche ritenere che sia impossibile il fatto che Tony abbia intravisto eventi futuri.
Non possiamo escludere nulla
Se il tempo esiste davvero in senso spaziale (e se è vero che il tempo è un costrutto della mente umana) allora forse in qualche modo gli eventi futuri potrebbero già essere presenti, così come gli eventi passati.
Certo, è molto difficile dare un senso a questa cosa. Ma perché tutto dovrebbe avere un senso per noi?
È chiaro che ci devono essere alcuni aspetti della realtà che sfuggono alla nostra comprensione. Non c’è bisogno di trovarsi prima di morire per saperlo. Dopotutto, siamo solo animali, con una consapevolezza limitata della realtà.