Il problema dei senzatetto è in crescita ovunque nel mondo “sviluppato”, e le risposte politiche esistenti non sembrano avere un impatto decisivo. Se in paesi come la Finlandia (unico in Europa, peraltro) o città come Houston si registrano progressi, In altri luoghi come l’Australia il fenomeno dei senzatetto è aumentato nonostante gli investimenti in servizi specializzati.
Inutile dire che il contesto generale, tra la precarietà del lavoro e l’inflazione, stanno peggiorando molto le cose. Stanno ampliando il profilo di chi ha bisogno di assistenza, con particolare impatto sulle persone a basso reddito e i genitori single.
Un reddito di base universale potrebbe fronteggiare il problema?
In un articolo pubblicato sul Journal of Sociology (ve lo linko qui) il dottor Andrew Clarke valuta se un reddito di base universale (UBI) possa contribuire a colmare le lacune delle attuali risposte politiche al problema dei senzatetto.
L’articolo sintetizza la ricerca esistente sul fenomeno dei senzatetto. Ed evidenzia i limiti delle politiche attuali e il modo in cui un reddito di base universale potrebbe contribuire a risolverli.
“Le prove dimostrano che le nostre attuali risposte al problema dei senzatetto stanno fallendo. Investiamo sempre più denaro nei servizi per i senzatetto eppure, nel complesso, il numero dei senzatetto continua ad aumentare”, afferma il dottor Clarke.
Cosa serve fare?
La tendenza generale ci mostra che va assolutamente fatto qualcosa di diverso nel nostro approccio al problema. Una politica di reddito di base universale potrebbe essere parte di una soluzione nuova e più efficace. Potrebbe aiutare ad affrontare alcune delle questioni strutturali che portano al fenomeno dei senzatetto.
L’UBI, Universal Basic Income (o Reddito di base Universale) è un pagamento periodico in contanti che viene erogato incondizionatamente a tutti i membri della società, senza requisiti e indipendentemente dalle loro condizioni. È un’idea politica che si sta affermando a livello internazionale in risposta al peggioramento dell’insicurezza socioeconomica, e negli ultimi cinque anni sono stati realizzati diversi progetti.
“L’UBI è un’opportunità per trasformare la logica dei sistemi di welfare e iniziare ad affrontare le cause strutturali della povertà e dei senzatetto. Abbinata ad altre politiche, come il controllo degli affitti e l’aumento dell’offerta di alloggi sociali, l’implementazione di un reddito di base universale potrebbe fare la differenza”, afferma il dottor Clarke.
Perché il nostro attuale approccio politico non può risolvere il problema dei senzatetto
Nel 2020 l’OCSE ha riferito che sono circa 1,9 milioni di persone i senza fissa dimora in tutto il mondo “sviluppato”. Questo ha un profondo impatto su individui e comunità, gravando enormemente sui nostri servizi sociali, e sui nostri sistemi sanitari e giudiziari.
Le attuali politiche della quasi totalità dei paesi non riescono ad affrontare il problema dei senzatetto, perché si preoccupano troppo di fornire un sostegno mirato (anche costoso, o frutto di sforzi tecnologici) e ignorano i fattori strutturali.
L’esatto contrario di ciò che rappresenta la politica incondizionata di un reddito universale, che agisce alla fonte mirando a soddisfare i bisogni di base che hanno tutti, e prevenire il rischio stesso di entrare in povertà.
Gli approcci attuali considerano il fenomeno dei senzatetto come un risultato delle circostanze personali dei beneficiari (i loro problemi familiari, personali, mentali, ecc.) ma questi sono sintomi.
Sono solo conseguenze.
Le cause principali di ogni squilibrio che produce un senzatetto sono quasi sempre due: instabilità economica e difficoltà di accesso agli alloggi.
“La società attualmente considera i senza fissa dimora come ‘carenti’, e pensa che se si ha bisogno di assistenza sociale si è falliti come persone. Molto di quelli che vivono questa condizione non vogliono essere identificati in questo modo, e finiscono per rifiutare anche gli aiuti”, dice Andrew Clarke.
Come può l’UBI aiutare ad affrontare il problema dei senzatetto?
Un reddito di base può aiutare ad affrontare il problema dei senzatetto (lo sta già dimostrando dove viene testato) perché aggira lo stigma associato all’assistenza sociale basata sul bisogno.
“Ricevere i pagamenti dell’UBI non sarà un’esperienza stigmatizzante perché i pagamenti sono offerti a tutti”, afferma il dottor Clarke. “Se tutti ricevono un reddito di base, nessuno può essere considerato diverso o carente. Inoltre, se i pagamenti sono universali, non c’è bisogno di una burocrazia massiccia e inefficiente che esiste solo per monitorare le persone al fine di assicurarsi che ricevano solo ciò a cui hanno diritto”.
Un UBI, inoltre, può sostenere i redditi bassi e affrontare l’insicurezza che deriva dal lavoro intermittente e occasionale, una realtà crescente per molti individui.
Reddito di base, fondamentale “non lasciarlo solo”
Se da un lato l’UBI può contribuire a risolvere il problema del reddito dei senzatetto, serve impegno anche sull’altro versante: quello dell’offerta. Bisogna incrementare l’edilizia sociale, anzitutto: questo eviterà che una misura come il reddito di base sia “assorbita” da un aumento dei prezzi degli affitti.
In sintesi: il nostro approccio attuale ha fallito. I nostri sistemi stanno mettendo ai margini sempre più persone: economicamente, socialmente, fisicamente.
Le grandi città sono piene di gente che dorme negli scatoloni, è un dramma intollerabile.
Il reddito di base deve essere preso in serissima considerazione, o sarà disastro.