La ricetta della pastiera nella mia famiglia si tramanda da 4 generazioni. Inalterata, sacra, ancora nel suo vecchio quaderno di fine ‘800. Pensate a come sia difficile modificare le ricette che Madre Natura ha perfezionato nel corso di millenni e millenni. La maggior parte dei mammiferi condivide sequenze di DNA invariate da milioni di anni, ma gli esseri umani hanno elementi unici che rappresentano un’eccezione curiosa.
Un cambiamento improvviso e decisivo nel DNA umano ci ha resi unici
Per qualche motivo, alcune “ricette” del nostro DNA, conservate dai nostri antenati, hanno subito una rapida evoluzione, dando vita alle cosiddette “regioni accelerate umane” (HAR). Gli scienziati ritengono che queste HAR siano responsabili di molti degli elementi unici che distinguono gli esseri umani dai nostri parenti più stretti, come scimpanzé e bonobo.
Katie Pollard e il suo team di ricercatori dell’Istituto Gladstone di Data Science e Biotecnologia negli USA, hanno studiato le HAR e il modo in cui il DNA umano si ripiega all’interno del nucleo cellulare. Nel paper pubblicato su Science (ve lo linko qui) affermano che questi cambiamenti strutturali sono stati unici per il nostro sviluppo cerebrale.
Cosa è successo?
Immaginate un lungo “scialle” di DNA, simile a quello del nostro ultimo antenato comune con gli scimpanzé. Ora immaginate che qualcuno abbia cercato di replicare lo stesso scialle, ma con alcune modifiche al disegno originale. Lo scialle risultante ha ora tratti unici, con strisce più larghe o più strette e colori disposti in modo diverso. Ecco cosa è successo al DNA umano rispetto a quello degli altri primati.
Il team di Pollard ha scoperto che quasi il 30% delle HAR si trova in regioni del DNA dove le variazioni strutturali hanno causato un diverso ripiegamento del genoma umano rispetto a quello degli altri primati.
Le cose che ci rendono unici
Molte HAR giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo embrionale, in particolare nella formazione di percorsi neurali associati a intelligenza, lettura, abilità sociali, memoria, attenzione e concentrazione: i nostri tratti distintivi.
“Immaginate di essere un potenziatore che controlla i livelli ormonali nel sangue e poi, a causa di un nuovo modo di ripiegamento del DNA, vi ritrovate improvvisamente vicino a un gene neurotrasmettitore e dovete regolare i livelli chimici nel cervello invece che nel sangue”, spiega la Pollard.
“Quando si verifica un cambiamento così radicale nella struttura del genoma, le nostre cellule devono rapidamente adattarsi per evitare uno svantaggio evolutivo.”
Come è capitato?
Ancora non si comprende esattamente come queste modifiche abbiano influito su aspetti unici dello sviluppo del nostro cervello e come siano diventate parte integrante del DNA della nostra specie. Tuttavia, Pollard e il suo team stanno già pianificando ulteriori ricerche per approfondire queste domande.
Certa è una cosa: scoperte come questa mostrano quanto sia incredibile e unica l’evoluzione del cervello umano.