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Spazio

Missione Luna 25: la Russia rilancia la corsa spaziale?

La Russia punta al polo sud lunare con la missione Luna 25, cercando la presenza di ghiaccio e aprendo nuove frontiere. O chiudendole.

11 Agosto 2023
Gianluca RiccioGianluca Riccio
⚪ 4 minuti
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Ieri, 10 agosto 2023, dal Cosmodromo di Vostochny nell'est della Russia è stato lanciato un razzo Soyuzb che ha portato con sé Luna 25, segnando la prima missione lunare russa in 47 anni. Una missione che ambisce a raggiungere il polo sud della Luna, una regione ancora in gran parte inesplorata.

Gli esperti e gli appassionati di spazio di tutto il mondo stanno seguendo con grande interesse questo evento, poiché potrebbe non solo rivelare nuove informazioni sulla Luna, ma anche ridefinire la nostra comprensione dell'esplorazione spaziale e delle risorse che il nostro satellite naturale potrebbe offrire.

Luna 25

Ghiaccio, ghiaccio ovunque

La destinazione di Luna 25 non è stata scelta a caso. Il Polo Sud della Luna è diventato un punto focale per molte agenzie spaziali. Simeon Barber, eminente scienziato planetario presso l'Open University di Milton Keynes, UK, sottolinea l'importanza di questa regione: "È un'area dove potremmo aspettarci di vedere forti concentrazioni di ghiaccio", dice. E c'è da credergli.

Da decenni, i dati orbitali suggeriscono che i poli lunari contengano notevoli quantità di ghiaccio d'acqua. Nico Dettman, leader del Gruppo di Esplorazione Lunare presso l'ESA, Agenzia Spaziale Europea, sottolinea l'importanza di questa risorsa: "Ci puoi generare idrogeno e ossigeno, da usare per produrre acqua potabile, aria respirabile o addirittura carburante per razzi."

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La missione russa

Uno degli strumenti principali di Luna 25 è un braccio robotico che tenterà di scavare fino a 50 centimetri nel pavimento del cratere Boguslawsky. L'obiettivo? Cercare ghiaccio, ovvio. Questa ricerca potrebbe non solo rivelare risorse preziose, ma anche fornire intuizioni sulla storia dell'acqua nel sistema solare.

Se Luna 25 atterra con successo, segnerà un momento storico. Dopo tutto, dal 1976, solo la Cina è riuscita a atterrare sulla Luna. Margaret Landis, scienziata planetaria presso l'Università del Colorado, Boulder, esprime un sentimento condiviso da molti: "Sarebbe bello vedere qualcuno realizzare l'atterraggio."

Luna 25
Il Cosmodromo di Vostochny da cui è partita la missione Luna 25.

Non solo Luna 25: c'è folla.

Luna 25 non è l'unica missione diretta al polo sud. L'India, con la sua Chandrayaan-3, tenterà un atterraggio il 23 agosto, e nel mentre ha già inviato straordinarie immagini della superficie lunare. La Cina ha in programma di inviare un rover nel 2026, e anche il programma Artemis della NASA (al momento siamo alla scelta delle tute spaziali), che mira a riportare gli esseri umani sulla Luna, si concentra sul Polo Sud.

Perché questa "nuova corsa"? Per i motivi di sempre, chiaro. Opportunità, ma anche motivi geopolitici.

Con il lancio di Luna 25, ad esempio, la Russia segna diversi "nuovi inizi". Anzitutto, un distacco dalla sua dipendenza dal Kazakistan, che ospitava il suo principale sito di lancio, il Cosmodromo di Baikonur. Questa missione rappresenta non solo un ritorno alla Luna, ma anche un passo avanti nel recupero (forzato, per ovvie ragioni) della "sovranità spaziale" Russa.

Una ricostruzione del futuro avamposto lunare oggetto dei programmi di cooperazione spaziale tra Russia e Cina

Luna 25, una questione geopolitica

In sintesi: Luna 25 rappresenta un passo audace per la Russia, ma la missione ha soprattutto una dimensione politica. Scott Pace, ex segretario esecutivo del Consiglio Spaziale Nazionale degli Stati Uniti, ritiene che la missione sia più una dichiarazione delle ambizioni della Russia nello spazio, in risposta alle attività di altre nazioni.

Roger Launius, ex storico capo della NASA, vede Luna 25 come "un'opportunità per prendere l'iniziativa e ottenere una pubblicità positiva".

Il conflitto in Ucraina ha avuto ripercussioni non solo sulla Terra, ma anche nello spazio. Sulla collaborazione tra la Russia e l'Europa, ad esempio. Avrebbe visto gli scienziati europei lavorare a stretto contatto con Roscosmos per le missioni Luna 25 e Luna 27, ma è stata bruscamente interrotta.

Simeon Barber, che avrebbe fatto parte del team europeo, ha visto svanire l'opportunità di unire le forze per esplorare il polo sud lunare. Un altro esempio di come le tensioni terrestri possano influenzare la cooperazione spaziale, un campo che di solito (almeno dagli anni '70) superava le divisioni geopolitiche.

Un futuro di cooperazione o isolamento?

La questione ora è: la Russia continuerà a cercare partner internazionali per le sue missioni spaziali o si ritirerà in un approccio più isolazionista? Al momento, prevale il "cambiamento di assetto": i russi stanno già collaborando con la Cina per costruire una stazione di ricerca lunare.

Tuttavia, l'esplorazione spaziale ha sempre avuto il potere di unire le nazioni. Spero che la comunità internazionale possa trovare un terreno comune nello spazio, anche quando le divisioni sulla Terra sembrano insormontabili.

Tags: lunarussia

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