L’ambizione di esplorare e colonizzare nuovi ambienti ha sempre caratterizzato l’essere umano, e oggi qualcuno sta provando a portare questa ambizione nelle profondità marine. Con l’obiettivo di stabilire una “presenza umana permanente” sott’acqua, l’azienda britannica DEEP ha presentato un progetto per creare habitat modulari sottomarini. Queste strutture, progettate per resistere a profondità di fino a 200 metri, potrebbero ospitare persone per un massimo di 28 giorni consecutivi, offrendo spazi vitali, aree comuni e laboratori di ricerca per gli scienziati impegnati nello studio dell’ambiente marino. O per turisti che non vogliono rischiare solo escursioni dentro pericolose scatolette.
Sentinel: la nuova frontiera dell’abitare
La corsa allo spazio continua a catturare l’immaginazione globale, ma se guardiamo a casa nostra l’oceano, che copre oltre il 70% della superficie terrestre, resta in assoluto uno degli ambienti meno esplorati (e compresi) del nostro pianeta. DEEP si immerge nelle profondità marine, svelando un mondo di possibilità inesplorate con un progetto di l’habitat sottomarini. Una sorta di “avamposto” umano nelle profondità, chiamato Sentinel. Questa stazione personalizzabile offre spazi abitativi, aree comuni e laboratori di ricerca. Ma non si tratta solo di un luogo dove vivere: è una piattaforma per gli scienziati che desiderano studiare l’ambiente marino in modo più approfondito. Immaginate di poter osservare direttamente le correnti marine, studiare le specie marine nel loro habitat naturale e analizzare le dinamiche dell’ecosistema marino senza le limitazioni delle immersioni temporanee. È una roba che da piccolo leggevo solo nei libri.
Habitat sottomarini: ci siamo davvero?
Steve Etherton, Presidente del braccio europeo, medio-orientale e africano di DEEP, ha sottolineato l’importanza di preservare e comprendere gli oceani. Ha affermato che gli oceani sono centrali per molte delle sfide generazionali che il mondo sta affrontando. Sono essenziali per la nostra sopravvivenza, influenzando il clima, il tempo e persino l’aria che respiriamo. Tuttavia, nonostante la loro importanza, rimangono sorprendentemente sconosciuti.
Uno degli aspetti più interessanti del progetto è l’approccio sostenibile adottato da DEEP. L’azienda prevede di alimentare i moduli sottomarini con energie rinnovabili, e di collegarli a una boa di comunicazione satellitare. Inoltre, stanno sviluppando un bioreattore su larga scala che potrà trattare tutti i rifiuti, eliminando la necessità di svuotare regolarmente i serbatoi.
Progetti futuri e realtà
Oltre alla sua visione, DEEP sta già mettendo in pratica le sue idee. L’azienda ha in programma di trasformare una cava allagata nel Regno Unito, precedentemente conosciuta come il National Diving & Activity Centre, in una struttura idrica lunga 600 metri e profonda 80 metri per la formazione, la sperimentazione e la ricerca. Sarò sincero: molti progetti futuristici di questi signori sono destinati per me a restare solo idee sulla carta. E a lungo. Ma questi ambienti sottomarini potrebbero avere una possibilità. Magari non entro i prossimi 7 anni, come dicono in azienda, ma un po’ dopo.
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