Qual è il reale rischio che l’umanità si estingua nel prossimo secolo? Non è una semplice questione accademica, né un esercizio teorico: riguarda la sopravvivenza della nostra specie e le generazioni a venire.
La nostra capacità di pianificare, prevenire e prepararci per il futuro potrebbe dipendere dalla chiarezza con cui affrontiamo e interpretiamo queste cifre. Per questo qualcuno si è posto seriamente la domanda.
Una sorpresa su sei non sarà piacevole
La discussione sull’estinzione umana non è nuova, ma è stata recentemente riaccesa da Toby Ord, un filosofo di Oxford, che già nel 2020 ha pubblicato un libro intitolato “The Precipice“. Nel libro, passato un po’ in sordina per la pandemia, Ord ha avanzato una stima che ha fatto sussultare molti: c’è una probabilità su sei che la nostra specie subisca una “catastrofe esistenziale” nel prossimo secolo.
Una cifra così specifica e allarmante da aver attirato pian piano l’attenzione degli addetti ai lavori e dei media.
Il contesto delle probabilità
Prima di immergerci nel cuore della questione, dobbiamo fare un passo indietro e chiederci: cosa intendiamo esattamente per probabilità?
Il metodo tradizionale, chiamato frequentismo, deriva dalla sua eredità nei giochi di dadi e carte. Ad esempio, sappiamo che c’è una probabilità di uno su sei che un dado (non truccato) mostri un tre osservando la frequenza dei tre in un grande numero di lanci.
Ma applicare questa logica alla probabilità di estinzione umana presenta delle sfide. Dopo tutto, un evento di estinzione sarebbe unico; una volta accaduto, non ci sarebbe spazio per ripetizioni.
Un secolo di previsioni
Un approccio potrebbe essere cercare eventi paralleli dai quali imparare. Ord, nel suo libro, discute di una serie di potenziali eventi di estinzione. Ad esempio, possiamo stimare le probabilità che un asteroide di dimensioni tali da causare l’estinzione colpisca la Terra esaminando quanti di questi asteroidi hanno colpito la Luna nel corso della sua storia.
Jean-Marc Salotti, uno scienziato francese, ha fatto proprio questo nel 2022, calcolando le probabilità di un impatto di livello di estinzione nel prossimo secolo in circa una su 300 milioni. Tuttavia, anche una stima del genere è carica di incertezze.

(immagine: NASA)
Estinti entro un secolo?
Esiste un altro modo di concepire la probabilità, chiamato Bayesianismo, che si concentra meno sugli eventi stessi e più su ciò che sappiamo, ci aspettiamo e crediamo riguardo a essi. Da questa prospettiva, le probabilità sono viste come un sistema di classificazione.
Ad esempio, nel libro di Ord, ci sono tabelle di potenziali eventi di estinzione con le sue stime personali delle loro probabilità. Da una prospettiva bayesiana, possiamo vedere questi valori come classifiche relative. E sono tutte piuttosto affidabili: allora c’è da preoccuparsi?
Una visione equilibrata
Sebbene “uno su sei” possa sembrare un numero allarmante, è fondamentale comprendere il contesto e la metodologia dietro tale cifra. Non si tratta di una roulette russa, o di una cosa che può capitarci così, tra capo e collo (anche se i cigni neri esistono). Si tratta di probabilità che nascono dall’innesco contemporaneo di vari fattori, e possiamo talvolta scongiurarle anche solo fermandone uno.
Come individui preoccupati per il futuro, per dire, dobbiamo garantire che rischi come il cambiamento climatico e la proliferazione nucleare ricevano l’attenzione che meritano. Ci riusciremo? Ma si.
Rettifico: ma si, in cinque casi su sei.