I droni possono essere fastidiosi, e prima o poi vedremo un remake de ‘Gli uccelli’ di Hitchcock basato su di loro, ma a volte possono essere anche utili.
Un drone octocottero “armato” con una pistola sparachiodi può passare su un tetto e ripararlo in completa autonomia: è quanto sostiene Ella Atkins dell’Università del Michigan, che ha realizzato il sistema per l’iniziale necessità di riparare il suo tetto.
Ella e i suoi colleghi hanno modificato il drone equipaggiandolo con la sparachiodi e un sistema di sensori per tracciare posizionamento e superficie, permettendo al velivolo di volare esattamente nei punti necessari. Il video mostra un test nel quale il drone inchioda con estrema precisione una serie di tegole flessibili.
Non so a voi, ma a me spaventa un po’ l’idea. Certo, questo specifico drone è programmato in modo da non sparare chiodi a casaccio nell’aria: il trigger dell’arma funziona solo quando la pistola si poggia sulla superficie da lavorare. Il problema è che una conoscenza acquisita del genere potrebbe essere impiegata più avanti. Il giorno in cui una serie di droni seminerà il panico ficcando chiodi addosso ai passanti non dite che non vi avevo avvisati.
I soliti problemi di lavoro
Per la Atkins i droni così modificati non faranno strage di risorse umane nel mercato delle riparazioni: anche in caso di impiego massivo, ci sarà sempre la necessità di supporto umano per preparare attrezzature e materiali.
L’utilizzo commerciale
Quando sarà inserito nel circuito del mercato, questo drone con pistola andrà necessariamente collegato ad un’alimentazione con filo, e anche pesi, struttura, volume e qualità della pistola sparachiodi andranno migliorati. La base, purtuttavia, è già ottima.
“Quello che abbiamo fatto è davvero spettacolare,” dice la ricercatrice. Aldilà delle riparazioni, prima d’ora era impossibile far compiere azioni di tale prossimità ad un drone. Si dice convinta che la prossima generazione di velivoli sarà perfettamente in grado di entrare in contatto fisico con oggetti di ogni genere.
Non più depositi e consegne, dunque, ma azioni fatte volando.
Però ricordatevi di ciò che vi ho scritto nel box: in fin dei conti questo drone è armato, e prima o poi le armi finiscono sempre in mani sbagliate.
Referenze della ricerca: arxiv.org/1909.08162