La promessa di un reddito di base universale era molto allettante. L'idea di risolvere tutti i problemi con 2.300€ al mese (questo è l'importo di cui si parlava in Svizzera, quando nel 2016 raccolsero 100.000 voti per avviare un referendum sul tema) causò grande clamore. Alla fine ha fallito, raccogliendo solo il 23% dei voti.
Ancora presto per la società, ma se e quando sarà introdotto, il reddito minimo universale cambierà la società radicalmente in molti modi. Ecco come, in un elenco che trabocca di disgustoso ottimismo distopico, irrazionale e provocatorio (ma che contiene spunti seri).
Modello svizzero: ricchezza personale
La prima cosa evidente è che i prestiti sarebbero più agevolati. Avendo introiti garantiti dai governi, le banche erogherebbero prestiti con più facilità. A 18 anni si potrebbe ottenere circa 1 milione di euro, e rimborsarne 1,7 milioni nell'arco dell'intera vita. Diciamo fino a 82 anni: questa l'aspettativa media in Svizzera. Le statistiche sempre più precise (povera privacy) hanno portato già oggi all'erogazione di mutui a 60 anni, non sarebbe una novità assoluta.
Non più garanzie economiche, ma sanitarie
Le coppie avrebbero a disposizione una cifra monstre di 2 milioni di euro. Alla fine l'importo da prendere in prestito dipenderebbe dall'età, dalle scelte di vita e dai geni. Invece di prove del reddito si sottoporrebbero controlli sanitari periodici. Le banche, invece di preoccuparsi dei punteggi di credito, inizierebberp a valutare il nostro ranking di salute. Prima o poi passerebbero esse stesse all'assistenza sanitaria iniziando a offrire prodotti sanitari, oltre a finanziare la scienza della longevità al fine di aumentare la durata della vita (e del debito).
Il nuovo sogno svizzero: sposato a 18 anni, ha acquistato la casa dei sogni più due auto sportive nuovissime, grazie al reddito di base universale!

Un'altra via sarebbe quella del credito: niente prestiti, ma la possibilità di disporre in anticipo della somma voluta, per poi "rimborsarla" nel tempo. Una TV da 8.000 € ? Un viaggio da 20.000 €, l'ultimo Cybertruck da 79.000 €? Una strisciata di "Reddito Universale Card" e via.
Alla fine un "punteggio di salute" verrebbe aggiornato in tempo reale dai dati di tutti i dispositivi intelligenti o indossabili. Un po' come oggi si vede per la scatola nera dell'auto. Questo punteggio sarebbe associato ad una Card e un'AI finanziaria adeguerebbe costantemente gli importi di rimborso e il limite di credito disponibile. Concetti come "stipendio" e "pensione" sarebbero totalmente superati.
Modello USA: una nuova società
Negli Stati Uniti l'importo proposto (finanche da un ex candidato alla presidenza, Andrew Yang) è di 1.000 dollari al mese. Non è molto, non puoi davvero viverci e non puoi prendere in prestito granché. Ora che sappiamo cosa stanno cercando di fare gli svizzeri, sembra un po' una fregatura. Ma analizziamolo ugualmente, perchè anche lui produrrebbe profondi cambiamenti sociali.
Anzitutto favorirebbe la creazione e la strutturazione di Micro tribù. La vita in comune diventerebbe una regola. Come possiamo non solo vivere, ma prosperare con un reddito di base universale? Gruppi da 5 a 50 individui riuniti intorno a un interesse, un hobby o una convinzione specifici riunirebbero il loro reddito per iniziare a stabilire una vita autonoma dal sistema attuale. Comunità "leggere", con poche proprietà: zaino e roaming senza preoccupazioni, con un forte supporto collettivo.
Nomadi digitali nel vero senso della parola
Hippies del terzo millennio
Con il tempo ci sarebbero sempre più comunità che vivono questo tipo di vita. Pensate ad artisti, creativi, collezionisti, giocatori, fedeli di una religione e a molti altri gruppi di persone che si uniscono per vivere frugalmente insieme. Persone che riunendo il loro reddito minimo universale in modo cooperativo sarebbero in grado di sfruttare le economie di scala e permettersi prodotti e servizi che non potrebbero avere da sole. Vite condominiali.

La scelta di questo stile di vita porterebbe a una libertà senza pari nello sforzo creativo. Un po' come negli anni '60, ma senza LSD. Mentre prima i creativi e gli artisti erano vincolati dalla necessità di produrre qualcosa che gli desse da mangiare, ora non sarebbe più così.
Gli studenti lo farebbero in un batter d'occhio, sarebbero delle "comuni" ultramoderne.
Il lavoro ai tempi del reddito minimo universale
Alcuni esperimenti mostrano che le persone non lascerebbero il loro lavoro o non lavorerebbero meno ore anche con un reddito minimo universale. Questi esperimenti sono fuorvianti e gli sperimentatori lo sanno molto bene. Ogni partecipante all'esperimento sa che l'esperimento è temporaneo, mentre il vero reddito minimo universale sarebbe un cambiamento permanente nel nostro sistema sociale ed economico.
Non penso che le persone si rendano pienamente conto che stiamo parlando di un cambiamento permanente. Le vere domande non sono "le persone saranno più felici?" o "lavoreranno meno ore?". Le vere domande sono:
- Come agiranno le persone quando la sopravvivenza non sarà più un problema? Quando non dovranno preoccuparsi di perdere la casa, pagare il conto e mettere un piatto in tavola? Soprattutto le giovani generazioni, per le quali il concetto di lavoro diventerà una nozione "fluida", un po' come diverse altre cose.
- Come cambierà l'economia quando verranno reimmessi in circolo ogni anno triliardi e triliardi di euro, per sempre? E come reggerà l'economia, se reggerà?
Il business del reddito di base universale
Il reddito di base universale cambierebbe anche il mondo del business. L'iniezione di triliardi nell'economia ogni singolo anno scatenerebbe una rivoluzione, una corsa all'oro nel vero senso della parola.
Tutti cercherebbero di ottenere un pezzo di quella torta. Dimenticate la bolla tecnologica, immaginate un altro tipo di bolla. Una bolla in cui tutti possano ottenere danaro "a credito" sulla base di un reddito garantito. Basterebbe convincere 100 persone a investire parte del valore del loro reddito minimo universale annuale, e si potrebbe partire con una startup. Avremmo centinaia e centinaia di iniziative nuove e strane, servizi iper-specializzati e prodotti ultra personalizzati che apparirebbero e sparirebbero a velocità supersonica. Questo genererebbe una bolla mai vista prima.
Ogni azienda avrebbe in mente una domanda. E la domanda è: "come possiamo dirigere tutto questo reddito universale dalla tasca delle persone alle nostre?". Emergerebbe una nuova figura lavorativa, lo "Universal Income Strategist". Il suo compito? quello di rispondere a questa domanda.
Ogni azienda vorrebbe posizionare i propri prodotti e servizi in modo tale che le persone li considerassero una parte essenziale della propria vita, fondamentalmente implementando una versione "in abbonamento" dei propri prodotti, un po' come fanno oggi le società di streaming video, o le software house.
Alla fine le aziende che rimarrebbero in piedi sarebbero quelle in grado più delle altre di "pacchettizzare" prodotti o servizi in modo da risultare una frazione conveniente di questo reddito, ed essere perciò "adottate" dai cittadini. Ho in mente un soggetto che parte con un vantaggio enorme: Amazon. Da sola sarebbe già in grado, per l'equivalente di 1000 euro mensili (anche molto meno) di provvedere in abbonamento a tutte le esigenze medie: cibo, abiti, libri, musica, entertainment.
Con le economie di scala, questi "pacchetti reddito" consentirebbero alle persone di ottenere molto di più per i loro soldi di quanto non potrebbero altrimenti.

Reddito minimo universale, le truffe al sistema
Lo sappiamo: c'è gente che inevitabilmente tenterebbe di abusare anche di questo sistema. Capita anche oggi in Italia con l'ottima misura del Reddito di Cittadinanza: c'è chi truffa (non è un buon motivo per rimuoverlo, ovviamente). In caso di reddito minimo universale, la prima tentazione di alcuni sarebbe quella di spendere questi soldi altrove, magari usando un doppio passaporto. Inevitabilmente una parte del reddito verrebbe portata altrove (penso a Portogallo, Spagna, Irlanda che oggi accolgono alcuni nostri pensionati). I paesi che si rivolgono ai nomadi digitali (penso alla Lituania) ne trarrebbero il massimo beneficio.
Non possiamo nemmeno immaginare in che modo tutte le frodi e le truffe contorte che abbiamo già si evolverebbero in assenza di adeguati controlli. Pensate ad abusi su anziani, estorsioni online (o offline), cugini morti milionari e così via. E non ho neanche usato la parola "hacker".
Vogliamo parlare del reddito minimo universale come leva politica di sopruso? La Cina (chissà se solo lei, poi) magari accoppierebbe il suo sussidio col suo sistema di credito sociale. Questo significa che si verrebbe pagati solo se "buoni cittadini". Immagino i criteri di assegnazione.
Conclusioni
Per quanto mi piaccia l'idea, e mi piace molto, ne ricavo una sensazione strana. Senza un calmiere, le aziende cercherebbero di prendere il più possibile soldi tra quelli distribuiti con il reddito minimo universale, e l'incentivo sarebbe quello di spingere beni e servizi digitali, deperibili e temporanei, perchè il margine è maggiore e possono essere riacquistati costantemente. Avremmo una ridistribuzione della ricchezza a breve termine, ma a lungo termine la ricchezza finirebbe comunque per accumularsi ai vertici.
Sebbene il principio sia meraviglioso e prometta di risolvere molti problemi, non posso fare a meno di notare che un tale schema avrà diversi difetti, alcuni dei quali abbastanza gravi, e che serva pensarci bene.