Entro il 2050 la domanda globale di cibo dovrebbe essere del 60-70% superiore a quella odierna, al ritmo attuale. Acqua e terra coltivabile saranno più scarsi, problema da risolvere prima di entrare in una crisi alimentare globale.
L’agricoltura è già minacciata dal cambiamento climatico, dove in alcune aree l’innalzamento del livello del mare sta causando inondazioni in terreni fertili e il tempo rende più difficile le colture. Per evitare una grave crisi alimentare dobbiamo trovare soluzioni alternative per l’agricoltura. Come Jellyfish Barge, una serra galleggiante che può dare alla natura il tempo di riprendersi, e a noi un po’ di tempo per passare ad abitudini più sostenibili.
Una serra modulare galleggiante
Jellyfish Barge è un concept di Studiomobile e Pnat. Si tratta di una serra galleggiante e modulare progettata appositamente per le comunità costiere. Può aiutarle a coltivare senza fare affidamento su suolo, acqua dolce e consumo di energia chimica.
L’innovativa serra utilizza l’energia solare per purificare l’acqua salata, salmastra o inquinata. Ci sono 7 unità di desalinizzazione solare piantate attorno al perimetro e sono in grado di produrre 150 litri (39,6 galloni) di acqua dolce pulita ogni giorno.
Materiali semplici, il facile assemblaggio e le tecnologie a basso costo lo rendono accessibile a molte comunità che potrebbero non avere molti fondi.
Come funziona Jellyfish Barge
Il modulo ha una base in legno di 70 metri quadrati che galleggia su 96 fusti di plastica riciclata e sostiene una serra di vetro dove crescono i raccolti.
All’interno della serra modulare galleggiante è presente un metodo di coltivazione idroponica ad alta efficienza che aiuta ad aumentare il risparmio idrico del 70% rispetto ai sistemi idroponici tradizionali.
Il progetto prende il fenomeno naturale della distillazione solare e lo replica su scala ridotta per la coltivazione di colture comunitarie.
Le applicazioni possibili contro la crisi alimentare (e non solo)
Il design modulare della chiatta consente di ingrandirla o ridurla e persino di personalizzarla per adattarsi a varie applicazioni. Penso a ristoranti galleggianti che contemplino sia l’orto che la cucina. Penso a mercati agricoli galleggianti, a orti comunitari galleggianti che possono spostarsi tra i vari punti di raccolta.
Questa struttura ottagonale può consentire alle famiglie e anche alle comunità che vivono nelle zone costiere o vicino a specchi d’acqua di coltivare il proprio cibo. E senza bisogno di terra.
Niente male in un momento che prelude a una crisi alimentare. Un momento in cui stiamo tutti esplorando metodi di produzione alimentare (come le fattorie verticali) che non si basano sul suolo.
In un futuro in cui forse una buona parte del nostro cibo potrebbe non essere coltivata nel suolo, questa serra modulare galleggiante è un concept accattivante.
Combina i migliori approcci alla produzione alimentare di nuova concezione. Crea una possibile soluzione alla crisi alimentare. Una soluzione alimentata da energia rinnovabile, peraltro. Affronta la crescente scarsità di terra arabile e può spostarsi ovunque sia necessario.
Il suo approccio multifunzionale consente ai cittadini di godere di un mercato settimanale, consente agli agricoltori che gestiscono la struttura di fare affidamento su un’attività redditizia e crea resilienza e innovazione sociale per la comunità.
Jellyfish Barge è una soluzione economica, trasportabile e replicabile per coltivare cibo all’interno delle città. Se supportato dai giusti investimenti, un progetto del genere può essere sostenibile e perfino profittevole.