Il dannato Covid-19 ha catalizzato la maggior parte di attenzione e sforzi scientifici del 2020: ma ci sono state comunque grandi vittorie.

Parleremo poi di neuroscienze, ma vi dirò che non c'è stato solo quello. La pandemia non ha fermato, per cominciare, la corsa allo spazio. Due astronauti si sono lanciati sulla Stazione Spaziale Internazionale (tornando sani e salvi) in un punto di svolta per i viaggi spaziali commerciali. La NASA ha rilasciato dozzine di scoperte su come il viaggio spaziale cambia i nostri corpi, aprendo la strada per mantenerci sani in orbita, o un giorno, su altri pianeti.

Sulla Terra, gli scienziati hanno tirato fuori il genio CRISPR dalla lampada, vincendo un Nobel e cambiando la storia dell'editing del genoma. L'intelligenza artificiale e la neuroscienza sono diventate ancora più intrecciate, a volte letteralmente. I neuroni biologici sono stati collegati a due neuroni artificiali a base di silicio, in più paesi, in una rete neurale bioibrida completamente funzionale.
Immaginate circuiti simili all'interno del cervello: è ciò che vorrebbe fare Neuralink.
Più astrattamente, biologia e tecnologia si stanno avvicinando
Capiamo sempre di più come interagiscono corpo e mente, e proviamo a replicare dinamiche simili in una macchina. L'intelligenza artificiale ha anche contribuito alla nascita del più preciso atlante del cervello e del corpo fino ad oggi, una "mappa vivente" che può incorporare continuamente nuovi dati e catturare le differenze individuali.
Mentre ci lasciamo alle spalle il 2020, due temi principali si affacciano già al 2021 come indicatori di ciò che ci aspetta nel campo delle neuroscienze. Queste sono le due principali tendenze sulle quali vanno tenuti gli occhi aperti il prossimo anno.
Corsie antietà
Il processo di invecchiamento è estremamente complesso. Lo stesso vale per i metodi che cercano di prevenire le malattie legate all'età o di rallentare l'invecchiamento stesso. Questa complessità impone quasi che la ricerca sulla longevità si svolga in compartimenti stagni. In corsie separate.
Provate a sondare i meccanismi biologici che guidano l'invecchiamento. Gli scienziati passano intere carriere a studiare un singolo aspetto dell'invecchiamento o cercando geni legati all'età. I fortunati escogitano modi per combattere un unico fattore.
Ma i segni distintivi dell'invecchiamento non alzano la testa da soli. Lavorano insieme. Una tendenza crescente è quella di svelare il "come" funzionano le loro interazioni ("diafonia", in termini scientifici) con la speranza di colpire e invertire l'invecchiamento.
Quest'anno, i ricercatori sulla longevità hanno attraversato le corsie
Diversi studi, ad esempio, si sono concentrati su un importante segno distintivo dell'invecchiamento: l'epigenetica. Il nostro DNA è costellato di migliaia di segni chimici. Invecchiando, questi segni si accumulano. Utilizzando la terapia genica, già nel 2019 i ricercatori hanno introdotto nei topi anziani sostanze per ripristinare quei segni e riprogrammare le cellule in uno stato più giovane. Il 2021 vedrà questi test passare all'uomo.
Un altro studio ha iniziato a spingere i limiti della riaccensione della memoria e della cognizione vacillanti a causa dell'invecchiamento.
In sintesi: la ricerca sulla longevità è stata a lungo frammentata, ma sta iniziando a fondersi in un campo multidisciplinare.
Questi scambi sono solo l'inizio di una traiettoria crescente per combattere il mostro della vecchiaia, e un giorno chissà, forse quello della morte.
L'intelligenza artificiale si infiltra completamente nella biologia

Se stavate cercando un segno del fatto che l'intelligenza artificiale stia abbandonando il regno della fantascienza e si stia dirigendo nel mondo reale, quest'anno ne avete avuti tanti.
Quest'anno, l'uragano Covid-19 ha scatenato la ricerca di farmaci basata sull'intelligenza artificiale, così come lo screening di farmaci esistenti da usare contro il virus. Come "scout" l'AI si è comportata benino, ma è mancato il test finale: un farmaco progettato dall'intelligenza artificiale e lanciato sul mercato.
Al contrario, la diagnosi medica basata sull'intelligenza artificiale ha avuto una crescita clamorosa. Ho contato un totale di 29 tecnologie mediche basate su AI approvate dalla FDA, perfino un "microscopio per il cancro". Il vaso di Pandora è stato aperto.
Altre scoperte di rilievo nel campo delle neuroscienze
Un altro vantaggio scientifico di quest'anno è l'uso della luce nelle neuroscienze e nell'ingegneria dei tessuti. Uno studio, ad esempio, ha utilizzato i laser per stampare direttamente una struttura simile a un orecchio umano sotto la pelle dei topi, senza un singolo taglio chirurgico. Altri studi hanno portato sugli scudi l'optogenetica, con un nuovo modo di usare la luce per controllare il cervello attraverso il cranio senza intervento chirurgico, anche se per ora c'è ancora bisogno di terapia genica.
Quello del Covid, lo abbiamo capito tutti, sarà un lungo addio. La pandemia ha definito tutto il 2020, ma la scienza ha continuato ad andare avanti.