Ecco un’altra società che spera di cambiare la nostra atavica abitudine di mangiare: stavolta è SquarEat. La startup USA ha fatto diventare virale un video promozionale che cerca di convincere gli spettatori a mangiare cubetti da 50 grammi di “cibo modulare”. Ogni cubo è più simile a una barretta proteiche che a cibo “vero”.
SquarEat sta cercando di entrare nel settore del “pronto da mangiare”, provando a convincerci che non c’è bisogno di cucinarsi il cibo: ci sono già miliardi di dollari investiti in questo spazio e SquarEat spera di affermarsi.
Secondo un comunicato stampa emesso dalla società la scorsa settimana, SquarEat ha raccolto $ 100.000 sulla piattaforma di crowdinvesting Wefunder e spera di raccogliere $ 700.000. I piani pasto “al cubo” sono attualmente disponibili solo nella città di Miami, in Florida.
Un approccio dirompente al cibo
SquarEat è simile a quelle startup (come Mana, o Soylent) che adottano un approccio dirompente al cibo. La startup sostiene però che sia un approccio diverso, perchè un cubo di cibo SquarEat non è un sostituto del pasto, come un “beverone” proteico. È cibo vero e proprio, ma nella forma di un cubo. Il video promozionale mostra i cubetti affettati elegantemente con coltello e forchetta.
SquarEat non è un’alternativa al cibo. Ogni nostro cubo è realizzato con ingredienti naturali al 100%. Il nostro cubo di pollo è semplicemente pollo con l’aggiunta di spezie naturali. Unica differenza? La preparazione e l’aspetto. Manteniamo tutte le migliori caratteristiche del cibo normale e ne aggiungiamo di nuove grazie al nostro processo: più conservabilità dei nutrienti e maggiore praticità.
Maria Laura Vacaflores, direttore marketing SquarEat.
Come funziona un piano alimentare di SquarEat
SquarEat offre cubi di cibo “gourmet” che forniscono “tutti i nutrienti senza additivi”. Per iniziare, si sceglie un piano alimentare (da 5 a 20 pasti a settimana). Poi si sceglie una dimensione del pasto: piccola (4 cubi per pasto) o normale (6 cubi per pasto). A quel punto, si scelgono tre categorie per suddividere le portate sul piano dei sapori: carne, pesce, dolci.
Mi convince? No. Perchè dovrei mangiare un cubo?
Nella presentazione proposta per la raccolta fondi sulla piattaforma Wefunder, SquarEat si dice pronta a “rivoluzionare” la pianificazione dei pasti con “un nuovo concetto di cibo”. I vantaggi, sintetizza, sono: niente spesa, niente cucina, niente pulizie, niente stress, niente cibo spazzatura.
Altri piani alimentari, dice la presentazione, hanno molti problemi. Spesso nella cottura, nei nutrienti o nella conservazione. Col suo cubo, SquarEat pensa di poter risolvere tutti questi problemi con tecniche di cottura “moderne”. Perchè? Beh, perchè consentono la conservazione e la produzione in serie, ricette con abbinamenti “perfetti” (questo lo dicono loro), mancanza di additivi, “cibo modulare quadrato standardizzato” e tempi di consegna di una sola settimana .
Si, ma devo mangiare un cubo. La parte divertente dov’è?
Vedo buone possibilità di utilizzo nel contesto delle palestre, ad esempio. Un cibo, pardon: un cubo pronto e con ingredienti naturali può essere una buona scelta per un pasto bilanciato in un regime di esercizo, e un pacchetto di abbonamento potrebbe trasformare le palestre in piccole “lounge” dove allenarsi, fare una doccia e mangiare qualcosa prima di uscire per godersi il tempo libero.
Anche in ufficio il cubo potrebbe avere un perchè. Non so se lo avrà, purtuttavia. È difficile immaginare un vero motivo per sostituire la gioia di mangiare cibo vero, non a cubetti, con questo. Serviranno ancora una o due generazioni, per abituarsi. Se lo faremo.