In un’era in cui l’innovazione umana ha raggiunto vette senza precedenti, emerge un oscuro presagio. Anzi 14. Diverse trappole evolutive possono segnare il tramonto della nostra specie, e di tante intorno a noi. Un nuovo studio illumina questi vicoli ciechi, invitandoci a una riflessione urgente sul nostro futuro.
Le sfide dell’Antropocene
Viviamo in un’epoca definita “Antropocene”, dove l’impatto umano sul pianeta ha raggiunto proporzioni geologiche. Possiamo considerarlo un segno della nostra affermazione come specie, se vogliamo. Il punto è che questo “successo” (chiamiamolo così) ha un rovescio della medaglia. Il nostro progresso, mosso da una spinta innovativa senza precedenti, ha portato noi, gli animali che coabitano con noi e l’intero pianeta in un territorio inesplorato e pericoloso. Un territorio pieno di trappole.
Le 14 trappole evolutive
Un gruppo di ricercatori dello Stockholm Resilience Centre ha identificato 14 potenziali trappole evolutive che rappresentano seri rischi per il futuro dell’umanità (vi linko qui lo studio completo). Queste trappole spaziano da punti di non ritorno climatici a intelligenza artificiale fuori controllo, inquinamento chimico e malattie infettive in rapida evoluzione.
Ve le illustro accompagnate da altrettanti studi chiave. Pronti per un “giro della morte”? Cominciamo.
1. Cambiamento climatico e punti di non ritorno.
Uno dei maggiori pericoli è rappresentato dai punti di non ritorno climatici. L’aumento delle temperature globali può scatenare reazioni a catena irreversibili, con gravi conseguenze per l’ecosistema terrestre.
Unravelling Global Patterns of Irreversible Climate Change: Uno studio rilevante sul tema è stato pubblicato su Nature Climate Change nel 2022. Analizza i cambiamenti irreversibili della temperatura superficiale e delle precipitazioni in risposta alle emissioni di CO2. Gli autori hanno identificato modelli globali di cambiamenti climatici irreversibili, sottolineando l’importanza di azioni immediate per ridurre le emissioni di gas serra e limitare il riscaldamento globale.
2. Intelligenza artificiale fuori controllo.
Se non correttamente guidata, l’AI potrebbe sviluppare obiettivi e metodologie in contrasto con il benessere umano. Questo porterebbe a scenari potenzialmente catastrofici (io sul tema invoco calma, equilibrio e lucidità, ma forse sono uno dei pochi).
A Review of the Evidence for Existential Risk from AI via Misaligned Power-Seeking: questo studio esamina la possibilità che sistemi di intelligenza artificiale avanzati possano sviluppare obiettivi non allineati con i valori umani e ricercare attivamente il potere. Il paper sottolinea che non possiamo escludere con sicurezza il rischio esistenziale dall’AI fuori controllo. E questo rappresenta motivo di seria preoccupazione.
3. Inquinamento chimico
L’accumulo di sostanze tossiche nell’ambiente rappresenta una minaccia crescente per la salute umana e l’ecosistema. Dalle più pervasive (le microplastiche che ormai ci attraversano letteralmente) alle più subdole (le polveri sottili che provocano un Olocausto all’anno), siamo immersi in queste trappole.
A science-based agenda for health-protective chemical assessments and decisions: questo studio affronta la crescente crisi dell’inquinamento chimico, mettendo in evidenza come la produzione e l’uso di sostanze chimiche industriali abbiano portato a esposizioni diffuse e impatti sulla salute. Si rileva un impatto sproporzionato su comunità a basso reddito e comunità di colore. L’articolo propone raccomandazioni basate su principi scientifici per ridurre le esposizioni nocive, focalizzandosi sul miglioramento delle politiche e delle valutazioni del rischio.
4. Malattie infettive “accelerate”.
Le pandemie recenti, come il COVID-19, dimostrano che nell’Antropocene (anche in futuro) le malattie infettive possano diffondersi più rapidamente che mai a livello globale, raggiungendo conseguenze devastanti.
Studio sulla Dinamica delle Malattie Infettive e Cambiamenti Globali: Un’analisi condotta da Nature Reviews Microbiology esamina come i recenti cambiamenti globali, inclusi quelli tecnologici, demografici e climatici, abbiano aumentato il rischio di focolai di malattie infettive. Questo studio esplora gli impatti di fenomeni come il raddoppio dei voli aerei dal 2000, l’aumento della popolazione urbana rispetto a quella rurale dal 2007, e i cambiamenti climatici. E sottolinea come, nonostante i progressi significativi nella sanità e nell’accesso alle cure sanitarie, la minaccia di malattie infettive rimanga sostanziale. In particolare nei paesi a basso e medio reddito
5. Semplificazione dell’agricoltura.
La dipendenza da poche colture, seppur altamente produttive, rende il sistema alimentare globale vulnerabile a cambiamenti ambientali e malattie.
Minacce alla sicurezza alimentare globale da patogeni fungini e oomiceti emergenti: questo studio evidenzia come i patogeni fungini e oomiceti emergenti infettino le principali colture caloriche e colture commerciali importanti. È un rischio significativo per la sicurezza alimentare globale. Le pratiche di monocultura intensiva e i mercati globalizzati favoriscono l’emergere e la diffusione di nuovi patogeni e tratti problematici, come la resistenza ai fungicidi. Il cambiamento climatico promuove ulteriormente l’emergenza di patogeni su nuove colture e in nuovi luoghi.
6. Crescita economica non sostenibile
Un’economia incentrata sulla crescita a tutti i costi può portare a uno sfruttamento insostenibile delle risorse naturali e alla disuguaglianza sociale.
Restructuring Economic Systems: secondo questo studio, la crescita economica non sostenibile è un problema globale che richiede una ristrutturazione dei nostri sistemi economici. Questo approccio mira ad assistere i paesi nel trovare modi più sostenibili di crescere, pur riconoscendo il ruolo della crescita economica nel guidare lo sviluppo umano, come la creazione di posti di lavoro e il miglioramento della salute e dell’istruzione.
7. Instabilità della cooperazione globale.
La mancanza di collaborazione reale ed efficace a livello globale può ostacolare la risoluzione di problemi ambientali e sociali critici.
Collaborative environmental governance: Achieving collective action in social-ecological systems: questa ricerca esamina l’importanza della governance ambientale collaborativa per realizzare azioni collettive nei sistemi socio-ecologici. Si evidenzia la necessità di una collaborazione efficace tra vari attori pubblici e privati e portatori di interesse per affrontare problemi ambientali. Lo studio mette in luce la complessità della governance ambientale collaborativa e la necessità di approfondimenti per comprenderne meglio le dinamiche e migliorare l’efficacia delle azioni collettive.
8. Disallineamento sociale ed economico.
Le politiche ultra liberiste e le pratiche economiche centrate solo sul profitto possono essere in contrasto con il benessere sociale e ambientale, portando a tensioni e conflitti.
Globalizzazione Neo-Liberista e Conflitti Ambientali: questo studio, ormai quasi ventennale, mostra quanto siamo sordi ai campanelli d’allarme. La globalizzazione neo-liberista porta a conflitti ambientali crescenti, sottolineando la necessità di trattare la distribuzione economica, ecologica e culturale come ugualmente importante per un mondo moderno pacifico, giusto ed equilibrato.
9. Digitalizzazione e perdita di capitale sociale.
La crescente digitalizzazione della società può portare a una perdita di connessioni umane e di capitale sociale. Due elementi essenziali per il funzionamento e la tenuta delle comunità. In un’epoca di culle vuote e Ministri della solitudine, questo fa pensare parecchio.
The increasing role of the digital body in the human capital: changes in the nature of communications. Questo studio del 2020 evidenzia che la digitalizzazione migliora la comunicazione e l’accesso alle informazioni, ma può anche ridurre la comunicazione faccia a faccia e deumanizzare l’educazione
10. Perdita di biodiversità
La riduzione della biodiversità è un problema tremendo. Tremendo. Minaccia gli ecosistemi, la stabilità dell’ambiente da cui dipendiamo, tutto.
Embedded in nature, human health and biodiversity: secondo questa ricerca, la perdita di biodiversità riduce la varietà della vita sulla Terra e minaccia la connessione umana con la natura, influenzando negativamente la salute umana e la stabilità ambientale
11. Debolezza delle istituzioni democratiche.
L’erosione delle istituzioni democratiche può compromettere la capacità delle società di affrontare efficacemente le sfide globali.
Erosione della Democrazia e Sistemi Politici: L’erosione delle istituzioni democratiche può portare a sistemi politici non reattivi, media produttori di propaganda e un’economia distorta. E questo studio lo spiega bene.
12. Disuguaglianze sociali crescenti
L’aumento delle disuguaglianze può alimentare instabilità sociale e politica, e soprattutto impedire una risposta efficace alle crisi globali.
Inequality and Instability in the Time of COVID-19: questa ricerca conferma come la crisi del COVID-19 abbia solo aumentato la disuguaglianza tra i più avvantaggiati e i più svantaggiati, alimentando potenzialmente l’instabilità sociale e politica.
13. Esaurimento delle risorse naturali.
Lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, come l’acqua e il suolo fertile, minaccia la sostenibilità a lungo termine delle nostre società. Un lento stillicidio che nessuno vuole ancora affrontare.
Food systems and natural resources: l’eccessivo sfruttamento di risorse come il suolo, l’acqua e i minerali minaccia la sostenibilità a lungo termine delle società e richiede una trasformazione fondamentale dei sistemi alimentari. È la conclusione di questo studio.
14. Rifiuti e inquinamento ambientale
L’accumulo di rifiuti e l’inquinamento ambientale rappresentano una grave minaccia per la salute umana e degli ecosistemi.
Ecocide – global consequences (pesticides, radionuclides, petroleum products): l’inquinamento ambientale, come i pesticidi, i rifiuti nucleari e i prodotti petroliferi, rappresenta una seria minaccia per la salute umana e gli ecosistemi, causando varie malattie e disturbando le funzioni dell’ecosistema. Ecco lo studio corrispondente.
La necessità di un cambiamento
Per evitare queste trappole, l’umanità deve cambiare attivamente la propria società. La nostra Storia fino ad ora è stata un prodotto inconscio di altri processi evolutivi. Non dico casuale, ma di certo non organizzato. È giunto il momento di diventare consapevoli della nostra realtà e di muoverci collettivamente verso la direzione desiderata. Dobbiamo riconoscere le interconnessioni tra queste trappole e lavorare insieme per disinnescarle.
Le complesse sfide dell’Antropocene si affrontano solo con un approccio informato, riflessivo e proattivo. La nostra capacità di adattamento e innovazione ci ha portati fin qui; ora, è il momento di usarla saggiamente per garantire un futuro sostenibile per la nostra specie e per la vita sulla Terra come la conosciamo.