Che Facebook avesse accesso ai nostri dati e potesse impiegarli a scopi di diffusione pubblicitaria è cosa ben nota, ma l'ultima approvazione di un brevetto 'speciale' ha suscitato molto scalpore e fatto insorgere una buona fetta di persone nel web. Come ben sappiamo, Facebook è il social network più potente del mondo, una piattaforma che controlla, gestisce e condivide i dati di miliardi di persone in tutto il mondo e che viene universalmente impiegata ogni giorno per diffondere pubblicità mirate.
L'algoritmo il cui brevetto è stato appena depositato fa però discutere, in quanto si tratta del permesso di monitorare la situazione finanziaria di chi impiega il social network e quindi di diffondere i dati alle banche o agli istituti di credito che ne faranno richiesta. Tutto questo significa che Mr Facebook potrà avallare la nostra buona condotta economica? Per un certo verso sì, in quanto gli istituti che erogano un mutuo o un prestito potranno monitorare la condizione dei richiedenti anche basandosi sulla relazione fatta da Facebook.
Su che basi potrà essere effettuata questa relazione? L'algoritmo non è stato ovviamente reso noto, ma si tratta di un aspetto che terrà conto della pubblicità visionata durante l'impiego del social, che può identificare usi e costumi dell'utente, nonché dell'impiego di certe parole chiave. Si tratta, in definitiva, di una relazione che non può precisare l'ammontare del deposito che abbiamo nel nostro conto corrente, ma che può offrire dati rilevanti in merito ai nostri comportamenti finanziari ed economici.
Si tratta di una raccolta dati molto particolare, non tanto perché avviene in rete, visto che molte società si occupano di fare ricerche sulle persone mediante sofisticati algoritmi, ma perché per la prima volta a farlo è un social network, ovvero un canale che non viene di base impiegato con questa finalità.