Il mondo invecchia, ne parliamo da tempo, ma ora stiamo entrando DAVVERO nell’era in cui i nonni non si limiteranno certo a raccontare storie e a preparare biscotti. Torneranno ad avere un ruolo cardine diventando i principali custodi dei nipoti, e questo avrà un impatto significativo sulla società.
Dal 1960, il numero dei nonni è triplicato grazie all’aumento dell’aspettativa di vita: ora rappresentano il 20% della popolazione mondiale. E le previsioni indicano che entro il 2050 una persona su quattro sarà un nonno.
I nonni svolgono un ruolo fondamentale nel supportare chi lavora, specie le lavoratrici femminili. I dati mostrano che la presenza di un nonno aumenta la probabilità di impiego di una donna. Ad esempio, la disponibilità dei nonni per l’assistenza all’infanzia aumenta la partecipazione delle madri alla forza lavoro del 9%. I nonni si impegnano attivamente nella vita dei loro nipoti, con una percentuale significativa di bambini che trascorrono del tempo con loro ogni settimana.
In Italia, i nonni che si prendono cura dei nipoti sono ben 12 milioni, un dato che sottolinea l’importanza di questo fenomeno.
Nonni a tutto tondo: benefici e sfide
Ovviamente non tutto è rose e fiori. I bambini cresciuti principalmente dai nonni tendono ad affrontare più problemi emotivi e comportamentali (non è colpa dei nonni, ma spesso delle circostanze che richiedono la loro cura).
Per i nonni stessi, trascorrere del tempo con i nipoti può ridurre i sentimenti di depressione e solitudine: tuttavia, alcuni possono sentirsi obbligati a fornire assistenza, e la responsabilità può diventare più impegnativa con l’età. Una buona percentuale di nonni che si prendono cura dei nipoti riferisce un aumento dello stress fisico: un fenomeno anche noto come “sindrome del nonno schiavo“.
Cosa ci riserva questo cambiamento?
L’aumento della popolazione di nonni rende necessario approfondire le possibili implicazioni e le sfumature di questa tendenza. Fattori come l’identità generazionale, le circostanze della vita e le mutevoli aspettative di longevità e pensionamento influenzeranno moltissimo il ruolo e l’impatto dei nonni nella società.
Sul piano economico, aumenterà notevolmente la domanda di assistenza all’infanzia a prezzi accessibili che potrebbe essere soddisfatta in formati innovativi, potenzialmente includendo l’impiego di anziani.
Le aziende potrebbero anche considerare l’implementazione di politiche che supportano i dipendenti che bilanciano il lavoro con la cura dei genitori anziani, come orari di lavoro flessibili o benefici per l’assistenza agli anziani. Startup come “UAF – Un Amico di Famiglia” sembrano rispondere a questa tendenza. UAF è una piattaforma che mette in contatto gli anziani con i giovani, creando una rete di supporto intergenerazionale. Idem per le iniziative di cohousing che mettono insieme nonni e nipoti “di fatto”: negli USA crescono di anno in anno.
Governi ed enti pubblici devono prepararsi a questo cambiamento demografico: un supporto che potrebbe includere il miglioramento dei trasporti pubblici per gli anziani, l’espansione dei servizi sanitari, o la creazione di programmi comunitari che promuovono l’interazione sociale tra gli anziani.
Nonni, i nuovi supereroi del 21° secolo
In conclusione, i nonni non sono più solo le adorabili figure affettive della nostra infanzia. Stanno diventando i supereroi silenziosi del 21° secolo, sostenendo il lavoro e giocando un ruolo cruciale nella crescita dei loro nipoti. L’era dei nonni porterà con sé sfide e cambiamenti, ma anche nuove opportunità e potenziali benefici per la società nel suo insieme.
Per questo, ragazzi, la prossima volta che vedete nonna o nonno ricordatevi di ringraziarli: sono i custodi del vostro futuro.