Facebook ha appena acquistato Giphy, la popolare piattaforma di hosting GIF. In un post sul blog, GIPHY ha affermato che sarà integrato nel team di Instagram.
Sebbene entrambe le società abbiano confermato l’accordo, non ne hanno ancora reso noto l’importo. Un rapporto di Axios suggerisce però che Facebook avrebbe preso Giphy per circa 400 milioni di dollari.
L’API di GIPHY è piuttosto popolare tra i social network. Facebook lo utilizza già in altri suoi prodotti come Messenger, Instagram e WhatsApp per la ricerca GIF. Anche Twitter utilizza (utilizzava?) i servizi di GIPHY per la sua funzione di ricerca GIF.
In una dichiarazione, Vishal Shah, vicepresidente del prodotto di Instagram, ha dichiarato che GIPHY continuerà a gestire la sua libreria e che gli sviluppatori avranno lo stesso accesso alle API di GIPHY di prima.
“GIPHY continuerà a gestire la sua biblioteca (inclusa la sua raccolta di contenuti globali) e non vediamo l’ora di investire ulteriormente nella sua tecnologia e nei rapporti con i contenuti e i partner API.”
Cosa cambia per Giphy?
Per ora poco. Le persone saranno ancora in grado di caricare GIF, gli sviluppatori e i partner continueranno ad avere lo stesso accesso alle API di GIPHY, e la community creativa di GIPHY sarà ancora in grado di creare contenuti di qualità.
Arriva Facebook: chiudete a chiave i dati
Con il passaggio all’azienda di Zuckerberg sorgono anche le solite questioni di privacy, anche perché giphy richiede agli sviluppatori di dare accesso all’ID di tracciamento del dispositivo.
Questo significa che le gif incorporate nei nostri messaggi istantanei diventeranno meccanismi di localizzazione di Facebook? Qualcuno ipotizza che l’acquisto serva soprattutto a questo.
Facebook fa shopping
Non sI contano più piattaforme e servizi acquisiti da Facebook negli ultimi anni. Alcuni valorizzati, altri soppressi, altri ancora tenuti in sordina e pronti ad emergere. Tecnologie disparate nel campo della realtà virtuale (Oculus) o dell’interfaccia uomo-computer (CTRL Labs). E Giphy? Come finirà? Integrato, valorizzato o soppresso?