Sempre più persone cominciano a pensare che la settimana lavorativa di 4 giorni sia una buona idea. E non si tratta solo di un pio desiderio. Nossignore, anzi. I test condotti in Islanda, UK (dove ha mostrato di poter ridurre anche le emissioni), Belgio, Spagna, Emirati Arabi, USA e altrove lo hanno dimostrato con estrema chiarezza: i dipendenti che lavorano solo quattro giorni alla settimana sono più felici e produttivi degli altri. Prendiamo o no la cosa in considerazione seriamente?
Vi elenco almeno 4 motivi (uno per ogni giorno di questa ideale, futura settimana lavorativa) per cui non è solo preferibile, ma necessario assumere un assetto del genere. E lo è non solo per i lavoratori, ma per le stesse aziende.
Aumenta la produttività e diminuisce il burnout.
Tutti i test fatti dimostrano, come detto, che si è più produttivi quando si lavora meno. E questo dovrebbe già rispondere al 50% dei dubbi sui costi economici di una settimana lavorativa di quattro giorni. Parliamoci chiaro: oggi la maggior parte delle persone lavora cinque giorni alla settimana proprio perché Henry Ford, circa 100 anni fa, passò da una settimana lavorativa di sei giorni a una di cinque, riscontrando un miglioramento del morale e della produttività dei suoi dipendenti.
Dall’altro lato, la scienza ha già dimostrato anche che mantenerci sui 5 giorni di lavoro ha un costo, ed è insostenibile. I dati di ILO (Organizzazione internazionale del lavoro) e OMS portano con sé un messaggio spietato: il lavoro così come è oggi ci sta letteralmente uccidendo. Il boom delle crisi mentali, l’esplosione delle malattie croniche e le dimissioni di massa sono tutte facce dello stesso dado: troppe ore di lavoro.
La settimana lavorativa di 4 giorni offre ai dipendenti il vantaggio che desiderano di più.
Nessun periodo come quello del Covid ha fatto nascere così tanti dibattiti sul lavoro ibrido e a distanza: milioni di feedback ci hanno fatto capire che c’è un minimo comune denominatore se parliamo di flessibilità lavorativa. I dipendenti di ogni area del pianeta non si concentrano necessariamente sul dove poter lavorare: la cosa più importante per tutti (ci ha fatto un sondaggio anche il Wall Street Journal) è la libertà di decidere quando e quanto lavorare.
Una settimana lavorativa di 4 giorni potrebbe anche non significare lavorare quattro giorni e prenderne tre liberi. La maggior parte delle persone desidera davvero la possibilità di scegliere in tutto o in parte il proprio orario di lavoro (questo è emerso in modo lampante nei test in UK, ad esempio). Perchè? Per adattarlo al meglio alle proprie vite, preferenze lavorative e doveri familiari. Per chi si prende cura dei bambini o di altri membri della famiglia, specialmente, questa flessibilità è più di un piacere: è forse l’unica possibilità che hanno per restare (e incidere) nel mondo del lavoro.
Per questo, tenendo fermo lo schema di una settimana lavorativa di 4 giorni, gli esperti suggeriscono di riprogettare il lavoro. Non semplicemente dal lunedì al giovedì anzichè al venerdì, ma come l’equivalente di quattro giorni lavorativi: 32 ore di lavoro settimanali. Ovviamente, come accade anche ora, ci sarà qualcuno che sceglierà di lavorare anche di più. Ma la cosa va regolamentata.
È migliore per il traffico e per l’ambiente.
C’è un detto buddista che amo sempre citare: “Quando l’allievo è pronto, il maestro si presenta”. Non c’era bisogno di Eric Yuan e di Zoom. Anni prima che nascesse questa piattaforma le principali aree metropolitane afflitte da un traffico pazzesco sembravano quasi dircelo. Eravamo intasati nelle metro, o fermi al semaforo, e sentivamo quasi una voce interna: “che ci faccio qui”. I leader più intelligenti incoraggiavano già allora i dipendenti a lavorare a casa un giorno alla settimana, per alleviare traffico e inquinamento.
Dovremmo parlarne di più anche in termini di agenda sul clima. Una settimana lavorativa più corta non solo alleggerirà il traffico nelle ore di punta, ma avrà anche conseguenze positive per il pianeta nel suo complesso. Ci sono ottime ricerche che dimostrano che se lavoriamo meno, non viaggiamo tanto e facciamo scelte di consumo più intelligenti (perchè abbiamo più tempo per farle) tutto funziona meglio.
La settimana lavorativa di 4 giorni consente una maggiore creatività e un lavoro ponderato.
Qui voglio confessarvi una cosa: quando ho fatto cose gratificanti e appassionanti, ho guadagnato senza mai lavorare. Sono un creativo, e un giornalista. Fatemi scrivere o realizzare campagne, e non mi stanco mai. Però mi distraggo: per questo, nei miei anni migliori, la gente si è stupita di sapermi sveglio anche di notte per terminare un progetto.
Di notte, semplicemente, nessuno mi chiamava. Nessun collega veniva da me a farmi una domanda, nessun cliente voleva riunioni “urgenti” su problemi a volte sciocchi.
Focalizzare. Per i mestieri creativi (o quelli di ricerca) una settimana lavorativa di quattro giorni sarebbe la scintilla di risultati enormemente migliori. Perchè nelle cose più belle ci mettiamo sempre la vita, e se non abbiamo abbastanza tempo per vivere questo si riflette anche nel lavoro.
Una settimana di quattro giorni non risolverà i nostri problemi esistenziali, certo. Ma come primo passo, credetemi, a me sembra ottimo.