Chi legge da tempo Futuro Prossimo sa che questo è il tradizionale post di fine anno, dedicato alle previsioni e agli auguri. Se ad esempio volete fare un piccolo bilancio delle cose immaginate (tra quelle sbagliate in tutto o in parte e quelle assolutamente previste), trovate qui quello del 31 dicembre 2021, e qui quello del 31 dicembre 2020.
E ora?
La tecnologia è un settore in costante evoluzione e, come in qualsiasi altro settore, ci sono momenti in cui ci sentiamo più ottimisti e altri meno. Per gran parte del 2022 ho avuto dei dubbi sulla tecnologia e sulla sua capacità di portare cambiamenti positivi, condizionati dal fatto che per molti mesi il suo impiego è stato legato soprattutto ai temi della guerra in Ucraina. Negli ultimi mesi, però, il mio ottimismo è tornato a crescere.
Una delle cose che mi ha fatto cambiare idea è stato il successo dei social network decentralizzati come Mastodon. Mancano solo pochi follower all'account di Futuro Prossimo su Mastodon per superare quelli di Twitter: nel primo caso ci sono voluti 7 mesi, nel secondo caso 16 anni. Fate voi. Questo piccolo riscatto dopo anni di peggioramenti costanti nelle grandi piattaforme social mi fa pensare che i social abbia ancora qualcosa da offrire e possano ancora migliorare. E poi, che dire del devastante impatto dell'intelligenza artificiale generativa, l'espansione delle tecnologie di realtà aumentata e virtuale e il progresso delle tecnologie mediche? Segnali che danno l'idea di due cose: primo, a fine anno 2022 i tempi sono davvero bui tra inflazione alta, possibile recessione economica e gran parte dell'industria tecnologica in contrazione. Secondo, è nei tempi bui che si concepiscono i migliori cambiamenti. Ecco quelli che immagino per il 2023.
1 Gli Dei continueranno a cadere

Da tempo c'è un dibattito in corso sulla dimensione e la potenza delle Big Tech. Qualcuno dice che queste società sono troppo grandi e forti per fallire o fermarsi: altri la pensano diversamente. Il punto è questo: si tratta di aziende davvero strutturate, ma ora nessuna di loro sembra più "invincibile" come una volta. Gli dei sono caduti, nel 2022. In borsa Alphabet ha perso il 40% in un anno. Apple il 30%. Tesla il 67%. Meta il 62%. Amazon il 48%. Potrei continuare.
Nonostante le immense dimensioni e il potere delle grandi aziende di Internet, sono ancora soggette a una serie di forze esterne che possono erodere il loro successo. La rapida evoluzione della tecnologia e l'aumento della concorrenza rendono sempre più difficile per queste organizzazioni rimanere stabili. Inoltre, le normative governative che riguardano il settore aggiungono un ulteriore livello di difficoltà nel sostenere lo slancio. Nel 2023 vedremo queste aziende ancora ridimensionarsi e/o adattarsi. E non sarà un male. Magari faranno spazio anche a nuovi, interessanti protagonisti. Questo ci porta alla previsione numero 2.
2 Piccoli giganti cresceranno

Anche nell'ambito dell'intelligenza artificiale pensavamo che solo Google, Meta, Amazon e compagnia bella avrebbero potuto "guidare", poiché avevano accesso ai migliori talenti e ai maggiori dati. Nessun altro sarebbe stato in grado di competere con loro. Eppure, i progressi più significativi nell'IA degli ultimi anni sono stati realizzati da OpenAI, una società fondata come organizzazione no profit. All'inizio di quest'anno, OpenAI ha lanciato DALL-E 2, dimostrando quanto si possa essere potenti e creativi nel campo dell'arte generata dall'AI. Questo ha scatenato un autentico terremoto, con progetti simili come MidJourney e Stable Diffusion.
A fine anno, poi, il botto: ChatGPT ha suscitato grande interesse per i suoi progressi, al punto che alcuni hanno persino suggerito che potrebbe minacciare l'attività di ricerca di Google. È ancora troppo presto per fare affermazioni così audaci, e ChatGPT non è ancora in grado di competere con il gigante del motore di ricerca. C'è senza dubbio del potenziale, però. E solo un anno fa molti lo avrebbero giudicato impossibile. Al momento, le risposte di Google e Meta sono state fiacche, insufficienti. Anche questo è un bene: magari prenderanno la rincorsa, finalmente sfidate, e alzeranno l'asticella. Chissà. A Maggio 2023 Google dovrebbe presentare la sua grande risposta. La attendiamo.
3 Avremo computer più modulari e sostenibili (finalmente)
Il 2022 è stato l'anno di Framework, e con la sua emersione è finito al centro del dibattito il diritto degli utenti ad avere dei computer più facili da montare, smontare, ampliare: con meno sprechi e meno spese. I primi passi di questa azienda e della sua visione innovativa sono importanti e attesi in questa fine anno, perchè incoraggiano gli utenti a prendersi cura dei loro dispositivi in modo indipendente.
In un mondo in cui le grandi aziende spesso ostacolano il cosiddetto "diritto alla riparazione", Framework ha visto questa opportunità di distinguersi e emergere in un mercato altamente competitivo, e lo ha fatto. Il prossimo anno questo sarà un principio da non sottovalutare: e magari creerà (non ci spero troppo, ma chissà) un'onda lunga che farà uscire anche altre aziende con computer facili da riparare e modificare. Ce lo meritiamo.
4 Più attenzione alle frodi, e meno entusiasmo sulle criptovalute

A volte i confini tra una previsione e un auspicio si fanno labili. Penso sia così anche quando si ragiona sulle criptovalute. Lo scorso anno sono state oggetto di una delle mie (poche) previsioni sbagliate: era una previsione tutta orientata dalle opportunità delle criptovalute, e poco dai rischi. In altre parole, troppo ottimista.
Il recente crollo delle criptovalute e il fallimento spettacolare di FTX potrebbero sembrare una cattiva notizia per la tecnologia, ma io non la vedo così. Molti hanno visto (e vedono ancora) il mondo delle criptovalute come l'opportunità di creare un sistema finanziario più decentralizzato: purtroppo queste idee sono state spesso soffocate da frodi, truffe e schemi Ponzi.
Il crollo di queste attività fraudolente potrebbe portare l'attenzione verso il vero potenziale della tecnologia, permettendo a persone che non sono interessate solo al guadagno monetario di utilizzarla per fare cose utili. Inoltre, questo crollo potrebbe essere l'occasione per ricostruire il sistema in modo più efficiente e risolvere i problemi del vecchio modello. In sintesi, le apparenti "cattive" notizie per la tecnologia potrebbero in realtà essere un'opportunità per migliorare il modo in cui le cose vengono fatte. Mi aspetto pertanto più attenzione al tema, e meno facili entusiasmi: è tempo in cui i soldi non si regalano, questo.
5 Largo alle microreti e alle comunità energetiche

Il futuro del settore energetico sarà caratterizzato dallo sviluppo delle microgrid, in italiano microreti. Ne parlavamo giusto il 6 marzo 2020: due giorni ancora e in Italia sarebbe venuto già tutto quello che sapete. Bene: aperta e (speriamo) chiusa la dolorsa parentesi, si ricomincia.
Con l'aumento dell'utilizzo di fonti rinnovabili di energia e la variabilità del consumo di elettricità, "microrete" potrebbe essere una delle parole chiave del 2023 (insieme a "lavoro ibrido"). Perchè costruire nuove linee di trasmissione costa sempre di più, perchè l'energia viene sprecata quando deve viaggiare su lunghe distanze. I pannelli solari stanno integrando nuove tecnologie di immagazzinamento dell'energia (per tutti quelli che la fanno facile: "si, ma quando non c'è il sole?"). Specie per il consumo locale, microrete significa cercare autonomia sia per la casa che per l'auto.
E poi le comunità energetiche, non lo dimentichiamo, sono più autonome anche in caso di problemi (come catastrofi climatiche, o guerre). Le microreti sono una soluzione di base che può essere implementata ovunque: immaginate piccole comunità che producono elettricità da sole e vento, ricaricando i veicoli di giorno e dando luce e riscaldamento ai suoi cittadini durante la notte. Poi smettete di immaginarle: ne sentirete parlare, pian piano sempre di più. Magari proprio dal prossimo anno.
In sintesi, il saluto di fine anno
In conclusione, e tornando a noi, nelle ultime righe di questo messaggio di fine anno penso a voi che in realtà siete il primo pensiero: la piccola comunità di Futuro Prossimo che è cresciuta di un terzo nel 2022, e che rimane il fenomeno più straordinario di questa avventura editoriale. Nella "lounge" su Telegram, dove ci sono i più "aficionados". Su LinkedIn, che permette grandi contatti con i centri di ricerca e le aziende menzionate negli articoli. Perfino su Facebook, tra ottimi spunti e qualche esagitato che usa ancora il social come non dovremmo, per commentare cose che neanche legge (grazie anche a voi, ci migliorate!). Sugli altri social. In ogni dove. Dal 2006 accompagnate il pensiero e il sogno di un futuro migliore: ancora una volta grazie. Siete la ragione dell'entusiasmo che mi spinge attraverso questo tema così complesso e pieno di incognite.
Buon anno!