Questa settimana avranno luogo le 19° Elezioni Europee degli ultimi 40 anni: 751 membri del Parlamento Europeo rappresenteranno oltre 500 milioni di cittadini da 28 stati diversi (si, c’è ancora il Regno Unito).
Un sondaggio condotto dall’ European Council on Foreign Relations (ECFR) mostra un forte timore da parte dei cittadini: in molti credono addirittura che queste potrebbero essere tra le ultime elezioni di una istituzione destinata a smobilitare per essere sostituita da altre strutture politiche.
I due terzi degli europei hanno sentimenti positivi nei confronti del Parlamento Europeo: è un dato che riguarda elettori e non elettori, ed è il più alto dal 1983.
Se il sondaggio viene ristretto ai “soli” elettori, purtuttavia, la maggioranza di loro crede che la UE potrebbe collassare entro i prossimi 20 anni, mentre più di un terzo degli elettori francesi e polacchi ed oltre un quarto di quelli tedeschi interpellati credono in una possibile “guerra tra stati membri” come una ipotesi realistica nel prossimo decennio.
Il sondaggio rivela poi come il 92% degli intervistati crede che un collasso della UE sarebbe dannoso: in cima alle preoccupazioni la capacità di spostamenti, scambi e viaggi in altre nazioni europee.
“La sfida per i cittadini favorevoli alla UE è quella di sfruttare questa paura di perdite e svantaggi per mobilitare quella ‘maggioranza silenziosa’ che non vuole la vittoria dei partiti anti-sistema,” dice Mark Leonard, Co-autore e direttore dell’ECFR.
Contrariamente agli stereotipi sull’ottimismo dei giovani, la più alta percentuale di cittadini preoccupati rientra nel range di età dai 18 ai 24 e dai 25 ai 34 anni: disoccupazione e preminenza del potere finanziario sulle esigenze dei cittadini sono le principali preoccupazione espresse.
E l’ambiente?
Al primo posto tra i cittadini europei preoccupati che il crollo europeo non permetta al continente di offrire un contrasto unitario ai cambiamenti climatici figurano gli italiani (74%), seguiti da Ungheresi, Austriaci e Francesi. Altri timori riguardano la crescita delle spinte nazionalista.
Note del redattore
Il compito più importante per i candidati e futuri eletti al Parlamento Europeo sarà quello di ritrovare una connessione con i cittadini che credono nella bontà del progetto europeo ma non hanno più fiducia nella capacità che il sistema ha di realizzarlo.
È a mio avviso l’unico accorgimento presente che nel prossimo futuro eviterà di trasformare le paure espresse in questo sondaggio in una profezia autoavverante.
Fonte: ECFR